《04》Il giorno in cui...

35 5 17
                                    

La luna piena brillava alta in cielo.
Una luce pallida e fioca s'inflitrava attraverso le persiane socchiuse e si fermava sul viso di Eric, facendogli brillare gli occhi verdi e i capelli castano chiaro. Lui la guardava... incantato.

Di solito era sempre pensieroso la notte, ma questa volta... c'era qualcosa di diverso. Sembrava che il tempo si fosse... fermato...

"Io lo sapevo! Lo sapevo! Ve lo avevo detto che avrebbe detto sì!"
Esclamò l' amico dal computer: "Ma lo capite ragazzi?! KATE EINSTONE, RIPETO, KATE EINSTONE!"

Eric perse l'attenzione e si stropiccio' gli occhi per aver guardato la luce così a lungo:
"Per favore, non ora..."
L'altro fece una faccia seccata:
"Ma che hai oggi? Te devi essere uno di quelli che dura mezzo minuto, eh?"

"Smettila Sam. Non lo vedi che sta' male?" Lo difese l' amica.
Eric si grattò la fronte:
"No, sto bene..."
"Non mentire alla tua migliore amica, si vede che stai male... sei super pallido stasera."
"No, sul serio. Sto bene... è solo che..."

"Fate sul serio ragazzi? Tra qualche giorno non sarete più vergini e riuscite ad avere altri pensieri? Questo sarà di sicuro l' anno più bello della nostra vita! Sedici anni...saremo considerati adulti, finalmente!"

Lei scosse la testa, indignata:
"Giusto perché tu lo sappia, diventare adulti non vuol dire solo...beh..."
"Vaglielo a far capire, Jane..."Rise Eric.

"Ma come siete seri oggi... non vi sarete mica fatti scandalizzare per oggi, vero?"
Calo' il silenzio. I due deglutivano, alzavano gli occhi al cielo... finché Jane non si fece avanti:
"Beh... non c'è nulla da pensare. Non è la prima volta che cercano di ucciderlo e...-"
"...probabilmente non sarà nemmeno l' ultima." le sfilò le parole di bocca Eric, perso a guardare il vuoto: "Però... non erano mai rimaste uccise tante persone come oggi..."

Tutto il lato scherzoso di Sam fu spento dalle loro affermazioni:
"Forse... è meglio che io vada. Ci vediamo domani."

"Ahh! Finalmente, che sollievo! Possiamo stare un po' tranquilli ora, solo noi due..." esclamò Jane.
"Eric, sono a casa."
"Ah, scusa Jane, è arrivato mio padre, devo andare!"
"Ma-..."
"A domani Jane, buon nuovo anno!"
"Eric aspet-..."

Jhonatan entrò in casa, si tolse giacca e scarpe, per sdraiarsi sul divano in salotto. Un miscuglio di ansia e tristezza gli annebbiava la mente.

Eric lo raggiunse, fiondandosi vicino a lui:
"Hey, papà..."
Lui si asciugò con la manica della camicia il sudore che gli colava dalla fronte:
"Che giornata...finalmente è finita."

"Lo so... anche se, noi non c-conoscevamo nessuno dei... di loro, vero?
"Non mi sembra. Però, sarebbe potuto succedere a te, o a me, o a uno dei tuoi amici..."

Eric abbassò lo sguardo:
"Dove sei stato?"
"Sono stato dai Sighsburgh poco fa. Lui ha perso un fratello, lei un' amica.
"Papà...ti vedo ansioso..."
"E pensa che non ho ancora finito...mi hanno raccontato che il vicino di casa è morto nell' incidente, lasciando sola la moglie anziana con le nipoti. Stando alle voci, lei non gli ha ancora raccontato nulla. Era ansiosa, e alla fine... non ce l' ha fatta a dirgli del loro nonno... povere piccole."

"Non avevo previsto che oggi sarebbe stata una giornata così deprimente... prima il ritardo a scuola, e poi..."

"Meglio se vai a dormire, ora. Domani dovrai alzarti ancora prima. Ricordati, domani è un giorno importante..."
"Papà... me lo stanno ripetendo tutti ultimamente. Non diventerò grande in un giorno, questo lo so per certo. Non basta un giorno per crescere..."

"E invece, temo di sì. Buonanotte, Eric."
"A domani papà."

Tornato in camera sua si corico' sul letto. Riprese ad osservare la luna piena, che gli innescava milioni di domande, pensieri, dubbi.
"Domani è un nuovo giorno... domani sarà un nuovo giorno..."

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 01, 2020 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Lies On BloodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora