Gray×Juvia (Fairy Tail)

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"Hai davvero intenzione di convocare un demone in camera tua?".

"Sì".

"E vendergli la tua anima?"

"Sì".

"Per degli stupidi biglietti di un concerto?".

"Sì e non sono stupidi. Sai benissimo che è la band preferita di Juvia".

"E credi veramente che sia un'idea saggia?".

"Juvia non vede quale sia il problema. Ha già disegnato il pentagono sul pavimento sprecando sei boccetti di smalto nero e rovinando per sempre il parquet, i biglietti sono introvabili e se ci fossero non se li potrebbe permettere. L'anima di Juvia andrà comunque all'inferno, perciò tanto vale che ci vada felice."

Si rialza spazzolandosi la gonna e guardando soddisfatta la sua opera. Se l'incantesimo non funziona, dovrà comprare un tappeto per nascondere quel segno pagano alla proprietaria dell'appartamento.

"Non voglio assistere al tuo fiasco e alla tua successiva depressione. Se hai bisogno di me sono in camera mia a giocare alla play" e il ragazzo sparisce in corridoio.

Gajeel è il suo coinquilino da tre anni, oltre che suo cugino e non l'ha mai derisa per la sua fervida credenza nel mondo pagano. Non che i suoi incantesimi siano mai riusciti, ma è così gentile da non etichettarla come pazza e chiamare sua madre per portarla al più presto in una casa di cure psichiatriche.

Prende un grosso respiro ed afferrando il libro di incantesimi sulla scrivania, recita ad alta voce le frasi del rituale scandendo bene ogni parola.


Il pentagono s'illumina ed un fascio di luce l'acceca, costringendola a schermarsi gli occhi con una mano e quando tutto finisce... non è successo niente.

Juvia sbatte le palpebre un paio di volte per riabituarle alla luce e frenetica scandaglia la stanza, ma del demone nemmeno l'ombra.
Un altro fiasco.

Arrabbiata lancia il libro alle sue spalle, ma un urlo sorpreso la fa spaventare.

"Oi!"

Lei si gira lentamente, trovandosi di fronte un bronzo di riace nudo.

"Nessuno ti ha insegnato che è maleducazione colpire un demone con il libro che hai usato per evocarlo?" Dice infastidito rigirandosi il tomo tra le mani.

Lei è troppo scioccata per rispondere.
Ha funzionato, allora.

"Che c'è?" Domanda divertito vedendo la sua espressione da pesce lesso, "ti piace quel che vedi?" E lei sviene.

Quando si risveglia, si trova sul letto con un demone affascinante al fianco dall'espressione annoiata che le fa aria con una rivista.

"Finalmente hai riaperto gli occhi!" constata "ho la mano indolenzita" e lascia cadere il giornale a terra.

"Tu sei davvero un demone?"

"No, sono uno scoiattolo in cerca di ghiande. Certo che sono un demone, sciocca!" E con un dito le picchietta la fronte.

Juvia lo osserva meglio e tutto vede tranne che fattezze demoniache: capelli neri, occhi blu come il mare braccia muscolose, addominali scolpiti e... quando si accorge nuovamente che è nudo arrossisce e devia subito lo aguardo.

"Perchè non hai i vestiti? Juvia ha sbagliato qualcosa durante l'incantesimo?"

"No, sei stata brava, ma ero già nudo quando mi hai evocato" alza le spalle.
"A proposito, perchè sono qui? E poi, qui dove?".
Si guarda intorno ed a parte i classici mobili di una camera e qualche poster alle pareti non saprebbe dire dove si trova.

"Sei a Magnolia, nell'appartamento di Juvia" dice la ragazza tentando di non abbassare lo sguardo e concentrandosi invece sul suo viso.

"Perchè parli in terza pesona?" Alza un sopracciglio confuso.

"Juvia è abituata così".

"Perchè mi hai evocato?".

"Juvia vuole andare ad un concerto ed ha bisogno del biglietto".

Lui scoppia a ridere per interi minuti fino a farsi venire le lacrime agli occhi, ma quando nota il suo volto serio e confuso, si calma.
"Non stai scherzando?".

"No, la band preferita di Juvia si esibisce questa sera".

"Sai vero che se vuoi che io esaudisca il tuo desiderio devi vendermi la tua anima?".

"Sì, Juvia ne è consapevole".

"E ti va bene lo stesso?".

Lei annuisce determinata e lui sospira. Gli umani sono proprio strani.

Si avvicina di scatto, lasciando solo pochi millimetri di distanza tra le loro labbra ed aumentando il rossore della ragazza.
"Di solito si usa il sangue per siglare il contratto, ma uno strappo alla regola con una così bella ragazza ne varrà di certo la pena" e senza indugio o altre spiegazioni la bacia.

Le sue labbra carnose sono fredde come il ghiaccio, così come la sua mano posata sul collo, ma la sensazione che Juvia sta provando è tutt'altro che fredda. Il suo corpo sta bollendo e il sangue sembra scorrere più velocemente. Il cuore martella a più non posso nella gabbia toracica ed a lui fa piacere.

I demoni non hanno sentimenti, ma quel bacio lo fa sentire bene, come quando fa il bagno nelle acque ghiacciate dell'inferno o cammina senza vestiti; quei cosi sono troppo scomodi.

Quando si staccano da quel bacio bramoso, entrambi hanno il fiatone.
"Ora la tua anima mi appartiene" sogghigna lui leccandosi le labbra.

"Dopo che Juvia avrà ottenuto il suo biglietto".

Il moro alza gli occhi al cielo e nella sua mano appare il tanto sperato foglio di carta. La ragazza grida euforica e glielo strappa dalla mano per guardarlo meglio, ma da dietro il foglietto ne spunta un altro.

"Perchè due?" Domanda confusa.

"Perchè ti accompagno, ovvio. Non vorrai certo farmi tornare all'inferno prima che mi sia divertito".

"Non credevo che ai demoni piacesse la musica o che l'ascoltassero".

"Non sai molte cose sulla mia razza".
Le avvolge la vita con un braccio, avvicinandola a sè. "Forse possiamo sfruttare la serata per conoscerci meglio".

"Prima però devi vestirti, demone o no, un uomo nudo non può entrare allo stadio".

Lui sbuffa contrariato. "Sempre così fiscali voi umani".
Schiocca le dita e in attimo si ritrova con un paio di jeans neri, una maglia blu scuro ed un paio di scarpe sportive.

"Comunque, qual è il tuo nome completo?".

"Juvia Lockster. Tu ce l'hai un nome?".

"Certo, Gray Fullbuster. Il demone del ghiaccio".


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Eccola, Nikyotaku anche se un bel po' in ritardo, spero ti piaccia xD

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