2. Jenna

490 69 214
                                    

Cosa farai con questo veleno?

Niente di buono.

Lo Vas a Olvidar - Billie Eilish, ROSALÍA


▫️


Come sono arrivata a questo punto?

Mi stacco da Michael alla velocità della luce, ma è troppo tardi.

Alexa è qui. Ha capito tutto, ha capito quanto sono brava a pugnalare alle spalle. E adesso le mani sono sporche di sangue, non si possono purificare nemmeno con l'acqua santa.

Michael non smette di tenermi per i fianchi, osserva Alexa con l'espressione di chi si aspettava un epilogo del genere. Come se fosse già scritto da qualche parte.

Lui non ha niente da perdere.

Io, invece, non ero niente prima di lui.

Nell'istante in cui ho iniziato a provare dei sentimenti per Michael ho messo a rischio il mio legame con Alexa. Non pronuncio nemmeno una parola, come faccio...

Mentre lei è inerme.

I suoi occhi sono spenti, appaiono stanchi di piangere. Evito di spiegare il motivo per cui io e Michael ci troviamo in un parco isolato, avvinghiati e colpevoli, a quest'ora squallida della notte. È così evidente.

Per una volta ho voluto pensare alla mia felicità.

E se ho trovato la felicità nel sorriso di Michael non posso farmene una colpa. Non posso flagellarmi per essermi innamorata della persona giusta nel momento sbagliato. L'amore è un sentimento troppo forte per essere ignorato.

Sono sicura che prima o poi Alexa mi perdonerà. Deve farlo.

«Addio, Jenna.»

Scappa via, si allontana da noi e dalle nostre bugie composte di baci rubati e di sussurri segreti in una notte occasionale.

Michael mi stringe forte, chiede se va tutto bene, sto tremando. Mi sfiora le guance bagnate con le dita, mi scalda con premura dal senso di colpa di essere umana. Annuisco.

Non è un addio reale, lo so.

Ma fa male lo stesso.



Il tempo si ferma quando si rimane bloccati in un trauma.

In un brutto ricordo dove non si è più in grado di uscire, si trasforma in un incubo ricorrente e si formano quattro mura dove si reprime tutto ciò che non conviene affrontare.

Credo che Alexa Carter abbia fatto un lavoro del genere con il nostro passato, è diversa. 

A pelle.

«Hai una sigaretta?» Mi domanda trafiggendomi con i suoi occhi grigi: sono contornati da un filo troppo spesso di matita ed evidenziati dal mascara che le aggiunge quel tocco drammatico, e un po' teatrale lo è sempre stata.

«No, non fumo più. Ho smesso tempo fa, ormai» la informo mentre appoggio il vassoio con il tè alla menta e i biscotti sul tavolino.

«E una canna?»

Le storie degli altriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora