Con la bruma della sera quando il tutto si appiattisce,
si ode un gemito lontano che l'orecchio appena avverte,
come un monito che avvisa del mondo che finisce.
Non è niente, è solo un cervo, che bramisce assai solerte
quasi a chiedere notizie, di quel sole tanto amato e ormai perduto.
Gli risponde, come in coro, la civetta li vicino
sembra dica nel suo tono “anch'io sono dispiaciuto”.
E pian piano come nulla, tutta l'aria si riempie,
di rumori grida e suoni che richiaman dolcemente,
alla vita che non fugge, con l'ausilio degli ormoni,
ma si innova fortemente nel montare i suoi mattoni.
Alla fine ciò che è stato, come sempre si ripete,
nella logica perpetua di un ciclo indefinito
come il ragno la sua rete
che produce all'infinito.
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Insiemi di Istanti
Short StoryPiccole note notturne, variopinte e condensate in attimi di fuga.