Apprezzare

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Ad un certo punto le argomentazioni si fecero pesanti come macigni, le parole riempivano la camera in ogni suo spazio e mi soffocavano.
Non passavo così tanto tempo ferma e da sola dal inverno 2017.
Mancano sette giorni alla primavera e io non sono felice, quest'anno non la potrò vivere come voglio io.
Il mare, mi manca, come può mancare ad un pesce. Ho bisogno di respirare, ho bisogno di essere stressata per la scuola e menefregista verso la stessa così da uscire e andare a leggere al mare, dio... Mi manca così tanto il mare.
Il tempo scorre, lentamente, ma scorre, io apprezzo ogni singolo minuto che passa anche se è giovedì da tre giorni e io sono triste e annoiata.
Non mi capitava di annoiarmi da troppo tempo e se è così la noia è fisiologica, insomma, serve?
Mi serve annoiarmi?
Ho centunaia di cose belle da fare: podcast, libri, compiti, film e io invece mi annoio, ho la presunzione di annoiarmi e inizio a vivere di notte, stanca e sola come lo sono le cose annoiate e insofferenti.
Mi colpevolizzo, se avessi saputo che sarebbe stato l'ultimo caffè o l'ultimo saluto, l'ultima passeggiata, l'ultima sigaretta in compagnia l'avrei apprezzata di più, sarei rimasta a crogiolarmi nella bellezza di quell'ultima goccia di vita, quell'ultimo boccone di normalità e adesso che sono affamata e assetata ricordo con malinconia e amore ciò di cui ora vengo inesorabilmente privata.
Ti prego, normalità, torna a farmi visita e io non mi lamenterò più della tua inadeguatezza al mio essere brizzolata, infatti ero stupida e incapace di apprezzsrti.
Ma ora, ti voglio, ti bramo, ti amo, torna da me ti prego.

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