Strani incontri

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Ci incamminiamo verso la casa, lui leggermente dietro di me .

Durante la strada nessuno osa aprire bocca.
Tra di noi cala un silenzio imbarazzante . Sinceramente mi aspettavo tutto tranne questo.

Mi giro verso di lui e noto che la sua espressione è tornata come quella dell'altro giorno al bar, quando io, stupidamente , andai a ringraziarlo:
Mascella serrata, sopracciglia aggrottate, sguardo cupo e duro.

Insomma, la tipica espressione di uno stronzo.

Ci fosse almeno un motivo... non credo di avere detto nulla di sbagliato.

Ma poi chi se ne frega, ha fatto tutto lui.

C'è da dire che è proprio bipolare.

Mi perdo tra i pensieri non facendo caso all'imbarazzo presente tra di noi, e  inizio ad osservare il verde paesaggio che mi circonda, tra colline, alberi, cinguettii di uccelli che svolazzano tra di loro come in una strana ma piacevole danza, il sole primaverile che irradia di luce  il cielo ... insomma, questa è vera pace.
Se solo non sentissi quella presenza dietro di me che potrebbe attaccarmi e farmi fuori da un momento all'altro, sarebbe perfetto.

Inizio a sentire caldo così, mentre cammino, mi tolgo la giacca e lego i capelli in una coda alta, sempre in silenzio. Non mi sono accorta però di indossare una leggera canottiera rossa, probabilmente un po' troppo stretta, infatti me ne pento subito dopo aver sentito da dietro Travis tossire e schiarirsi la gola, come in imbarazzo.

Strano, lui in imbarazzo?
Mi prendo di coraggio e mi giro e finalmente posso guardarlo meglio e concentrarmi sul suo viso stupendo...
Occhi azzurri come ghiaccio, capelli scuri scompigliati , labbra carnose e per finire un fisico perfetto.

Heis basta, sei davvero ridicola. Svegliati dal mondo dei sogni e degli unicorni volanti e torna in quello reale!

Eh infatti, non mi sono accorta di starlo fissando come una ragazzina in preda agli ormoni.

" Ehy basta, mi stai consumando"
Afferma compiaciuto, riesco infatti a intravedere un leggero sorrisetto , che però subito scompare, lasciando di nuovo spazio a quell'espressione da incazzato.

Io mi giro di scatto e arrossisco, schiaffeggiandomi mentalmente .

Che idiota che sei Heisel, ora cerca di rimediare .

" i-io non ti stavo guardando, è che volevo capire come mai fossi così serio."
Affermo cercando di non farmi tradire dalla mia stessa voce, ma mi ricordo che purtroppo lo ha già fatto da tempo.

"Cosa ti importa? Mi comporto come mi pare."
Dice con dice dura, serrando la mascella.

Rimango sconcertata.

"Vedo che siamo arrivati, bene tolgo il disturbo."

Si gira e va via con nonchalance .

Questo è proprio fuori, non ha minimamente senso il suo comportamento .

Lascia perdere Heisel, ignoralo. Se ne è andato, l'importante è questo. Era quello che volevi, no?

Sbuffo e percorro quel breve tratto che conduce alla porta della casa di fronte a me.

Finalmente!

Busso incessantemente finché non sento dei passi avvicinarsi alla porta, la quale si apre lasciando spazio alla figura di Sarah, che vedendomi mi abbraccia e mi lascia entrare.

" Ma quanto ci hai messo? È più di mezz'ora che ti aspetto!"
Mi dice sedendosi su una delle due poltrone davanti al camino.

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