Capitolo 5

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"Merda" mi svegliai alle undici di mattina, ero vestita come la sera prima e avevo i capelli pieni di una sostanza appiccicosa, vodka.
Cercai di alzarmi, ma le mie gambe mi tradirono e scivolai a terra provocando un tonfo, prova che la mia caduta non era stata proprio aggraziata.
Scesi in cucina così com'ero e trovai Isabelle, Jace e Alec che mi fissavano a bocca aperta, non si trattennero più e cominciarono a ridere.
"Vi ringrazio del supporto" gli dissi io frustrata. Andai verso il frigorifero e presi un succo di frutta. "Seriamente, pensavo fossimo amici" gorgogliai mettendomi il succo in bocca.
"Va bene, vado a farmi una doccia!" gli dissi vedendo che non la smettevano di ridere.
Salii le scale e entrai in camera, mi lavai e mi vestii.
Presi in mano il cellulare e guardai alcune foto che avevano scattato i miei amici dal mio telefono alla festa del giorno prima.
"Oh no..." mormorai; non mi arrivava più aria ai polmoni.
In una foto che si erano scattati i miei amici (visibilmente ubriachi) si vedevano Jace, Isabelle e Magnus che sorridevano. In lontananza si intravedevano due sagome che si baciavano appassionatamente.
Quelle due sagome eravamo io e Alec.

Mi sedei su letto e mi presi la testa tra le mani. Ma che cosa avevo fatto?
Mi sentivo una persona orribile.
Corsi in bagno e mi guardai allo specchio, aprii il rubinetto e con l'acqua fredda mi sciacquai la faccia furiosamente. Appoggiai le mani sul lavabo, avevo gli occhi rossi dal pianto.
Mi toccai le labbra incerta e il ricordo del bacio di Alec mi assalì facendomi smettere di respirare per qualche  secondo. Non sapevo cosa fare.
Ovviamente dovevo parlarne con Alec, ma io avevo paura di farlo con Jace. Cosa mi avrebbe detto? Sarebbe riuscito a sopportarlo?
In fondo eravamo ubriachi, non è colpa nostra..., pensai incerta. No. Dovevo comunque discuterne con Alec, magari avrebbe potuto rassicurarmi.
Non mi era mai capitata una cosa così strana e difficile.

Scesi in cucina e trovai lì i miei amici ad aspettarmi.
Avevo uno sguardo assente, me ne rendevo conto, ma non me ne facevo un problema.
"Hey tesor..." zittii Jace mettendogli un dito davanti alla bocca e subito dopo lo baciai, un bacio lungo e passionale, almeno per lui. Io non provai niente. Mi stupii di me stessa, di solito quando baciavo Jace mi si apriva il cuore e non riuscivo a pensare ad altro che a lui. Quella volta era diverso.
Ci staccammo. "Wow" disse lui. "È stato fantastico"
Io non dissi niente.
"Ma che ti prende?" mi chiese.
"Alec, devo parlarti" dissi io, con una voce monotona e seria.
"Ok" disse lui e mettendosi le mani nelle tasche dei jeans mi seguì.

Andammo verso il suo ufficio, entrammo e io chiusi la porta con una runa di chiusura e una del silenzio.
"Forza, dimmi, cosa c'è di così importante da dirmi per mettere una runa del silenzio sulla por..." Non me ne resi conto nemmeno io, ma prima che Alec finisse la frase il mio cervello aveva deciso che avrei dovuto avvicinarmi. Lo baciai con la stessa passione che avevo messo con Jace, lui si staccò e mi guardò senza parole. Io non provai niente nemmeno in quel momento, era come se le mie emozioni fossero sparite, come se non avessi più sentimenti.
"Io...dovevo vedere una cosa..." gli risposi titubante.
"Adesso mi dici che cosa vuoi, perché non puoi rinchiuderci in una stanza e poi baciarmi senza avere un valido motivo!" sbraitó lui.
Tolsi il mio telefono dalla tasca dei jeans e gli mostrai la foto.
Alec sbiancó in volto e sollevò lo sguardo su di me.
"Oh merda" fu l'unica cosa che disse.
"Io...lo so che è imbarazzante, ma mi sentivo in dovere di dirtelo" gli dissi guardando il pavimento.
"Quindi provi qualcosa per me? È per questo che mi hai baciato? Senti Clary, io amo Magnus e non mi sep..."
"Ma che cosa hai capito? Io non ti amo, io volevo solo vedere se dopo quel bacio, anche se è stato inconscio, è cambiato qualcosa, e questo" gli dissi indicandogli le labbra. "È stato la conferma che no, non è cambiato niente" gli risposi io ricomponendomi.
"Capisco, anch'io non ho provato nulla, ma questa mattina stavo pensando alla tua festa e senza rendermene conto mi sono sfiorato le labbra con le dita, ho sentito una specie di ricordo che si abbatteva su di me come una forza invisibile. Il problema è che non so che ricordo era." Alec era visibilmente perplesso.
Ripensai agli eventi di quella mattina e mi ricordai di quando mi ero lavata la faccia e mio ero sfiorata le labbra...
" È successa la stessa cosa anche a me..." gli dissi preoccupata.
"Senti, è stato solo un caso, come anche il fatto che ci siamo baciati, quindi non serve che lo diciamo a qualcuno, giusto?" aveva un tono di voce tra il preoccupato e il nervoso.
"Certo" ero insicura su quella proposta, ma in fondo era quello che volevo.

Tornammo in cucina, ma Jace e Izzy se ne erano andati ad allenarsi.
Feci per dire qualcosa ad Alec, ma non lo feci; mi diressi verso la mia camera esitando.
Mi legai i capelli in una coda abbastanza stretta e mi misi la tenuta.
Scesi le scale e mi dirigei verso la sala degli allenamenti. Lì trovai Alec.
"Izzy e Jace sono andati in missione, un demone Shax ha ucciso un altro mondano, sono andati a mettere fine a queste uccisioni"
"Fantastico" mormorai, evidentemente Alec mi aveva sentita perché sospirò ; mi lanciò un bastone.
La prima volta che io e lui eravamo rimasti ad allenarci da soli avevamo usato i bastoni, mi persi nei ricordi.
Alec mi venne addosso, ma io parai il colpo, combattemmo per un po' fino a quando scivolai e presi una storta, un secondo dopo mi accorsi che ero andata addosso ad Alec e mi spostai di scatto.
"Scusami" gli dissi abbassando lo sguardo.
"Tranquilla, tu piuttosto stai bene?" mi chiese facendo un cenno con la testa verso la mia caviglia. Prese lo stilo e mi attivò la runa iratze che avevo sul collo. Mi sfiorò e un brivido mi percorse la pelle. Cercai di non pensarci.
Non avevo mai nemmeno provato a vedere Alec in un modo differente dall'amicizia, ma nemmeno volevo vederlo diversamente, soprattutto in quel momento...
Dovevo pensare a Jace. Pensai che quella era la soluzione che mi avrebbe fatto dimenticare di essere sola con Alec. Pensai intensamente al mio ragazzo, il nostro primo bacio, tutto quello che avevamo passato, i nostri rapporti intimi. Tenevo gli occhi chiusi, ma non smettei di immaginarmi questi ricordi nemmeno quando Alec mi chiamò chiedendomi se stessi bene, fino a quando quasi non scoppiai e mi ritrovai sul freddo e polveroso pavimento della sala degli allenamenti.

Inaspettato (Clalec) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora