1. Jenna

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La prima cosa che noto è l'amore.

Quel senso di protezione che mi avvolge ogni mattina, osservo Michael e sorrido: coperto in parte dalle lenzuola bianche è uno spettacolo unico, il tessuto s'incastra con il suo corpo privo d'imperfezioni in maniera armoniosa.

I primi raggi del sole s'infiltrano tra le persiane della finestra, la stanza appare bella e luminosa, i rumori della città non ci raggiungono ancora.

Allungo la mano verso la sua fronte, le ciocche brune gli coprono il viso riposato. Gli accarezzo la guancia stando attenta a non svegliarlo, ha la pelle calda. 

Un po' mi perdo.

La vita mi ha dato troppo.

Mi domando quando verranno a presentarmi il conto di tutta questa fortuna immotivata, e nel frattempo, resto in una casa dove c'è posto per i sentimenti.

Michael si sveglia con una smorfia buffa, sbadiglia, alza la testa dal cuscino con gli occhi ancora affaticati e appoggia la mano sopra la mia.

«Buongiorno, piccola principessa.»

«Sono contenta di essere la tua principessa.»



L'aroma dell'arancia appena spremuta m'inebria le narici.

Sento i passi di Michael avvicinarsi e porto il vassoio con il pane tostato accompagnato dalla marmellata fresca in tavola, mi siedo a fianco a lui. Verso il succo d'arancia nei bicchieri di entrambi.

«Hai già spedito gli inviti del matrimonio?» Mi domanda lui mentre imburra meticolosamente la fetta di pane con il coltello, aggiunge la marmellata di fragole e il morso arriva un attimo dopo.

Annuisco. Gli pulisco l'angolo della bocca passandoci sopra il pollice che poi assaggio, agisco con un pizzico di malizia che lui prontamente coglie.

«Sei attraente e angelica allo stesso tempo, un mix letale. Sei piuttosto pericolosa, Jenna...»

Arrossisco. L'espressione divertita di Michael riesce a farmi avvampare come un'adolescente, ma dopo essersi schiarito la voce diventa serio.

«Mia madre ha insistito per un matrimonio alla grande, sai com'è fatta. Le ho spiegato che desideriamo una cerimonia intima, nulla di esagerato e con poche persone di fiducia, ma lei è testarda e ha bisogno di sapere se è tutto pronto. Hai acquistato l'abito da sposa?»

«Lo andrò a prendere settimana prossima.»

Bevo un sorso del succo d'arancia e mi lecco le labbra, sorrido a Michael che mi osserva curioso.

«Che cosa c'è?»

«Mi stai provocando, piccola principessa.»

Mi siedo a cavalcioni sopra di lui, confermo volentieri la sua tesi. 

Le sue mani virili mi accarezzano i fianchi, le sue iridi azzurre mi analizzano con estrema attenzione. Il cuore comincia a battere più forte, lo sento. Il suo tocco mi è ormai familiare, non posso farne a meno.

«Che cosa c'è...» Sussurro vicino al suo orecchio.

Sento l'erezione premere contro i miei glutei e la sua mano insinuarsi sotto la leggera veste che indosso. Il suo respiro diventa rumoroso, più roco, gli bacio il collo e affondo le mani tra i suoi capelli morbidi, stringendoli.

Ci muoviamo in un lento ritmo seducente, bacio la sua pelle che quasi scotta, le sue dita decise non si fanno problemi a esplorarmi.

«No, fermati. Non posso» biascica a un certo punto con una nota di dispiacere. Mi costringe ad alzarmi dalle sue gambe, lo guardo male incrociando le braccia in modo contrariato.

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