È entrato Renzo e ha visto un morto.
Era chino su un quaderno,
a terra i fogli ed un pugnale,
nell'armadio una pistola,
nel cuscino la benzina,
la corda in mano./
Ma il corpo non aveva neanche un segno./
Solo adesso un bambino
ha scoperto di che si è ucciso:
di risate a crepapelleQuesta poesia è dell'agosto 2018. Può essere accorpata a tutti quei componimenti che esprimono la necessità quasi neo-futurista, privata dei connotati politici, di mandare a fanculo la critica accademica e la sterile poesia di amore depresso che va in voga in questi anni. Credo che la sua interpretazione sia molto semplice ed è direttamente paragonabile a "Metamorfosi".