00:00 25 dicembre
Caro diario, come stai? Io sono Angelica.Oggi è il giorno di natale, ossia il più bello, felice, spettacolare del mondo. Sono così elettrizzata all'idea di regalare a tutti le collanine che ho creato in questi ultimi due mesi. Mi piace far nascere oggetti unici per le persone, perché ognuno di noi è unico. Mi dicono spesso che sono una ragazzina molto dolce. È che mi piace prendermi cura degli altri, vederli sorridere. Vedere le persone felici rende felice anche me, perciò sono convinta che la gentilezza sia la cosa più bella e potente che esista. Come quando accarezzo il mio gatto bianco e lui fa le fusa. A proposito di bianco, è proprio di questo colore il vestitino che ho deciso di indossare per questa festa. Adoro il natale.
02:00 25 dicembre
Indosso il vestito giallo che mi ha regalato mia cugina, quello coi girasoli stampati sulla gonna. È molto carino e quando l'ho provato lei mi ha detto "Abigail, ti sta benissimo, mette in risalto i tuoi lunghi capelli castani". Ma mi sta veramente così bene? Mi guardo allo specchio e mi chiedo cosa penserebbero gli altri vedendomi così. Forse dovrei cambiarlo, riderebbero tutti di me. Ma cosa dico? Mi sta benissimo ed essendo un regalo devo sfoggiarlo come le piume della coda di un pavone. Ma mi fa i fianchi larghi e mette in mostra le mie cosce decisamente troppo grosse. Non sono mai stata una ragazza molto sicura, ne sono consapevole. Ma se non ci provi non sbagli giusto? A volte mia mamma mi chiama miss titubanza, ma non so mai se scherza o se è seria.
04:00 25 dicembre
Lancio gli occhiali dalla montatura tonda sul letto: ora va molto meglio. Quelle lenti da secchiona rovinavano il mio vestito viola attira-ragazzi, e poi nessuna ragazza con un nome meraviglioso come Myriam porta degli stupidi occhiali da vista. Ho scelto proprio bene il colore del tessuto, è così scuro che se dovesse macchiarsi di sangue non si noterebbe. Ma no dai, oggi è natale, sono in vacanza non ucciderò nessuno almeno fino a santo Stefano. Ho abbinato un paio di stivali alti di pelle nera in cui nascondere dei piccoli, comodi stiletti. Non si sa mai. Mi siedo di fronte allo specchio con una spazzola in mano iniziando a pettinarmi, ma scoppio a ridere e la scaravento con forza davanti a me, lasciando una crepa sul vetro. Sorridendo la sfioro con un dito, tagliandolo. Una miriade di goccioline di sangue escono in superficie e io le lecco via, continuando a ridere e a guardarmi nello specchio.
06:00 25 dicembre
Come sono bella, questo vestito dorato riflette i bagliori dell'alba in tutte le sue sfumature. Si, sono proprio stupenda. Dovrebbero eleggermi miss Italia, anzi miss mondo. Clarissa, la ragazza più affascinante, con un fisico perfetto, pelle di porcellana, labbra morbide e perfette. Così verrò ricordata sui libri delle modelle che hanno fatto la storia. Marylin Monroe?! Si, carina, ma non può certo competere con una bellezza divina come la mia. Prendo la spazzola abbandonata ai piedi dello specchio e inizio a pettinarmi come raperonzolo, ma all'improvviso mi guardo e chiedo "specchio, specchio delle mie brame chi è la più bella del reame?" Non ho bisogno di una risposta, so che sono io.
08:00 25 dicembre
Il cielo è azzurro, puro, chiaro, come la mia camicetta e il mio nome: Crystal. Mi siedo sul letto con la scatola dei ricordi, io sono radicalmente convinta che il passato non vada mai dimenticato perché è ciò che ci permette di essere chi siamo. Non dobbiamo mai far finta che qualcosa non sia accaduto, perché significherebbe mentire a se stessi, e non si dicono mai le bugie. Per questo mi piace l'azzurro e il cielo, perché non mente mai, non ha doppi fini: se è triste piange, se è felice splende e se è arrabbiato tuona. È come l'abbraccio di una mamma, come una coperta calda. Guardo il cielo nelle foto e quello che c'è fuori dalla finestra e sorrido costatando che è sempre lo stesso.
10:00 25 dicembre
Goccie di sangue colano lungo le mie braccia che tremano, lasciano una striscia rossa sulla mia pelle bianca. La lametta riposa stanca sulla gonna blu del mio vestito da sera. La stoffa si macchia, ma non mi interessa, sono troppo impegnata a lottare contro il dolore. Una lacrima salata cade sulle ferite perfette, lineari, profonde, facendomi fare un piccolo salto. L'arma del delitto cade per terra e rimane lì, immobile. Una risata amara mi sgorga dalla gola: anche questa volta è morta leial posto mio. Sospiro mentre mi tampono braccia e gambe striate di rosso, sento la voce della mia migliore amica nella testa che dice "Denise, tranquilla, ci sono qui io", ma lei non c'è, sono sola. Ho iniziato a tagliarmi perché volevo far uscire il mio dolore emotivo con quello fisico, con il mio sangue. Ora non riesco più a smettere, è come una dipendenza, dipendente dal dolore. Raccolgo la lametta da terra e chiudo gli occhi.
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LIETO FINE
DiversosNon sempre la nostra storia ha un lieto fine, ma noi lottiamo fino in fondo per averlo. E qualcuno riesce nonostante tutto ad ottenerlo...