4. Jenna

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Oh mio dio... Vedo

come tutto quanto è distrutto nelle profondità del fiume,

e non so perchè prendo la strada che porta

giù alla sponda del fiume.

Riverside - Agnes Obel


▫️


Quando Michael ha scoperto che Alexa è venuta a trovarmi a casa non l'ha presa affatto bene.

Non pensava.

Ha detto che sono stata sciocca a mandare l'invito di matrimonio a una sua vecchia frequentazione, ma io me ne sono fregata.

Alexa è importante, per me.

Sono rimasta ferma sulla mia decisione.

Lui non ha speso ulteriori parole per commentare.

Ho evitato d'insistere perché lo conosco; va in difficoltà quando vengono toccati argomenti scomodi, soprattutto legati a ciò che ormai non c'è più.

Raggiungo la camera dopo essermi asciugata i capelli con il phon in maniera approssimativa. Michael legge un libro, seduto sul letto e con gli occhiali da vista che gli danno quel tocco da intellettuale che apprezzo.

Scompiglio i capelli umidi con le dita e sposto le lenzuola sistemandomi accanto a lui, sfoggio il pigiama di seta color rosa chiaro, mi attacco in automatico come un koala.

Gli accarezzo il braccio muscoloso, pizzico la stoffa sottile della sua canotta bianca, sorrido mordendomi il labbro inferiore e aspetto.

«Che cosa stai facendo?»

«Nulla, perché?» Gli bacio con dolcezza il braccio e mi struscio lungo il suo corpo rigido. «È così interessante il libro che stai leggendo?»

Michael posa gli occhiali insieme al libro sopra il comodino e mette entrambe le sue mani addosso a me senza perdere ulteriore tempo. Mi bacia il collo facendomi sussultare.

«Era quello che volevi, vero?»

«Assolutamente sì.»

Mi toglie in fretta gli indumenti lasciandomi nuda, contempla il mio corpo e sussurra che sono bellissima. Arrossisco come se non mi abituassi mai abbastanza ai suoi complimenti.

«Sei la cosa più preziosa che ho al mondo.»

Ci baciamo con una passione primordiale mentre il suo corpo sale sopra il mio che lo accoglie prontamente.



«Sei ancora arrabbiato con me?»

«Dopo quello che ti ho fatto non più.»

«Dai!» Ridacchio colpendolo sulla spalla e gli chiedo di essere serio.

«Sono preoccupato, più che altro» risponde Michael, sincero. Mi dà un delicato bacio sulla spalla esposta restando disteso accanto a me. «Ti amo. Non voglio che nessuno ti faccia del male.»

«Lo so, ma so anche quanto voglio bene ad Alexa» replico io accarezzando il profilo del suo viso con la sensibilità di un soffio.

«Non è una bella persona.»

«Sono passati anni... Le persone cambiano. E lei è diversa, credimi. Perché non proviamo a lasciarci i vecchi attriti alle spalle?»

Michael appare perplesso, è evidente.

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