NON RUBARE
Marco's pov
Sono sempre a casa del Maresciallo Cecchini.
Il tempo passa e forse dovrei iniziare a cercare un appartamento per conto mio, non posso sempre approfittare della sua ospitalità, benché lui viva ormai da solo, ma la verità è che, se non l'ho ancora fatto, è perché continuo a sperare, forse inutilmente, che Anna mi perdoni e possiamo tornare a vivere insieme.
Ragion per cui le mie cose sono ancora sparse in giro, appoggiate temporaneamente su mobili o cassetti, come se da un momento all'altro dovessi andar via.
Invece sono già passati mesi.
Sono seduto sul divano del soggiorno, e teoricamente starei cercando di seguire la partita, ma Cecchini ed Elisa, la mamma di Anna, continuano a discutere sul galà che lei sta organizzando e a cui lui non vuole partecipare. Il loro battibecco di per sé non mi darebbe fastidio, se non fosse che Cecchini cerca il mio supporto, che io ci provo a dargli, ma viene prontamente smontato dalla mia (purtroppo, devo ammettere) ex-suocera.
Anche se il maresciallo dovrebbe ormai saperlo meglio di me: vincere nelle diatribe con le donne è difficilissimo. Al massimo, tentando, si può ottenere un compromesso, ma dipende dai casi.
No, non sono tornato il vecchio Marco misogino e maschilista, la mia è solo un'osservazione dettata dall'esperienza.
Naturalmente, Elisa è una che non si lascia prendere in giro da nessuno, figurarsi da Cecchini, quindi è inutile che lui provi ad insistere, perché perderebbe comunque anche se avesse ragione.
L'unica cosa che finora contesterei - ed è quello che faccio - è la frecciatina di Elisa sul mio essere solo e abbandonato a me stesso. E come al solito ci si mette pure Cecchini che non è mai d'accordo con me, tranne quando deve infierire e far danno.
Okay, sarò anche stravaccato a guardare la partita (almeno nelle intenzioni, perché col sottofondo non è che stia seguendo granché), ma non sono messo così male, no? O devo preoccuparmi di nuovo? Le medicine un'altra volta no!
Loro due continuano a litigare, e c'è una cosa più delle altre che mi fa sbottare, ma cerco di non darlo troppo a vedere: il maresciallo e la sua battuta sulle donne in cucina. Senza offesa, ma se la poteva risparmiare. Per forza passa per maschilista, di che si stupisce? Questa cosa che devono essere le donne a cucinare e gli uomini no è sbagliatissima. È la stessa cosa che ho detto ad Anna, quella sera nella mia vecchia casa: non doveva imparare a cucinare perché le donne devono saperlo fare, ma perché voleva imparare per sé. Così come gli uomini non dovrebbero vergognarsi di farsi trovare ai fornelli con un grembiule addosso, lo dico per esperienza. Perché magari, dopo lo stupore iniziale, quella donna ti chiede di insegnarle a cucinare, e il resto è storia... passata, purtroppo.
Anna's pov
Ho appena aperto la porta, di ritorno dalla caserma, quando vedo mia madre uscire da casa del maresciallo, furiosa, con lui che la segue vestito da pinguino. Mamma entra nel mio appartamento, così ci penso io a riprenderlo immediatamente, dicendogli senza tanti giri di parole come non mi stupisca che litighino sempre, sono troppo diversi per essere compatibili. E comunque non sono affari miei, come gli ho detto più volte. Non ne voglio sapere niente, ma se mia madre sta male per colpa sua, ne risponderà a me, altro che aumento! Quando Cecchini mi chiede se sia maschilista, il mio secco 'Sì!' lo lascia senza parole, così rientro finalmente a casa.
Ne ho fin sopra i capelli della mia vita amorosa, non voglio accollarmi anche quella di mia madre e del maresciallo. Va bene, non è vero che penso che siano incompatibili, le differenze non contano niente e io lo so, però non voglio essere coinvolta.
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"Se non è così, ti prego, dimmelo adesso..."
FanficAncora una volta, con una citazione della fiction - stavolta del PM - i nostri Anna e Marco, con un finale diverso per la loro storia. Il titolo potrebbe variare. Grazie sempre a Martina per il brainstorming!