Naoyasu Kaguri

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Richiesto da _The_Emotions_
Mi scuso per la lunga attesa e per gli eventuali errori grammaticali.
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Naoyasu era in campo, il sudore gli colava sul lato del volto, come ai suoi compagni di squadra, mentre seguiva attentamente la palla, ora in mano agli avversari che erano in vantaggio.
La partita era giunta quasi al termine e i giocatori erano allo stremo, le loro gambe e braccia erano pesanti, le guance arrossate per la fatica e il respiro era pesante, ma dovevano resistere.
Lo spiker avversario spiccò un gran salto e colpì perfettamente la palla alzata dal setter con un gran rumore.
La palla volò velocissimamente nel campo della Nohebi, il libero, Akama, scattò subito nella direzione in cui si stava precipitando la sfera, tentando di riceverla.
Purtroppo il suo tentativo è stato vano, la palla colpì il pavimento nella zona delimitata dalla linea bianca.
Tutto sembrava a rallentatore: la palla che si schiantava a terra 'deformandosi', come se fosse stata calciata da Oliver Hutton, per poi rimbalzare via, davanti agli occhi del libero. (Era più forte di me, chiedo venia)

Un fischio sancì la fine della partita, la Nohebi aveva perso.

Tutto tacque, anche i tifi dagli spalti e poi, pochi secondi dopo, si scatenò l'inferno.
Il tifo avversario riprese più forte che mai, i vincitori si abbracciavano gioiosi per la loro vittoria, con le lacrime di gioia che scivolavano sulle loro guance.

Naoyasu guardò i suoi compagni di squadra, erano tristi si, ma non volevano abbattersi, era una partita, avevano dato il massimo e avevano perso, ma questo non significava che non fossero una buona squadra, dopotutto avevano vinto molte partite, questo non era un buon motivo per abbattersi.
Strinse i pugni e ricacciò indietro le lacrime per poi andarsi a mettere in riga con i suoi compagni.

~🐍~

Dopo aver ringraziato e salutato gli avversari per la partita, Naoyasu, si affrettò fuori dalla palestra, ignorando i richiami dei suoi compagni di squadra, con gli occhi che scorrevano da persona a persona, senza vedere la figura che stava cercando.
Improvvisamente qualcuno gli afferrò la manica della giacca, facendo girare il ragazzo.
-Oi, potevi anche aspettarmi sai!- disse una ragazza (h/c).
-Scusa, ma dov'eri?- domandò Naoyasu con la sua normale espressione apparentemente apatica mentre iniziava a camminare.
-In realtà ti ho chiamato, non mi hai sentito?- rispose la ragazza gonfiando le guance mentre camminava al fianco del ragazzo.
-A quanto pare no, dato che ti stavo cercando- ribatté il ragazzo con uno sbuffo divertito, guardando l'espressione della ragazza, pensando a quanto fosse carina.
-Naoyasu?- chiamò la ragazza.
Lui emise un piccolo "mh?" in risposta, ancora con la testa fra le nuvole.
-Stai bene?- chiese la ragazza con leggera preoccupazione.
Il ragazzo si riprese, scuotendo leggermente la testa.
-…Si, non preoccuparti (Y/n)- rispose Naoyasu.
La (h/c) alzò un sopracciglio guardando verso Naoyasu, sapeva che nonostante la sua espressione apatica, dentro era un subbuglio di emozioni.
-Dimmi la verità- disse fermamente (Y/n) con uno sguardo serio e determinato nei suoi occhi, che sembravano brillare come stelle nel cielo scuro.
Naoyasu stette in silenzio, non sapeva cosa dire alla (h/c), non poteva di certo dirle che si sentiva un pessimo schiacciatore e membro della squadra, non poteva di certo dirle che stava iniziando a cedere e a credere a quello che dicevano le persone superficiali, quelle che mettevano etichette solo in base all'aspetto.
Naoyasu sospirò, aveva deciso di vuotare il sacco, si fermò, facendo fermare (Y/n) di conseguenza.
-È che…- iniziò -penso di non essere abbastanza, penso che loro abbiano ragione, non mi impegno abbastanz- cercò di finire, ma venne subito interrotto dalla ragazza, che si mise davanti a lui mettendogli le mani sulle spalle, sorprendendo.
Dalla sua parte, (Y/n), non aveva mai visto Naoyasu in quel modo, lei era riuscita a vedere la soddisfazione nei suoi occhi quando faceva un punto, o il luccichio nel profondo dei suoi occhi prima di una partita.
-Listen here you little shit- iniziò la (h/c) -tu non ti devi minimamente interessare di quello che dicono loro, hai molto talento e poi…- continuò guardandolo negli occhi -non mi importa quello che dicono perché le loro opinioni del cazzo non cambieranno quello che…provo per te…- finì con le guance rosse.
Naoyasu la fissò ed è in quel momento che si liberò della sua solita espressione apatica, un sorriso, sebbene piccolo, si fece strada sul suo viso, non un sorriso forzato, ma uno genuino.
Inaspettatamente tirò la ragazza in un abbraccio, un abbraccio che diceva tutto, aggrappandosi a lei e inalando il suo profumo.
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Angolo diedro

Ma ciao bella gente, sono ancora vivae finalmente sono riuscita a pubblicare questo benedetto capitolo.
Spero sia stato di vostro gradimento.

Alla prossima richiesta,

Kire🤗






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