《01》Parlami

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Apri' lentamente gli occhi. Un caldo tepore gli accarezzava il petto scoperto. I peli sui suoi pettorali
scolpiti ondulavano dolcemente:
"Buongiorno.." sussurrò lei.

La baciò in fronte: "Da quanto sei sveglia?"
Gli sali' sopra continuando a giocare con il suo petto: "Non ho saputo chiudere occhio stanotte. Non potevo, sapendo che questa sarebbe stata l' ultima volta qui con te..."
Avvicinò la bocca al suo orecchio: "Avrei voluto che non finisse mai..."

Lui le si struscio' sul collo: "Hey, non essere triste...tra qualche giorno troverai qualcuno molto meno imbranato di me."
"Non dire così. Voglio stare con te.. per sempre."
"Anch'io vorrei che le cose andassero diversamente. Sai benissimo che darei di tutto per stare con te anche l'anno prossimo, e quello dopo, e quello a venire ancora."

"Tu lavori per lui. Ci dev'essere qualcosa che puoi fare, magari se gli parli potresti convincerlo a..."
"No, tu lo conosci..non cambierebbe mai idea..."
Smise di accarezzarlo: "Quindi non hai intenzione di far niente? Non possiamo lasciare che ci separino!"
"Ascolta.."

"No John! Ascoltami tu! Gli anni passati..con altri uomini...non è mai stato così. Non sono mai riuscita a provare le cose che ho provato con te in quest'anno. Io..ho bisogno di te. Non posso perderti John!"

John le asciugò una lacrima:
"Eryn... vedrò cosa riesco a fa...-"
Il suo sguardo fini' sulla telecamera in alto, puntata dritta su di loro: "Ecco..credo che tu abbia solo bisogno di un po' di tempo da sola..per riflettere. Con permesso!"
"John?"

Saltò giù dal letto e di fretta si rimise gli indumenti.
"John?! John, ti prego non mi lasc..-"
Usci' la stanza e sbatténdo la porta dietro di sé.

Scese le scale e si diresse dal signore alla reception:
"Ho fatto."
"Firmi qui."
"Si..."
"Completi anche questo modulo: nessuna preferenza per il prossimo anno?"
"Dunque, vediamo...alta o bassa...alta.
Capelli, ehm... ricci, si. E possibilmente biond..."
"Signore? Tutto bene?"
"No." Strizzò gli occhi:"Nessuna preferenza."

Lascio' l'edificio e venne abbagliato dalla luce mattutina della città. Controllò l'ora sul telefono, sbadigliando, e s'accorse d'essere in gran ritardo: "Ah, merda! Taxi!"

                                 ...

Sbatteva nervosamente i tacchi alti sulla superficie solida dell' ottantaseiesimo piano. Controllava freneticamente l'orologio d'oro al polso:
"Ma dove si è...?!Aargh! Io lo..!"

L' ascensore alle sue spalle si spalanco' di colpo:
"Signorina!"
"Ah, finalmente!"
John le corse incontro:"Mi scusi per il ritardo...solo che...ero a...lei sa..."
La donna alzò gli occhi al cielo:
"Frivole conversazioni! Non perdiamo tempo: hai portato i registri?"

Glieli porse:
"Si, ma..non credo di aver capito a cosa possano serv.."
"Questione di massima riservatezza, John. Il presidente ha deciso di prendersene carico da solo. Eviti domande, sottosegretario."

Li sfoglio' veloce, poi sorrise:
"Bene..puoi andare a casa ora."
John aggrottò la fronte:
"Non ho ancora iniziato il mio turno di lav.."
Lei lo zitti' e si incamminò verso l' ascensore:
"Non importa. Prendilo come un giorno di vacanza. Vedi di riposarti, John. Devi essere in gran forma domani, per l' evento speciale che celebreremo con orgoglio."

Si grattò la testa sorridendo:
"Beh..è gentile da parte sua."
"Nulla di personale, John. Il presidente ha deciso di congedare tutti i dipendenti, per oggi."
Entrò e premette il dito su "piano 100":
"Le auguro un felice nuovo anno, sottosegretario John."
"Anche a lei, vicepresidente Akira."
Le rispose, mentre le ante si chiudevano.

John trasse un sospiro di sollievo: "Fiu! Si respira, finalmente."
Non appena l'ascensore tornò libero, lo prese e usci'.

Quel palazzo, la "Red Tower", era l'emblema di tutta la città. Era l'edificio più alto e imponente che avevano mai costruito: possedeva 100 piani.
John lavorava lì da molto tempo e  quello sarebbe stato il suo quindicesimo anno.

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