-Hai quattordici anni?!- mi chese stupito.
-Ehm, sì-
- Oh, Dio...- si passò una mano tra i capelli, e, di colpo, mi sembrò molto più vecchio.- Spiegami, tu, a soli 14 anni, vorresti lavorare qui?-
-Sì- risposi con tono sicuro.
- Uff... Sei a conoscenza dei pericoli che corri, vero? E di quelli che corro io se ti dovesse succedere qualcosa, giusto?- mi chiese, serio in viso.
- Certamente- dissi, incrociando le braccia sul petto - Altrimenti non sarei in questo ufficio, no?-
Lui mi sorrise e mi guardò con i suoi occhi di un azzurro intenso e limpido - Devo dire che hai grinta, Nic- Nic? Ma che diavolo di nome sarebbe? - Perfetto, ragazzina. Inizierai domani- mi sorrise di nuovo -Quando esci passa a prendere il camice e gli abiti, domani voglio vederteli addosso.- volse il suo sguardo verso il computer -Se vuoi puoi sistemarti qui stanotte. Potrei metterti in camera con qualcuno...-
- Per caso potrei stare con la ragazza all'ingresso? Quella bionda, riccia, con gli occhi verdi...-
Lui mi guardò sorpreso, poi mi rispose - Vedo che ti sei già fatta un'amica,eh? Beh, meglio così, no?- Spero non si stia aspettando una risposta... Ti prego, fa che sia come penso... - Perfetto, starai in stanza con lei, e domani ti farà fare un giro del laboratorio.- Mi accompagnò alla porta - Allora ci vediamo domani, Nic. O dovrei dire dottoressa Klent.- Sorrise e mi spinse delicatamente fuori dal suo ufficio. Quando mi girai aveva già chiuso la porta. Ok... Bene, e ora? Vediamo... Forse posso chiedere a qualcuno...
Girai per quasi un'ora per il laboratorio, prima di trovare qualcuno che potesse aiutarmi. E quel qualcuno era proprio la mia compagna di stanza!
-Allora, tesoro? Come è andata con il direttore? Ti ha trattata bene, vero?- mi chiese.
-Certo, tanto non gli avrei permesso di fare diversamente- e scoppiammo a ridere entrambe. - Ah, sai che mi ha messo in camera con te?- dissi, una volta che riuscii a smettere di ridere. Lei fissò i suoi occhi verdi nei miei, dello stesso colore. Sfruttai l'occasione per guardarli meglio. Non so perché, ma, quando guardo gli occhi delle persone riesco a vedere cosa provano, riesco a scrutare nella loro anima, per vedere il loro passato, controllare il loro presente e leggere il loro futuro. Riesco ad intravedere i lati nascosti delle persone, riesco a leggere quanto ancora vivranno. A causa di questa mia capacità non guardo quasi mai le persone negli occhi, anche se, ultimamente, cerco sempre più spesso di fissare il mio sguardo nel loro. Mi succede da quando ho avuto... l'incidente. La psicologa dice che lo faccio perché ho bisogno del conforto di chi mi sta intorno, dato che a casa non posso ottenerlo.
Osservai ancora i suoi occhi: erano verdi, più scuri dei miei, tendenti al marrone. Occhi sorridenti, davanti a un'anima fragile, che si era spezzata già tante volte, e che era stata rimessa a posto molte volte in modo sbrigativo, quasi superficialmente, come se non importasse poi tanto il modo in cui veniva riassemblata.
Ci stavamo guardando da quella che mi sembrava ormai un'eternità, quando finalmente vidi un sorriso schiudersi sulle sue labbra. - Davvero??? Ma è fantastico! Sai quante cose potremo fare insieme? Diventeremo amiche per la pelle!- disse. Mi prese per un braccio e mi trascinò attraverso un corridoio pieno di persone. Mi stupii di trovare tutte quelle persone in giro. Insomma, doveva essere abbastanza tardi.
