COSA SIAMO?

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› POV HENRY

Sono passate tre ore da quando ho iniziato ad allenarmi. Sono da solo, nella sala da ballo, intento a provare più e più volte la nuova coreografia. Il tempo è passato così velocemente che non mi sono reso conto dell'orario. Quando inizio a ballare mi perdo sempre nella musica, stacco dal mondo e mi immergo completamente nelle note della canzone.

Non ho ancora capito se sia un bene o un male, ma poco m'importa.

Sto provando l'ultimo "otto", quando la mia attenzione viene attirata dallo schermo del telefono che si illumina.

Decido perciò di fare una pausa, andando a controllare cosa mi fosse arrivato.

È un messaggio da...Michael?

Cosa vorrà a quest'ora?


Mike:

Bastardo. Ho aspettato pazientemente qualche giorno prima di scriverti pensando e sperando che potessi gentilmente darmi qualche segnale, ma così non è stato, perciò mi tocca diventare cattivo: ridammi i miei pantaloni, so che li hai tu.


Una fragorosa risata esce involontariamente dalle mie labbra nel leggere quelle parole. Quel piccolo micetto, pensa davvero di intimidirmi? Pensavo che mi conoscesse meglio di così.


Tu:

HAHAHAHA, vieni a prenderteli micetto ;)

Mike:

TI HO DETTO MILLE VOLTE DI NON CHIAMARMI COSÌ! Dove sei?

Tu:

Sono a danza, ma non ho i tuoi amati pantaloni, mi dispiace

Mike:

Chiudo il negozio e arrivo


«Ah, quel ragazzo, proprio non sa cosa sia la pazienza»

Consapevole che Michael sarebbe arrivato a breve, decido di scrivere un messaggio ad Asia, per dirle che oggi sarei andato via dalla sala prima del previsto e che le avrei lasciato le chiavi al solito posto nel caso avesse voluto allenarsi.

Di solito ci esercitiamo sempre insieme e oggi avrei avuto piacere di spiegarle l'ultimo pezzo di coreografia, ma purtroppo un micetto rompipalle deve sempre distogliermi dai miei impegni.

Invio il messaggio e rimetto il telefono sulla scrivania affianco allo stereo, tornando a ballare.

Il minimarket di Michael non dista molto dalla sala da ballo, di conseguenza non ci vorrà molto prima che irrompa nella stanza, perciò approfitto del tempo che mi rimane.

Faccio ripartire la canzone che nel frattempo era conclusa e torno nel centro della stanza aspettando l'istante esatto per partire.

Cinque, quattro, tre, due, uno, vai.

Il mio corpo Inizia a muoversi, ogni mio muscolo è concentrato sul tempo della melodia.

Un passo, poi un altro, uno scatto, un giro, poi un altro scatto.

La melodia mi è entrata nel sangue, la mia mente è totalmente concentrata sul movimento e come al solito perdo totalmente la concezione del tempo.

Canzone dopo canzone il tempo passa e io non mi accorgo di un piccolo particolare.

«Sei così fottutamente sexy» Michael, è lui il piccolo particolare di cui non mi sono reso conto.

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