•Parte 8•

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Nana Osaki

Era passato un mese da quando avevamo ricominciato a suonare insieme, avevamo mandato a molte case discografiche le nostre canzoni, senza però successo, ma io non avevo intenzione di arrendermi.

Quella mattina Yasu ricevette una telefonata da una casa discografica a cui io, un paio di giorni prima, avevo insistito per mandare una registrazione e quello stesso giorno dovevamo incontrarci per fare un'audizione.

"Hachi, io vado." Annunciai ormai sulla porta di casa, Nana arrivò dalla sua camera, la convivenza andava benissimo, e a me faceva bene avere Nana e Sastuki in torno, perché mi mettevano allegria.
"Va bene, mi raccomando chiamami per dirmi com'è andata, non posso aspettare il tuo ritorno." Io annui ed uscii da casa prendendo la chitarra,
probabilmente non mi sarebbe servita ma mi faceva sentire sicura portarla con me.

Quando arrivai c'erano già tutti e dopo le presentazioni iniziammo a suonare.
"Ve lo dico sinceramente, mi piacete tantissimo." Disse l'uomo sulla trentina che era venuto ad ascoltarci.
"Avete qualcosa che non mi fa smettere di ascoltarvi, e in più mi piace come componete e siete proprio quello che alla nostra casa discografica serve." Concluse l'uomo.

Eravamo tutti felici, dopo tanto tempo avevamo la nostra seconda possibilità, e magari sarebbe andata meglio della prima; lo speravo molto.
"Quindi ho deciso" Ricominciò lui dopo un discorso avuto con Yasu che io non ascoltai.
"Domani venite a firmare il contratto così da poter cominciare al più presto."

Eravamo si tutti felici ma aspettammo che l'uomo se ne andasse per dimostrarlo.
"Allora, volete festeggiare?" Chiese Nobu dopo un po'.
"Assolutamente si, ma dove andiamo?" Chiese Shin.
"Magari potremmo andare all'appartamento" Proposi io.
"Chiamo Hachi per chiedere se ci prepara qualcosa."

Solo in quel momento mi accorsi che non l'avevo ancora chiamata per dirle com'era andata l'audizione.

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