Dopo novecentoventuno passi da dove eravamo partite, un dottore fermò Flavia. Era un ragazzetto che aveva superato da poco i vent'anni, con i capelli rosso fuoco, molto disordinati, e gli occhi grandi e neri. Sembrava preoccupato.
- Flavia, menomale che sei qui! Abbiamo avuto un problema con SCP 073- disse. - Non preoccupatevi, ho risolto- disse una voce alle mie spalle. Mi girai di scatto e vidi un altro ragazzo, più o meno della stessa età del ragazzo con i capelli rossi. Aveva i capelli viola e gli occhi gialli. Notai solo dopo che due orecchie del medesimo colore dei capelli gli spuntavano dalla nuca.
- Oh, ciao Stre... Scusa, ho combinato un disastro- disse il roscio. Il gatto viola (o, come lo aveva chiamato l'altro ragazzo, Stre) gli rispose dicendo - Come sempre, del resto...- scosse la testa - Sei proprio un disastro!- si avvicinò al roscio e gli diede un bacio sulla fronte. Oddio, che carini!
-Certo che potreste presentarvi, invece di fare i piccioncini- disse Flavia. - Oh, si, giusto.- disse il ragazzo dai capelli rossi - Bene, lui è Strecatto, anche se puoi chiamarlo semplicemente Stre, mentre io sono Cico- Cico mi sorrise, poi Stre mi chiese: - Tu come ti chiami?-. Sobbalzai. Ero sovrappensiero. - N-Nicole- Stre mi sorrise - Non devi avere paura, non ti mangio mica-
-Posso chiederti quanti anni hai?- si intomise Cico. - Ehm... 14- dissi io. Cico strabuzzò gli occhi e Stre spalancò la bocca. -14???- esclamarono in coro. - S-Si...-
In quel momento arrivarono altri due ragazzi: il primo aveva gli occhi gialli e i capelli azzurri, due orecchie da gatto del medesimo colore dei capelli; il secondo aveva i capelli castani e gli occhi scuri. Si tenevano per mano.
- Cosa è successo?- chiese il gatto azzurro. Stre aprì la bocca, ma non ne uscì alcun suono. Cico disse: - Lei... Quanti anni ha secondo voi?- I due ragazzi mi guardarono. Il gatto inclinò la testa, mentre l'altro ragazzo continuava a guardarmi. Ad un certo punto il gatto disse: - Ehm... 18?- l'altro ragazzo invece disse - Alex, ma che dici? E poi, è da maleducati dare ad una ragazza più anni di quanti ne ha. Dove hai messo le buone maniere, scemo?- sorrise e gli diede uno shiaffetto sulla testa. Sono proprio dolci!
Flavia sospirò. - Vedo che da queste parti non avete l'usanza di presentarvi quando incontrate una persona nuova. Però avete la magnifica abitudine di flirtare tra di voi davanti a chiunque, anche se questa persona non sa chi siete- Stre disse: - Ebbene, è con mio grandissimo onore che vi presento... Alex e Giorgio!- indicò prima il gatto blu e poi l'altro ragazzo. Giorgio mi guardò per un attimo - Tu come ti chiami?- mi chiese. - Nicole- Lui sembrava sorpreso - È proprio un bel nome. Anche mia sorella si chiama così.- mi sorrise.
-Tua sorella?- chiesi io.
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ANGOLO AUTRICECiao a tutti! Io sono l'essere umano che ha scritto questo libro!
Spero che la storia vi stia piacendo. Ora che succederà?
Se doveste trovare errori non esitate a scrivermi e provvederò a correggerli.
Grazie di aver scelto di leggere questo capitolo.
Ora continuate la lettura!
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SCP
FantasyCosa succede quando, in un laboratorio SCP iperprotetto, arriva un nuovo scienziato? E cosa succede quando si scopre che non è uno scienziato, ma una scienziata? E cosa fare quando si viene a sapere una sconvolgente verità sul suo passato? ESTRATTO...