-Perché?- ripeté Neko. I suoi occhi si illuminarono, come quelli del padre. - Perché io so la verità.-
Feli fece una risatina nervosa. -Ah, sì?- disse poi - Q-Quale verità?- Neko guardò Iris, poi riposò lo sguardo, ormai privo della luce che dona agli occhi la vita, sul padre, il quale, sebbene ancora nervoso, sostenne lo sguardo.
Ci fu un attimo di silenzio, poi, Neko prese la parola. - Tu non hai mai amato la mamma, vero? Era tutto un tuo stupido giochetto. Come non è vero che vuoi bene a noi, le tue figlie. Ti interessiamo solo perché ti servono degli "alleati" potenti, per poter conquistare il mondo senza muovere un dito. Se non ti fossi accorto del fatto che potremmo esserti utili, ci avresti ucciso anni fa, ho indovinato?- Cominciavo a non capire. Mia interruppe la sorella. - Ma cosa stai dicendo Neko? Stai mentendo, sorellona! Papà, è vero che sta mentendo? Tu ci vuoi bene, giusto? Papà?-
Feli guardò la bambina accanto a lui - Certo che vi voglio bene, Mia.- Guardò l'altra bambina. - Insomma, Neko, chi ti ha detto tutte queste falsità?-
Vidi Neko stringere i pugni. - Falsità? Falsità?! Mi prendi in giro?!- La rabbia si dipinse sul volto stanco della ragazzina. - Sei tu che menti! Tu ci vuoi solo usare! Questo è un dato certo!- -Neko, smettila di dire stupidaggini, vieni a chiedere scusa a papà, fate pace e poi potremo passare un po' di tempo tutti insieme.- Ma cosa sta succedendo qui? Non capisco nulla... Non preoccuparti, capirai tutto presto. Però Neko farà meglio a controllarsi, se non vuole diventare come il padre. Cosa? In che senso? Iris? Rispondimi, ti prego! Tu aspetta e vedrai. Neko si adirava sempre di più.- No, Mia, non "farò pace" con quel mostro.- La sorellina fece per intervenire, ma Neko non la lasciò parlare.- E se ti stai chiedendo perché, beh, è perché non posso chiedere scusa ad una persona che vuole solo usarmi. Poi, se tu vuoi fidarti di lui, sei tu a dover scegliere, ma almeno apri gli occhi sulla verità. Tuo "padre" è solo un bugiardo che cerca di conquistare la tua fiducia, come ha fato con la mamma e con il signor Mario- -Mario?!- esclamarono in coro Lyon, Anna e Stefano. L'invocato puntò lo sguardo per terra. Mia si mise le mani sulle orecchie e cominciò a urlare: - Non è vero! Sei tu la bugiarda! Dici tutte bugie!-
- Oh mio Dio, Mia! Guarda in faccia la verità almeno per una volta! Non puoi credere per sempre che la vita sia perfetta, che tutte le persone intorno a te siano buone e gentili! Esistono anche i difetti, lo sai? Non pensi sia arrivato il momento di crescere? Di smettere di aspettare il principe azzurro? Di smettere di credere alle favole, paragonandole alla realtà? Le favole non esistono! Non arriverà mai il principe azzurro! La vita non è una fiaba con le principesse, i cavalieri, i vestiti, i balli e i matrimoni con re o principi! Comportati come una bambina della tua età, per una volta!- Mia aveva le lacrime agli occhi. - Basta, basta, basta! Sei cattiva, Neko, cattiva!- La mora osservò, acida: - Sarò anche cattiva, ma almeno non mi faccio ingannare dai finti sorrisi e dagli apparenti modi gentili delle persone false, come il tuo adorato "papà".- Mia cominciò a piangere, mentre continuava a urlare che la sorella era una bugiarda, che era cattiva e cose simili.
Cico cercò di calmare la situazione con un -Su, basta ora- che fu, però, soffocato dal caos generale.
Neko lanciò un -Silenzio!!!-, che venne eseguito subito.
- Mia, smettila di piangere. Cerca di non fare la bambina di cinque anni per più di trenta secondi netti, ti prego. Ascoltami. Devi cominciare a distinguere le persone per quello che sono, non per quello che hai imparato sui libri delle storie per la buonanotte. - - No! Non ti voglio ascoltare, Neko. Non mi interessa se ti imbarazzo, ma io credo fermamente che il papà non sia quello che dici tu. E comunque non faccio la bambina di cinque anni!- -Come fai ad essere così cieca? Come fai a non vedere che non sorride vermente quanto ti guarda? Come fai a non capire il secondo fine che si nasconde dietro le sue attenzioni?- -Come faccio? Beh, perché non è vero! Sei solo gelosa perché non concentro più tutte le mie attenzioni su di te! Non sei il centro del mondo, Neko! Non sei speciale! Puoi anche smetterla di fare la bambina depressa, capito? Non ci crede nessuno!-
Neko si rabbuiò. Poi sorrise, tristemente. - Hai perfettamente ragione. Non sono il centro del mondo, non lo sono mai stata. Non lo merito, è questo che pensi, no? E sì, non sono speciale. Non ho assolutamente nulla di speciale. Sono inutile. Hai ragione anche su questo. Ma non hai ragione su una cosa: non sono gelosa. Perché dovrei aspettarmi tutte le tue attenzioni? Non sono per me. Io non le merito. Sono un fallimento, un errore. Giusto, madre?- Vidi Iris esitare, come se non avesse la forza di rispondere. Neko continuò: - Un grosso errore, uscito per sbaglio. Vero? Non ero programmata. Non dovevo esistere. Non dovevo essere creata. Perché esisto, allora? Perché non ho già scritto la parola "fine" sul libro della mia vita? Eh? Dimmelo tu, Mia, dato che sai tutte queste cose! Perché? Avrei potuto farti essere figlia unica già da tempo. Sai, da quando sono nata mi chiedo perché ho dovuto fare il primo respiro come tua sorella, dato che ti rendo così infelice. È da quando sono venuta alla luce che non dormo. Tutte le notti non riesco a chiudere occhio. C'è sempre qualche incubo in agguato, che aspetta che io mi addormenti per farmi svegliare sudata e con il cuore a mille. Ormai mi sono abituata, ho imparato a non addormentarmi... E lo sai perché? Perché spesso l'incubo è sempre lo stesso: vedo tutto buio, cammino verso una direzione qualsiasi e vedo dei corpi. Corpi morti. E ci sei anche tu in mezzo. Tutti morti in modi diversi. Quelli più inquietanti sono quelli con gli occhi aperti e un fiore rosso conficcato nel petto. Mi fa male vedere tutte quelle persone morte. Tutte quelle persone che avrebbero potuto vivere. Se vado avanti scorgo un cappio. Provo a impiccarmi, ma non riesco. Provo più volte, con qualsiasi mezzo. e non riesco a morire. E poi c'è lui, il tuo amato "papà". Sporco di sangue. In piedi in mezzo ai cadaveri. E quando si gira si trasforma: diventa un mostro tutto nero, con gli occhi gialli. Sai cos'è quel mostro, Mia? Prova ad indovinare. - La bimba dai capelli dorati era di nuovo sul punto di piangere, ma si fece forza e disse: - N-Non lo so...-
Neko tornò seria. - Posso mostrartelo, se vuoi. Sai che non mi piace avere segreti con te.- I suoi occhi si illuminarono. Una chiazza nera si allargava intorno all'occhio coperto dai capelli, fino a sporgere appena dal ciuffo.
Dei raggi luminosi, dorati, si districarono alle spalle della pallida bambina. Ad un suo gesto, partirono tutti. Puntavano su Feli. Lo sguardo di Neko era allo stesso tempo concentrato e riempito di un odio indescrivibile, che non si riuscirebbe ad attribuire ad una bambina della sua età.
I raggi raggiunsero il padre delle ragazzine, lo avvolsero e si strinsero attorno a lui. Iris cercò di fermare la bimba, come fece anche Mario, ma era ormai troppo tardi. Quando il cerchio luminoso si sciolse, esplodendo in mille scintille dorate, rivelò una figura che sembrava composta completamente da oscurità, con solo due occhi gialli e minacciosi.
Mia, spaventata, corse dalla sorella, che l'abbracciò e la confortò.
Mi venne in mente quello che si proponevano di fare tutti i miei amici: sconfiggere l'intruso. Rimuginai mentre mi guardavo intorno. Mio fratello, stretto tra le braccia di Alex, con gli occhi chiusi e le mani sulle orecchie. Cico e Stre, poco dietro Giorgio e il suo ragazzo, tremavano, il primo davanti all'altro, come a volerlo difendere. Stefano, stretto a Mario, e, dietro, Lyon e Anna.
Vidi l'intruso avvicinarsi alle bambine. Stava per afferrarle, ma Iris le tirò di lato. Si era buttata in modo fulmineo, senza pensare al pericolo, e Caino la stava raggiungendo. Abele mi prese per un braccio e mi tirò in un angolo. Rimase davanti a me, quindi non vidi molto, ma sono sicura di aver notato che l'intruso si diresse verso Iris, rimasta a difendere Mia e Neko, le prese il mento, glielo sollevò e le sussurrò qualcosa, che la lasciò interdetta.
Poi la lasciò andare e si diresse verso Mario. Si avvicinò a lui. - Ricordati la promessa che mi hai fatto. Abbiamo un patto, non dimenticarlo.- disse. Poi scomparì.
Lyon si girò verso l'amico. - Mario?! Cosa devi dirci?!- Stefano gli diede una spinta. - Ma sei matto?! Mi stai dicendo che hai stretto un patto con l'intruso? Con il nostro nemico?!-
Mario incassò tutti i rimproveri. Poi si guardò le scarpe. - Sì, gli ho fatto una promessa.-
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ANGOLO AUTRICESalve bellissimi umani.
Vi chiedo scusa se sono sparita per un po', come succede spesso, ma le idee non sono sempre presenti e spesso ci sono vari imprevisti.
Quindi oggi, per farmi perdonare, ho portato un capitolo più lungo del solito. E poi sto preparando una sorpresa che dovrebbe uscire a breve... MA, non posso dirvi cos'è. Lo so, sono cattiva UwU.
Bene, ora vi lascio a... Ehm... Com'era il copione... Ah sì! Dicevo, vi lascio a quello che dovete fare.
Bye umaniih :3
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SCP
FantasyCosa succede quando, in un laboratorio SCP iperprotetto, arriva un nuovo scienziato? E cosa succede quando si scopre che non è uno scienziato, ma una scienziata? E cosa fare quando si viene a sapere una sconvolgente verità sul suo passato? ESTRATTO...