Borotalco

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(...)

Trasferirsi fu strano. Lui le prese la borsa e la portò, senza pensarci, direttamente nella sua camera. Sopra al letto aveva appeso il suo grande quadro degli agapanthus. Lei aveva una faccia molto titubante.

Lui se ne accorse : «Silvia che c'è?»
«Senti, io sono un po' in imbarazzo. Cioè, non voglio piazzarmi nel tuo letto se... Ci sono tante stanze, posso stare senza problemi da sola»
«Silvia di cosa parli?»
«Parlo di lasciarti i tuoi spazi, di non essere opprimente, di lasciare un po' tutto senza impegno»
Lui la guardò «Silvia quando ti ho dato la sensazione che mi desse fastidio la tua presenza? Senti mi pare che fra noi sia chiaro no? Ci piaciamo molto, siamo ambedue liberi, siamo momentaneamente qui. Non dobbiamo prendere nessun impegno. Non c'è da preoccuparsi di altro. Giusto?»
(è più maturo di te
sei una stronza)
«Giusto, scusami. Ok ti invado il bagno, ma poi non lamentarti»
(ci sei rimasta male, confessa
Stai zitta. Zitta).

(...)

La versione di SilviaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora