Uno scorpione doveva attraversare un fiume, ma non sapendo nuotare, chiese aiuto a una rana che si trovava lì accanto. Così, con voce dolce e suadente, le disse: «Per favore, fammi salire sulla tua schiena e portami sull'altra sponda». La rana gli rispose: «Fossi matta! Così appena siamo in acqua mi pungi e mi uccidi!» «E per quale motivo dovrei farlo?» incalzò lo scorpione «se ti pungessi, tu moriresti e io, non sapendo nuotare, annegherei!» La rana stette un attimo a pensare, e convintasi della sensatezza dell'obiezione dello scorpione, lo caricò sul dorso e insieme entrarono in acqua. A metà tragitto la rana sentì un dolore intenso provenire dalla schiena, e capì di essere stata punta dallo scorpione. Mentre entrambi stavano per morire la rana chiese all'insano ospite il perché del folle gesto. «Perché sono uno scorpione» rispose lui. «È la mia natura.»
Favola persiana
Questo libro non è un'opera di fantasia. I personaggi e i luoghi citati non sono inventati, ma rielaborati allo scopo di tutelare la privacy. Qualsiasi analogia con persone – vive o scomparse – è assolutamente casuale; quella con luoghi e fatti un po' meno. In parole povere: la storia che state per leggere è quasi vera. Nell'anima, più che nell'intreccio. Perché se non tutti gli eventi narrati sono accaduti realmente, le emozioni che li accompagnano – ve lo assicuro – un tempo le ho vissute fino all'ultimo respiro. D'altronde – che stia bene oppure no – la scrittura è sempre una questione privata e se qualcuno vi dice il contrario, non credetegli. Mente per timore o per vergogna. Perché a volte il pensiero che la gente possa leggerti dentro fa paura e tu non vorresti mai che qualcuno prendesse a schiaffi il tuo bambino. Bambino, sì, avete capito bene: un romanzo è proprio come un figlio. Vive e cresce dentro di te giorno per giorno, viene al mondo dopo una gestazione lunga e dolorosa e per quanto cerchi di cambiargli i connotati, avrà sempre i tuoi stessi occhi. Occhi profondi; capaci di cibarsi delle ossessioni e dei desideri segreti che popolano la tua anima e dar loro nuova forma e significato; di trasformare quello che sei in quello che tutti siamo: vita. Quando partorisci un romanzo, lo fai pensando che il tuo libro racconterà la tua storia, ma la verità è che non ci sono storie personali. Esse sono fatte di verità comuni tanto alla sorte di chi legge, quanto al destino di chi scrive. Lungo la favola dell'esistenza prima o poi le barriere letterarie cadono, i ruoli si mescolano, si invertono, si sovrappongono e così le storie che prima avevano un solo padrone improvvisamente si ritrovano a vagare randagie... A diventare storie di tutti. Per questo io ho deciso di confidarvi la mia: perché voglio che diventi anche vostra. Per anni mi sono domandata se fosse lecito classificare le persone in base alla propria natura. Se fosse giusto oppure no, credere a quella vecchia favola persiana secondo cui ciascuno di noi nascerebbe rana o scorpione, senza vie di mezzo. È vero che per ogni individuo in grado di attraversare la tempesta del mondo, da qualche parte ne esiste un altro, pronto ad aggrapparsi al suo cuore in cerca di salvezza? Che nel mare della vita c'è sempre chi sa nuotare e chi invece, da solo affoga? Chi è disposto a lasciarsi stravolgere la quotidianità, pur di rendere meno avvilente quella del prossimo e chi al contrario non può fare a meno di condividere l'oppressione della propria identità con qualcuno, anche a costo di trascinarlo sul fondo dell'abisso assieme a lui? E soprattutto: è vero che la nostra natura è più forte della nostra volontà oppure è il pregiudizio che non si possa lottare contro di essa ad accecare la nostra razionalità? E se l'uomo è davvero così succube dei propri istinti – anche dei più autodistruttivi – e delle proprie convinzioni – persino delle più irrazionali, potrà l'amore superare e vincere entrambi?
Da brava rana, anch'io una volta ho provato a darmi una risposta, tentando di salvare il mio scorpione e dal nostro incontro è uscito questo romanzo. Un racconto di provincia e di riviera; di show business e social network; di amore e ancor più di ossessione: accesa, persistente, logorante. Ma soprattutto – come tutte le storie ispirate alla realtà – una favola fatta di tanta musica, che vi consiglio vivamente di ascoltare, mentre vi addentrate nel vivo della lettura, per riuscire ad immedesimarvi meglio nell'atmosfera: canzone dopo canzone, pagina per pagina. Ebbene, lo ammetto: un tempo io sono stata Greta, come lo sono state alcune persone prima e altre lo saranno dopo di me; come un giorno potrebbe capitare di essere esattamente a tutti voi. Perché per ogni rana che sappia galleggiare sul flusso degli eventi, state certi che là fuori esisterà sempre uno scorpione, pronto ad impersonare il ruolo del vostro Riccardo su misura. Un Riccardo esiste sempre per tutti. E non importa che vi disturbiate a cercarlo: se ancora non lo avete incontrato, sarà lui a trovare voi. Un giorno arriverà, si aggrapperà al vostro cuore nel tentativo di sopravvivere e sarà un amore terribile... Terribile e straordinario.
Credetemi.
Giorgia
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La rana e lo scorpione - libro primo
General FictionRiccardo Deggi ha venticinque anni, vive a Modena e da sempre sogna di sfondare nel mondo della musica. Greta Bellei ne ha ventidue, studia Lettere e ancora non ha trovato il suo posto nel mondo. Lui è oscuro, manipolatore e dispotico; lei riservata...