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«Andiamo a fare colazione?» propone Elia.

Si sono alzati una ventina di minuti fa, in casa hanno poco e niente e di andare a fare la spesa alle 8 del mattino non se ne parla proprio. Più tardi sì, assolutamente, ma ora come ora hanno bisogno di mettere qualcosa sotto i denti.

«Ieri sera venendo verso di qua, sono passato davanti ad una pasticceria niente male.» dice Martino, facendo mente locale alla strada del giorno precedente.

«Ha riaperto da poco, c'è stato il cambio gestione quest'estate.» dice Giovanni. «Sbrigatevi a cambiarvi che ho fame eh.»

Il rosso prende un cambio dalla valigia non ancora sfatta e lo infila rapidamente, mettendosi poi davanti allo specchio per sistemare quella massa informe che ha al posto dei capelli, senza nessun risultato. Deve assolutamente andare dal parrucchiere, sì.

Si lascia la camera alle spalle e si dirige verso il bagno per lavarsi viso e denti. Conoscendo le tempistiche degli altri, specialmente quelle di Luchino, sa che prima delle 9:30 non sono fuori perché perdono un sacco di tempo in questa stanza.

«Siamo tutti pronti?» chiede Elia dalla cucina.

«Manca solo Luca.» risponde Giò.

Raggiunge i suoi amici e si siede sul divano, aspettando il biondo che, fortunatamente, fa la sua entrata in cucina prima del previsto.

«Possiamo andare.» dice, infilando il cappotto.

Gli altri seguono il suo esempio ed escono di casa, diretti a fare colazione, parlando del più e del meno.

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«Cosa posso portarvi?» chiede l'uomo che, pochi minuti prima, li ha portati ad un tavolo.

«Io prendo un cappuccino.» dice Martino, precedendo gli altri che in questi suoi mesi di assenza sono diventati ancora più lunghi a scegliere.

«Anche per me.» dice Giò, chiudendo il piccolo menù. «Brioches come le avete?»

«Vuote, le farciamo sul momento.» risponde, spostando lo sguardo su Elia e Luca, ancora alle prese con la scelta della prima parte della colazione.

«Ma ce la fate?» li sprona il riccio.

«Okay, due caffè per noi.» ordina Elia per entrambi.

Alleluia. Si ritrova a pensare Martino.

«Le brioches come le volete?» chiede poi, impugnando di nuovo la penna.

«Due nocciola e due crema?» Martino cerca conferma negli occhi dei suoi amici prima di confermare l'ordine all'uomo che, sorridendo, porta via i menù e le ordinazioni al bancone.

«Ma certo che siete due imbecilli eh.» dice Giò, rivolgendosi a Cip e Ciop. «Un quarto d'ora per poi prendere due caffè?»

«È che c'è talmente tanta roba che intriga che stavamo andando nel pallone.» risponde Luca.

Martino nel frattempo si guarda attorno, cercando di ricordare come fosse il locale prima; poi il suo sguardo viene catturato da un ragazzo, dall'altro lato del bancone: capelli scuri ricci, occhi presumibilmente verdi, mascella ben definita e un sorriso da mozzare il fiato. Tiene in mano un vassoio rotondo, con sopra le ordinazioni sua e dei suoi amici.

«I due cappuccini» dice, posandoli sul tavolo «e i due caffè. Cinque minuti e arrivavo le brioches.»

«Programma del pomeriggio?» chiede Elia.

«Io dovrò passare in università, per iniziare a scrivere la relazione con alcuni compagni che erano con me.» risponde Martino. «Stasera se si fa qualcosa però ci sono.»

Vapor // RamesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora