"Ti è arrivata una busta, di nuovo"La madre la raggiunse, porgendole una piccola busta perfettamente sigillata.
Erano ormai passati parecchi giorni da quando Kira non rispondeva alle numerose chiamate, agli infiniti messaggi, e persino, come vistosi, alle continue lettere da parte del suo ormai ex capo.
Certamente, lasciare il tutto è stata un'impresa, ci teneva davvero a quel lavoro, ma Kira aveva bisogno di distanziarsi, la distanza era l'unica soluzione per farsi passare quella piccola cotta.
L'importante adesso era trovare un altro lavoro che potesse mantenere questa casa struggente.
L'atmosfera non tanto dannata venne rovinata da una brusca irruzione, che portò entrambe le donne a rizzare in piedi.
"Hai lasciato il lavoro?" domandò l'uomo varcando la soglia.
"Sì" ammise; questo bastò per far sì che venisse colpita dritta in viso. Non vi erano opzioni, il danno era fatto.
"Sei una scansafatiche!" ammise il padre strattonandola, ma Kira cercò d tenere i nervi saldi.
"Ovviamente, io che ho sfamato la tua bocca sadica per quattro mesi, spaccandomi la schiena di studio sarei una scansafatiche, e di te che mi dici?"
La corvina sbottò, al diamine i nervi saldi.
Il padre la fissò, il solito sguardo da malvivente, il quale non le faceva più effetto.
"Ti metto in regola io"
Il vecchio si avviò verso la dispensa, estraendo la famosa stecca in metallo.
Dolore.
Solitamente, dopo un'ora buona di botte, la corvina si rifugiava in camera, rimpiangendo di essere vittima di tali grinfie; cercava un modo per scappare da questa oscura realtà, si domandava cosa sarebbe successo a sua madre, se così, di sprovvista, lasciasse tutto.
No, Kira non era egocentrica su questo fatto, non avrebbe lasciato la sua povera figura materna nelle mani di un personaggio tossico come suo padre.
Oggi però, Kira voleva un po' di libertà, voleva dimenticare, anche per un piccolo lasso di tempo, il bruciore dei lividi, che, come da rito, tenderanno a diventare di un blu scuro proprio il giorno seguente.
Ormai era mezzanotte, in casa non volava una mosca, e così, a passi controllati, uscì dall'abitazione.
Arrivò poi nel centro città, mettendo piede in un locale qualsiasi.
Entrando, si sedette subito al bancone, venendo accolta da un bar tender, il quale le chiese la solita domanda.
"Desidera?" domandò spostando l'attenzione su Kira. La corvina non sapeva però come rispondere. Non aveva mai bevuto prima d'ora, e mai avrebbe voluto farlo; ci teneva molto alla sua salute, ma in questo momento si sentiva impotente, senza un filo di controllo in sé stessa.
"Mi suggerisca lei" abbozzò.
Passò una bell'ora e mezza, quando Kira, con tutte le poche forze rimaste, uscì dal locale. La vista le iniziò ad annebbiarsi, il rumore del traffico, che già di per sé detestava, risultò essere ancora più amplificato. Solo una cosa era come avrebbe voluto fosse che sia: si sentiva leggera come una piuma e libera come una rondine.
Iniziò a dirigersi verso meta imprecisa, quando venne fermata da un richiamo.
"Kira?"
La corvina si girò, trovandosi davanti a sé la figura di un qualcuno che non avrebbe mai più voluto rivedere, ma in quel preciso istante nulla di tutto ciò le era passato per la mente.
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Let me hate you|| Lee Taeyong
ФанфикLe ragioni per cui Kira odia Taeyong sono parecchie, ma forse infondate. Forse non è odio ciò che prova, ma un interesse nascosto che però lei rinnega.