mamma....papà....

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Pov's Luisa

Federico mi trascinò fino a casa e arrivando li mi chiuse in camera mia.

Piansi e,  quando gridai,:

"Stronzo! Apri sta porta del cazzo!!" Lui uscì e mi tappó la bocca mi legò le mani e mi lasciò li.

Iniziai a piangere silenziosamente (cosa che pensavo non sapessi fare) e verso le 19 Federico si sedette vicino a me sul letto e mi accarezzò i capelli guardandomi con compassione e iniziai a piangere ancora di più lui iniziò ad asciugarmi le lacrime.

"Capisci Luisa? Tu non devi disubbidire io e te ci amiamo.....io ti amo capito? Giulio non deve esistere per te. E di cosa stavate parlando voi due? Non ho potuto sentire." E detto questo mi strappò il cerotto dalle labbra io urlai dal dolore, minchia più efficace della ceretta.

"Allora?"

"Mmmm....."

"Dimmelo Luisa." Iniziò ad accarezzarmi il mento e la guancia premendo un po'.

"Ehm ...... si insomma non mi ricordo...." farfugliai.

"A si? Magari ti ritorna la memoria se faccio questo?" E mi diede uno schiaffo dove prima c'era la mano.

Il mio viso si girò automaticamente e mi misi la mano sulla pelle rossa.

"Allora?" Mi chiese un po' più insistente.

Una lacrima,  che non riuscii a trattenere, scivolò sulla guancia lasciando una scia un po' fresca.

"PARLA!" Mi urlò contro.

"No..."

"Cosa?!"

"No." Ripetei più forte.

"Luisa tu non uscirai più di casa fino a che non porterai rispetto." E mi lasciò li non senza prima avermi morso  forte il collo lasciandomi un segno livido e pulsante.

Mi lasciai scivolare sul materasso e piangere sommessamente.

Dopo un bel po' sentii un buco allo stomaco e cercai di andare in cucina un po' più lontana dalla mia camera, ma non riuscii ad aprire la porta cercai di tirare e tirare ma restava chiusa.

"Bastardo! Non puoi lasciarmi morire di fame! Apri!!" Non sentii risposta e allora continuai a urare e uralre fino a che non persi la voce e mi arrivò un'orrenda tosse secca.

Ritornai nel mio letto e cercai di dormire anche se mi sentivo debolissima.

Il mattino dopo mi alzai tutta indolenzita e cercai ancora di aprire la porta e con immenso stupore si aprì e vidi un biglietto attaccato alla parete fuori alla porta e lessi
Luisa noi andiamo a fare la spesa ti lasciamo libera, ma sappi che tutte le porte, le finestre e ogni via di fuga che ci sia in questa casa è chiusa a chiave e tutte le chiavi le abbiamo prese noi quindi...be buona mattina.

Li odio li odio! Presi il biglietto e lo stropicciai ma notai che sul retro di questo c'era un p.s.
P.s. il cellulare l'abbiamo preso noi ciao

Ecco basta li odio con tutta me stessa ma pensiamo alle cose più importanti cercare del cibo.

Non ho mai avuto fame la mattina ma ora avevo una fame che misi in tavola tutto ciò che c'era nel frigo e spazzolai tutto.

Andai in bagno e mi feci una doccia con la musica in sottofondo.

Cercai in tutti i modi a non pensare a Giulio e alla sua missione sperai che Federico non scopra mai quello di cui abbiamo parlato altrimenti mi fucila.

Sentii il campanello suonare e andai a vedere chi era mi sembrava strano Federico aveva le chiavi.

Dalla finestra vidi due signori incredibilmente familiari che cercavano qualcosa nelle tasche avevano... delle valige?! Oddio.....

Ma quelli...! O mio dio! Sono i miei genitori! Lanciarono un urlo trionfante quando trovarono le chiavi e le inserirono nella serratura e la sentii scattare.

Entrarono chiacchierando e chiamando il mio nome.

"Luuu!" Mi chiamava mia madre andando su in camera mia.

"Dai Lu non farti desiderare! Stai ancora dormendo?"

Poi scese dopo poco.

"Vincenzo non è in camera sua anzi...non c'è proprio!" .

Decisi di ucire dal mio "nascondiglio" e mi feci vedere.

"Mamma....papà" assaporai queste due parole.

Ragazzuole belle! Spero non vi deluda molto (troppo) questo capitolo! Vi voglio bene!  Grazie per i voti ♥

Non é colpa mia se sono innamorato di teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora