BUON COMPLEANNO (PT1)

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› POV THOMAS

Non riesco a smettere di pensarci.

Mi ha davvero baciato? Perché mi ha baciato!? Non ne ho la minima idea, l'unica cosa che so è che non mi è per niente dispiaciuto, anzi.

È da quando me ne sono andato dalla loro casa che non riesco a smettere di pensare al suo sguardo, al suo tono di voce, alle sue labbra e all'atmosfera di quel momento.

Non sono più riuscito a contattarlo. Ho provato a chiamarlo, a mandargli dei messaggi, ma niente da fare.

Questa sera c'è il compleanno di James lui ci sarà sicuramente. Ci deve essere, è il suo migliore amico. Avrò la possibilità di parlargli e provate a capire se è successo solo perché era un momento di confusione o se effettivamente qualcosa c'è.

Adesso che ci penso, mi è capitato spesso di ritrovarlo a fissarmi o di percepire dell'imbarazzo quando sono con lui.

Per non parlare di quella volta che, per tirarlo su di morale, mentre andavamo al mare per festeggiare ferragosto, gli ho dato un semplice bacio sulla guancia. Mi ricordo che si è pietrificato e poi è diventato bordeaux, però ha subito cambiato umore.

Forse sono io che non me ne sono mai accorto.

Se devo essere sincero, a me non dispiace Henry. Lo trovo anche molto bello...e sexy. Però non ho mai pensato a nulla con lui, cioè, pensavo che fosse perso per Michael, però mi sbagliavo. Dalla reazione che ha avuto Michael penso che fosse esattamente il contrario.

E se avesse davvero una cotta per me!? Ok Tom, supponiamo che abbia una cotta per te, da quanto potrebbe averla?

E se fosse da quando sono uscito dalla doccia è non mi sono accorto che Henry era da noi e mi ha visto solo con l'asciugamano in vita!? Dai Tom, prova a ricordare la reazione che ha avuto. Oddio sì ricordo! Ha sbarrato gli occhi come se avesse appena visto un fantasma e io gli sono corso incontro perché pensavo stesse male. Cavolo era diventato bianco come il mio asciugamano! Però ripensandoci adesso.

Aspetta, quindi quella volta che, dopo la piscina, la sera, siamo andati a farci la doccia insieme e-e mi sono infilato nella sua perché avevo freddo ad aspettare fuori! Oddio, mi sento svenire!

E quella volta che siamo andati in campeggio ed eravamo nella stessa tenda e mi sono messo a dormire con lui perché avevo paura!

Cavolo e quando siamo andati al mare e gli ho chiesto di aiutarmi a cambiarmi il costume perché non c'erano camerini liberi!

Perfetto Tom, come cavolo hai fatto a non accorgerti di niente!? Avrà avuto qualche reazione in queste occasioni, davvero non ti sei reso conto di nulla!?

Sono uno stupido.

Mentre sono immerso nel mio flusso di pensieri sento una serratura scattare e la voce di Michael mugugnare qualcosa, prima di affacciarmi sull'uscio della porta per osservare la scena.

Indossa una tuta nera estremamente sgualcita e a giudicare dall'odore che proviene dalla sua direzione, sembra che non se la sia cambiata per parecchio tempo.

Non è più uscito dalla sua stanza da quando è successo quel casino con Henry.

I suoi capelli sono scompigliati e il suo sguardo è perso. Sul viso ha delle occhiaie da fare paura e nella mano tiene stretta una lattina di birra, ormai vuota.

«Mike, tutto bene?» provo a instaurare una convenzione con lui, ma in risposta ricevo uno sguardo scazzato e solo un lamento di fastidio.

Lo osservo lasciar cadere dalle sue mani quella povera lattina per dirigersi verso il bagno, sbattendo dietro di sé la porta una volta entrato.

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