2. Gemma della Mente

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Echoes • of • Infinity • Stones

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Capitolo II. Gemma della Mente


Dottor Strange è troppo impegnato a meditare, su quel cumulo di macerie e massi, per calcolare quanto tempo ci vorrà prima di scoprire cosa riserverà loro il futuro. Così, mentre Tony fa la conoscenza di quelli che si sono presentati come i Guardiani della Galassia – un tipo strano ma dalle fattezze umane e altri due decisamente alieni, specie la ragazza con le antenne – Peter si guarda intorno, e non ha ancora metabolizzato il fatto che si trova su un pianeta che non è la Terra. Il viaggio più lontano che ha intrapreso è quello per andare in Germania, dove il signor Stark lo ha portato per combattere contro Capitan America. Non era mai uscito dal Queens prima di allora, e se già l'Europa gli sembrava un viaggio assurdo, quello su Titano è di certo insano, per quanto non calcolato. Eppure è lì, a guardarsi intorno, ammaliato e terrorizzato all'idea che, al di fuori del suo pianeta, ce ne sia uno tanto arido, spento, in procinto di morire. Un brivido gli percorre la schiena, così fa istintivamente un passo verso il gruppetto che si è creato, dove Tony e gli altri hanno preso posto su dei massi, per riposarsi e attendere il resoconto del Dottore, poco più lontano.

Il signor Stark gli lancia un sorriso, forse notando il suo stato d'angoscia e lui lo prende al volo, tentando di ricambiare. «Siediti», dice, e Peter obbedisce, annuendo debolmente e prendendo posto accanto alla ragazza con le antenne, che subito gli rivolge tutta la sua attenzione.

«Ciao!», esplode lei, raggiante. Il suo sorriso esplode come una supernova e lo destabilizza per un attimo. «Mi chiamo Mantis. E quella cosa che hai detto prima, riguardo alle uova¹, ti assicuro che io non...», esordisce, ma lui la interrompe subito, ridendo nervoso.

«No, ero... sai, quel vecchio film dove ci sono gli alieni e... no, okay, immagino tu non sappia nemmeno cos'è, un film», ridacchia, nervoso, poi sente il signor Stark trattenere una risata e vorrebbe sprofondare nel terreno rosso di Titano. «Sono Peter, Peter Parker – o Spider-Man, insomma. Chiamatemi come preferite», conclude.

«Ti chiami come lui!», esclama Mantis, e indica il ragazzo normale, che indossa una giacca rossa.

«Star-Lord. Lo preferisco al nome terrestre.»

«Ma tu sei un terrestre», risponde l'altro, quello grosso, e Peter poggia le mani sulle ginocchia, senza sapere cosa dire; li guarda, incuriosito e il signor Stark pare avvolto dallo stesso stato d'interesse.

Star-Lord fa roteare gli occhi al cielo. «Non del tutto. Sono metà umano e metà un dio! Te lo sei dimenticato?»

«No, ma ricordo quella conversazione sul come sei stato concepito; quella me la ricordo bene.»

Echoes of Infinity Stones - Starker - Tony x PeterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora