•Parte 7•

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Nana Komatsu

Dopo aver fatto tutte le chiamate e aver lasciato Sastuki da Junko, che quando riusciva mi aiutava con lei, Nana ed io ci dirigemmo verso la sala prove.

Ero felicissima e man mano che ci avvicinavamo al luogo del ritrovo il cuore mi batteva sempre più forte, appena arrivate entrammo trovando Yasu seduto alla batteria che fumava una Black Stone, proprio come se il tempo si fosse fermato.

"Non ti ricordi che qui è vietato fumare?" Disse Nana togliendogli la sigaretta dalla bocca.
"Pensavo che quella stupida regola non valesse più, dopo tanto tempo" Disse lui come per giustificarsi.

Poi arrivarono anche Nobu e Shin:
"Come mai questa decisione?" Disse Nobu.
"Nessuno qui, mi era mai sembrato interessato a tornare a suonare come i Blast."
"Ci ho pensato, e visto che sono ancora io la vocalist di questo gruppo ho deciso di provare a ricominciare." Disse Nana.
"Si, ma non sarà così facile, è vero che avevamo trovato una casa discografica e avevamo fatto uscire un disco ma non è detto che ci sia ancora qualcuno disposto a farci da manager o ad ascoltarci; soprattutto dopo tutte le cose che sono successe." Disse Yasu quasi scoraggiato.
"Questo lo so" Riprese Nana "ma niente ci vieta di tentare, se poi andrà male almeno potremmo dire di averci provato, e se andrà bene non cambierà niente da quello che facevamo anni fa."
"In fondo Nana ha ragione" Iniziò Shin "se non ci proviamo non sapremo mai come andrà a finire."

In tutto questo io ero seduta su una sedia appoggiata al muro, mentre ero attenta ad ogni singola parola e ad ogni loro movimento e non potei fare ameno di sorridere quando Nana pronunciò queste parole: "Che cosa suoniamo per primo?"

Iniziò a cantare la stessa canzone che Nana e Nobu suonarono quando eravamo appena arrivati nel nostro appartamento e in quel momento fu come se nulla fosse cambiato e io mi sentivo felice.

In quel momento non sentivo il peso di tutto quello che era successo e a vedere gli occhi di Nana mentre cantava, anche lei si sentiva così.

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