La domenica solitamente era quel giorno di riposo, dove le famiglie si riunivano per un gustoso pranzo, un po' di chiacchiere, pace e serenità; ebbene, non era così per Kira, costretta a passare tutta la giornata a lavorare, poiché l'unica lavoratrice in famiglia, la quale doveva essere in grado di portare il minimo ed indispensabile per avere qualcosa sotto ai denti.La corvina entrò come suo solito fare, togliendosi il cappotto e salutando chiunque fosse presente. Una volta raggiunta la cucina intravide un soggetto a lei sconosciuto. Curiosa, si addentrò immediatamente, rendendosi conto che quel soggetto non era solo. Tutti smisero di parlare appena notarono la sua presenza.
"Ciao?" affermò incerta, venendo raggiunta da un Johnny molto entusiasta.
"Kira, oggi la mia ragazza si è offerta di aiutarci"
La mente di Kira si soffermò solamente su una parola, non riuscendo a captare il resto del discorso. 'Fidanzata'. In un istante le parve che il mondo le fosse letteralmente caduto addosso; una parola le bastò per mandare in frantumi il suo minuscolo briciolo di speranza.
Ha sempre pensato, in modo molto fermo, che il suo capo non fosse impegnato; non avendo mai accennato ciò, le sarebbe piaciuto fare il primo passo, prima o poi. Evidentemente la sua cotta era niente meno che una persona riservata.
Kira sorrise lievemente lasciando la cucina e raggiungendo il bancone. La giornata stava andando di male in peggio.
"Tu cosa ci fai qui?"
Si è sempre chiesta mentalmente il perché Lee Taeyong avesse questo grande desiderio di voler sporcarsi le mani lavorando; col suo patrimonio potrebbe permettersi persino una stella.
"Lavoro" rispose il ragazzo in modo scettico, mettendo il telefono in tasca.
Kira prese in mano un vassoio, porgendolo violentemente a Taeyong.
"I clienti sono da quella parte" ammise indicando la sala "O forse hai bisogno di una mappa?"
Una cosa era certa, Kira era una persona irascibile, un minimo fastidio l'avrebbe lasciata spazientita per il resto della giornata e nulla al mondo le avrebbe fatto cambiare idea, al contrario, ogni minimo gesto l'avrebbe fatta infuriare sempre di più.
"Buongiorno anche a te?" ammiccò Taeyong sorridendo imbarazzato; Kira sospirò esasperata, ignorandolo.
"Ragazzi volete una mano?" la ragazza di Johnny raggiunse il duo euforica.
"No grazie" ammise la corvina distanziandosi.
Quel giorno Kira non guardò in faccia a nessuno, neppure ai suoi clienti ordinari; passò il tempo a cercare di essere il più indaffarata, cercando di evitare in tutti i modi possibili un dialogo con Johnny. Arrivò un momento però in cui non resse più la situazione, fortunatamente quel momento segnava l'ora di chiusura.
Il locale era completamente vuoto, e tutti erano impegnati a concludere le ultime faccende rimaste.
"Oggi cucino io per te" affermò Johnny passandosi una mano tra i capelli, ottenendo un ringraziamento da parte della figura femminile. Vivevano insieme.
Sbadatamente Kira scivolò, finendo per terra, e con lei fecero compagnia le ultime tazze che la corvina stava sparecchiando.
"Diamine!" imprecò accorgendosi di essersi ferita la mano. Kira si alzò rapidamente, più alterata che mai, il viso era ormai colmo di lacrime e non per il dolore causato dall'incidente, bensì per frustrazione.
"Che è successo?" Johnny corse immediatamente, così come fecero le altre due figure.
"Chi ha passato lo straccio sul pavimento?" domandò Kira alzando il tono della voce.
"Sono stata io" ammise la voce femminile avvicinandosi alla corvina. "Oddio, la tua mano" concluse poi, più mortificata che mai, facendo catapultare anche la vista di Johnny sulla mano sanguinante.
Il moro si inginocchiò rapidamente. "Dio mio, stai sanguinando" affermò prendendole delicatamente la mano; Kira si scansò, sorprendendo il moro. Non si era mai comportata in questo modo con lui.
La corvina si alzò da terra, afferrando il cappotto. "Una ferita in più, una in meno, cosa cambia?" si chiese ridacchiando.
Si avviò verso la porta, fermandosi un'ultima volta. "Chiudete voi oggi? Ho un impegno" mentì, e senza salutare, varcò la soglia.
In stanza regnava il silenzio più tombale; l'unico a capire, presumibilmente, la situazione, fu Taeyong, il quale si portò una mano in volto dalla frustrazione. Al ragazzo bastò poco per capire il tutto, e soprattutto a capire a quale ferita la corvina si stesse riferendo.
Il mattino seguente Kira decise di andare in università a piedi. Si alzò prontamente un'ora prima del solito, uscendo silenziosamente. Il sole emanava un tepore rilassante, facendo risultare il tragitto godibile.
Mancavano ancora quaranta minuti all'inizio delle lezioni, così decise di sedersi sulla sua solita panchina isolata.
Passarono una decina di minuti all'arrivo di qualcuno. Kira alzò in modo distratto lo sguardo dal suo libro di psicologia, pentendosene amaramente.
"Mi stai pedinando per caso?" domandò la corvina chiudendo il libro. Taeyong si sedette di fianco, sorridendo.
"Ti piacerebbe" ammiccò il ragazzo, facendo emergere un'espressione di disgusto sul volto di Kira.
Naturalmente, iniziò a regnare un silenzio imbarazzante tra i due.
Kira ripensò all'accaduto di ieri; imbarazzata come non mai, si passò distrattamente la mano tra i capelli, piagnucolando poi dal dolore.
Taeyong si accorse della situazione, e sospirando, tirò fuori dalla tasca della giacca un medicinale, afferrando fermamente la mano della corvina, facendola voltare di scatto, presa alla sprovvista.
Vedendo il medicinale, la ragazza scostò la mano, ridacchiando.
"Pensi che non possa permettermi di comprarmi un disinfettante?" domandò lei inarcando un sopracciglio.
"Cosa? No!" si difese il ragazzo.
"Assurdo" sussurrò la corvina ancora più imbarazzata.
Taeyong socchiuse gli occhi, insiprando ed espirando lentamente. Aveva capito che per questa ragazza ogni pretesto era buono per litigare.
"Dovresti smetterla di giungere sempre a conclusioni affrettate. Volevo solo aiutarti" si giustificò lui.
Kira guardò Taeyong negli occhi. Il ragazzo notò qualcosa nei suoi, qualcosa che gli scombussolò per un attimo la mente.
"Sono invalida per caso? Non ho capacità di intendere e volere?" chiese alzandosi.
Taeyong si alzò a sua volta, passandosi una mano tra i capelli.
"Kira" cercò di iniziare il discorso.
"Sei così irritante" lo interruppe però lei e questa volta fu Taeyong quello a perdere le staffe. Fece un passo in più verso di lei, rendendosi conto di quanta acidità fosse presente in quel piccolo corpo.
"Sai una cosa? Se fossi meno sfacciata, magari avresti qualche possibilità con Johnny, non credi?"
Avrebbe voluto essere più delicato, ma la delicatezza non serviva a niente nel suo caso.
Kira fissò Taeyong impassibile, senza mostrare un velo di cambiamento nei suoi muscoli facciali.
"Hai finito?" chiese poi.
Taeyong scosse la testa. "Sei assurda"
Detto ciò iniziò ad incamminarsi, per poi fare dietrofront. Guardò la piccola scatola, per poi porla rapidamente nelle mani di Kira.
"Se non vuoi che ti amputino un braccio, mettiti quella dannata cosa"
Taeyong si distanziò rapidamente ed infilandosi le mani in tasca, come suo solito fare, si incamminò verso l'entrata, lasciando la corvina più perplessa che mai.
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Let me hate you|| Lee Taeyong
Hayran KurguLe ragioni per cui Kira odia Taeyong sono parecchie, ma forse infondate. Forse non è odio ciò che prova, ma un interesse nascosto che però lei rinnega.