circa due anni dopo
Era un freddo pomeriggio di lunedì. Jimin era stravaccato sul divano del suo caldo salotto, aveva la testa poggiata sul bracciolo e le gambe piegate verso l'alto che ondeggiavano da destra a sinistra, verso lo schienale, si faceva compagnia con il telefono, la televisione davanti a lui era accesa, non tanto perché volesse guardarla, bensì per evitare che il silenzio incombesse nella stanza; alle sue spalle, di fianco al divano, c'era il camino, nel quale il fuoco consumava lentamente la legna e generava il tipico schiocco producendo le scintille. Improvvisamente, a rovinare quel momento comparve sullo schermo di Jimin una notifica, era un messaggio ed il ragazzo perse un battito quando lesse che era da parte di Jungkook
Jimin preparati, sono da te fra qualche minuto, ti voglio far conoscere della gente carina, mh?
Il ragazzo, tutto preso alla spovvista, entrò in panico e si mise seduto spostando la coperta che aveva addosso, abbassò lo sguardo sul suo pigima e si portò una mano fra i capelli scompigliati, realizzò di essere tutto sottosopra e fu rapito dall'agitazione
Jungkookie, sono in pigiama e devo ancora fare i compiti, di ai tuoi amici che io non potrò esserci
Digitò il messaggio con le dita tremolanti, spense il telefono e si coprì il viso con i palmi delle mani, stopicciandosi gli occhi castani, appoggiò i gomiti sulle coscie e rivolse lo sguardo verso il telefono, in attesa che lo schermo si illuminasse, e la risposta dell'amico non tardò ad arrivare, Jimin dunque aprì il messaggio
Jimin sono quasi arrivato, muoviti a cambiarti
Il ragazzo capì che non aveva scelta, perché con Jungkook non sarebbe servito a niente insistere, ma provò comunque ad opporsi una seconda volta, anche se con molta insicurezza
Ho detto di no
Ma la risposta di Jungkook fu proprio come previsto
Sono sotto casa tua, spero che tu sia pronto mio caro
Jimin non poté fare a meno di sorridere per la risolutezza di Jungkook e riluttante si alzò dal divano diretto verso camera sua, strisciò le pantofole sul parquet per tutto il tragitto mentre teneva lo sguardo puntato su di esse.
Aprì svogliatamente l'armadio e scrutò gli scaffali dall'alto verso il basso, vide un maglione nero a collo alto che avrebbe sicuramente fatto bene a mettere in una giornata così fredda e lo prese, scelse poi un paio di jeans davvero semplici, si vestì velocemente e si diede una sistemata ai capelli biondi, facendo passare i ciuffi tra le dita, ma a differenza del solito non aggiunse nient'altro, si fermò ai capelli e non si degnò neppure di lavarsi i denti e né tantomeno di fare una doccia, raggiunse direttamente sua madre in cucina saltellando sull' alternanza di una gamba e l'altra lungo tutto il corridoio nel tentativo di infilare ai piedi le sue converse di tela. Giunse a destinazione e si affacciò alla porta
«Senti mamma, io esco con Jungkook, i compiti li ho finiti»
La madre, una donna di bell'aspetto e ben curata, si voltò verso Jimin e tirò fuori le mani dalla schiuma e dai piatti nel lavello per avvicinarsi al figlio
«Va bene Jimin, se hai finito i compiti allora puoi andare»
questa fu la risposta della donna, anche se Jimin non aveva davvero finito i compiti e in realtà non li aveva neanche toccati.
«Va bene, ora vado, Jungkook è sotto casa che aspetta probabilmente già da dieci minuti»
Jimin se ne stava andando ma fu trattenuto dalla madre, che con incertezza disse:
«Se Jungkook è sotto casa allora fallo entrare per piacere, che devo dirgli due cosette» Jimin alzò un sopracciglio non capendo che motivo avesse la madre di vedere Jungkook
«Cosa gli devi dire scusa?»
«Devo chiedergli alcune cose, ma non ti riguarda tesoro, non è nulla di importante» la mamma con quelle parole, invece che, come d'intento, mettere il figlio a tacere, fece moltiplicare le domande nella sua testa
«Mamma, perché mai vuoi parlare con Jungkook? » Jimin si era messo sull'attenti, perché non avendo idea di cosa fosse quella faccenda, e per il fatto che la madre non avessere davvero risposto a nessuna domanda, non poté fare a meno di sospettare che riguardasse lui stesso, nonostante sua madre l'avesse appena negato
«Fallo entrare e basta o non ti faccio uscire» l'arrivare alle minacce fece capire a Jimin che si trattava di qualcosa di importante,
«Va bene lo faccio entrare - la donna sorrise alle parole di Jimin -ma solo se mi fai ascoltare ciò che avete da dirvi»
il sorriso scomparve
«Jimin, quanto sei cocciuto, vedremo okay? »
disse la madre
«Lo so che con quel vedremo intendi no, mamma»
«Allora non esci»
Jimin alzò gli occhi al cielo infastidito, non capendo perché non poteva semplicemente raggiungere l'amico e andare via con lui. Decise di obbedire alla madre, non aveva molta scelta dopotutto.
Si trascinò verso il portone d'ingresso con aria seccata, si fermò quando fu a pochi passi dall'entrata e si ricompose per bene, raddrizzò le spalle, si passo una mano tra i capelli e si schiarì la voce dando qualche colpo di tosse.
Girò le chiavi nella toppa ed aprì il portone, rivelando la figura di del moro che aveva atteso per un bel po' piazzato lì, Jimin varcò l'uscio senza neanahe indossare il giubbotto
«Ciao caro» lo salutò Jungkook con un inchino, il biondo alzò un sopracciglio facendosi sfuggire una risata gutturale, e per stare al gioco ricambiò il gesto elegante dell'amico
«Hai fatto con comodo, eh principessa? » lo provocò Jungkook continuando ad affibbiare all'amico un altro dei suoi soliti nomignoli, facendogli storcere il naso
«Principessa?»
«Sì, lascia che ti accompagni fino al luogo d'incontro» e cinse la vita di Jimin con il braccio, spingendolo verso gli scalini.
«In verità, prima c'era una cosa che voleva mia madre» dichiarò Jimin
«Tua madre? »
«Sì, dice di volerti parlare, ci vorranno cinque minuti» spiegò poi
«Jimin caro, andiamocene, chissenefrega » disse Jungkook facendo spallucce
«No Jungkookie, è lì che ci guarda» sussurrò Jimin facendo cenno al moro di guardare in fondo al corridoio che percorreva la distanza dall'ingresso alla cucina, dalla quale era affacciata la madre
«Inquietante» commentò Jungkook quando vide la donna, guadagnandosi uno scapaccione da parte di Jimin, ma facendo ridere quest'ultimo.
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I wanna be your boyfriend; Jikook
FanfictionJungkook è l'amico con cui Jimin non ha mai avuto segreti. È quando Jimin realizza e ammette a se stesso di essersi innamorato di Jungkook che inizia a scatenarsi un conflitto dentro di lui, ed è per nascondere ad ogni costo la sua omosessualità che...