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Kira aveva quel dannato vizio di soffermarsi all'apparenza, e di conseguenza spruzzare quella sua vena d'odio.
Difficilmente tollerava le persone, e questo era sì un bene, ma dall'altra parte un male, un male incandescente.
Sapeva riconoscere il nemico, ma non sapeva avvicinarsi all'amico. Ma a Kira andava bene così.
Era testarda, a tratti sbadata, ma molto furba, perspicace ed intelligente; il suo tallone d'Achille purtroppo, era nonché meno Taeyong. Lee Taeyong.
Tutto iniziò il primo giorno di università, quando lei, matricola, si ritrovò spaesata davanti alla figura di questo ragazzo. Positiva, Kira ebbe il coraggio di chiedere informazioni riguardanti la struttura, ritrovandosi come risposta una risata.
Era rancore quello che Kira provava, rancore che decise di portare nero su bianco, specialmente quando si rese conto di avere quel soggetto nel suo stesso corso, e non solo, nel suo stesso posto di lavoro.

1. Odio quando ti siedi in ultima fila, con quel tuo sguardo annoiato, mentre fai finta di non essere interessato alla lezione, ma nonostante tutto riesci sempre ad avere la risposta pronta ad una qualsiasi domanda posta dal professore, lasciando le mie parole sospese all'aria; peggio, non lasciandomi la possibilità di rispondere.

2. Odio quando passi per i corridoi e tutte le ragazze iniziano a fare gossip su di te.

3. Odio quando dici di non essere un figlio di papà, quando, effettivamente, non saresti in grado di fare niente autonomamente.

4. Odio quando la gente è disposta ad offrirti il loro pranzo.
5. Odio quando la tua ragazza ti perdona ogni volta che la tradisci, dunque, ogni settimana.

6. Odio quando sorridi.

7. Odio quando ti scompigli i capelli con nonchalance.

8. Odio quando incroci il mio sguardo con quei tuoi occhi, in parte profondi ed in parte così dolci.

9. Odio la tua risata, buona come il pane.

10. Odio te, Lee Taeyong

Taeyong lesse e rilesse attentamente quella lista, la quale cadde in precedenza da uno dei libri di Kira.
Aveva intenzione di restituire il materiale senza ficcare il naso, ma appena notò il suo nome, non poté farne a meno che curiosare.
Taeyong lesse il tutto attentamente. Era sbalordito per il fatto che qualcuno potesse odiare così tanto una persona, così tanto da farne una lista, rendendola protagonista di tutto ciò; dall'altra parte era confuso, poiché essa si basava solo su una mera apparenza, infondo si sono rivolti parola pochissime volte.
Taeyong scosse la testa, non appena sentì il campanellino segnare l'entrata di qualcuno.
Era lei.
Appena la vide, nascose il biglietto, rientrando in cucina.
Quel giorno Taeyong era attento ad ogni movimento compiuto da Kira: da come aveva quel vizio di toccare i suoi lunghi capelli corvini, a come sbuffava di continuo.
"Johnny, abbiamo finito la scorta di latte"
Taeyong udì la voce fare eco, per poi sentire dei passi avvicinarsi alla cucina.
Era poi lì, difronte a lui, con quello sguardo annoiato, proprio di chi non tollerava qualcosa, in quel caso, quel qualcosa, era lui.
Da una parte a Taeyong infastidiva questo fatto. Taeyong piaceva a tutti.
"Johnny è andato fuori" ammise alzandosi dalla sedia.
Kira annuì, per poi ritornarsene al bancone.
Decise di raggiungerla, appoggiandosi sul piano, ed osservando ancora tutti i suoi movimenti.
Tutto ciò emerse in Kira soggezione, il che la portò a fermarsi da ciò che stava facendo in precedenza, per poi voltarsi verso la sua direzione.
Kira avrebbe voluto dirgli qualcosa, ma le parole le morirono in bocca quando Taeyong la precedette.
"Mi odi quando incroci il mio sguardo?" chiese il ragazzo facendo spallucce.
Kira aggrottò la fronte; quella frase le sembrava troppo familiare.
La corvina alzò gli occhi al cielo, cercando di non mostrare nessuna vena di terrore dentro di lei, terrore di essere scoperta, ovviamente.
"Odiare è una parola grossa, soprattutto quando non si conosce il soggetto, non credi?"
In risposta, Kira alzò nuovamente gli occhi al cielo.
Taeyong emise una risata, portandosi le mani sui fianchi.
"Alzare gli occhi al cielo è maleducazione, per di più nei confronti dei più grandi"
Kira avrebbe voluto alzare nuovamente gli occhi al cielo, ma si trattenne.
Nel frattempo, Johnny interruppe quella piccola faida, e Kira non poté che ringraziare il cielo. Johnny era il proprietario, ed una sua cotta da quando l'aveva assunta in questa piccola caffetteria.
"Johnny!" esclamò lei avvicinandosi, ottenendo un sorriso da parte del moro, non prima che egli le accarezzasse il capo.
Kira abbassò lo sguardo, sorridendo.
Questa volta, fu Taeyong a roteare gli occhi, sentendosi, per qualche ragione, infastidito dall'approccio dei due.

Il giorno seguente Kira fece i salti mortali per cercare di arrivare in classe in tempo. Purtroppo, Morfeo l'aveva trattenuta fin troppo tra le sue braccia.
Sì, aveva quel brutto vizio di non alzarsi dal letto, poiché troppo pigra.
Finalmente, raggiunse il suo posto, cercando di controllare il respiro, e sistemarsi i suoi lunghi capelli, i quali precedentemente stavano svolazzando ovunque.
"Il professore oggi manca, ma ci ha affidato un lavoro a coppie. Indovina con chi sei?"
Le chiese Nori, la sua unica migliore amica.
Kira strabuzzò gli occhi quando la sua vista si catapultò su lui.
La ragazza si sedette a peso morto sulla sedia, portandosi le mani tra i capelli, disperata.
"È uno scherzo?" chiese più a sè stessa che alla sua migliore amica.
Nori cercò di consolarla, ovviamente invano.
Kira sollevò la testa dal banco, non aveva la minima intenzione di avere a che fare con lui.
Si alzò poi dalla sedia, dirigendosi verso il soggetto.
Arrivata al punto, si mise a braccia conserte, aspettando che il ragazzo le desse attenzioni.
"Che c'è?" chiese lui una volta che ci fu silenzio.
Kira emise un sospiro, cercando di mantenere la calma.
"Voglio cambiare coppia" ammise arrivando al dunque.
Taeyong emise una piccola risata, alzandosi dalla sedia e mettendosi dinanzi a lei.
"E perché mai?" chiese poi, mettendosi anche lui a braccia conserte.
Kira si portò le braccia lungo i fianchi, cercando una scusa.
Abitiamo lontani? No, non aveva senso.
Cosa poteva dire?
Kira doveva pensare, pensare in fretta.
Nulla.
Taeyong aspettò la risposta pazientemente, ma non ottenendo nulla iniziò a parlare.
"Alle quattro, ci vediamo al bar di fronte alla scuola"
E detto ciò le sorrise, esattamente quel dannato sorriso che le fece ribollire il sangue.
Kira roteò gli occhi, per poi tornarsene, infuriata, dalla sua amica.
"Kira, mi sa proprio che è destino"
La ragazza tornò con la testa sul banco, maledicendo sè stessa.

Let me hate you|| Lee Taeyong Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora