La mattina dopo i due si svegliarono ancora abbracciati, come già capitato in precedenza, Courtney fu la prima a svegliarsi, ma Duncan sentendola si svegliò, tirandola per il polso
D: Dove credi di andare?
C: A prepararmi, ti ricordo che oggi è il giorno dell’udienza
D: Perché ogni volta che sono qui con te c’è un’udienza di mezzo?
C: Perché sei Duncan Nelson
Duncan non rispose, sorrise e sospirò. Courtney scese dal letto, si vestì e andò in cucina a preparare la colazione, poco dopo Duncan la raggiunse appoggiandosi al tavolo, ma il campanello di casa interruppe quel dolce silenzio.
D: Aspettavi qualcuno?
C: Saranno i ragazzi, anche se non gli avevo detto di venire.
Courtney andò ad aprire, il Sole l’accecò per un attimo prima di scorgere quell’inconfondibile ciuffo arancione, oltre la soglia della porta.
C: Scott?! Cosa ci fai qui?
Duncan sentì il nome di Scott da dentro la cucina, ma nonostante ciò rimase fermo lì a sorseggiare il suo caffè come se niente fosse, anche se Courtney gli faceva cenno da dietro la porta di andarsene.
S: Sono venuto a prenderti, dai andiamo.
C: Puoi scordartelo, sbaglio o mi avevi detto di sparire per sempre?
S: Sì, e non me lo rimangio, ma sai, ho un’etichetta da manten…
I flash delle macchine fotografiche interruppero quella conversazione
S: Maledetti paparazzi, fammi entrare
C: No Scott, non è il cas…
Courtney non fece in tempo a completare la frase che Scott entrò in casa chiudendosi la porta dietro; la perfettina si girò di scatto per vedere se Duncan fosse ancora in cucina, non c’era, non sapeva dove fosse andato, ma per lo meno non era lì con Scott, o almeno così credeva, dato che Duncan era semplicemente appoggiato dietro al muro con ancora la sua tazza di caffè in mano.
S: Allora possiamo andare o no?
C: Non ti senti ridicolo a venire qua dopo ciò che mi hai detto ieri?
S: Ridicolo? Tengo semplicemente alla mia immagine…. E questi che sono?
C: Oh quelli? Documenti per oggi.
Scott lesse velocemente quei documenti, era l’elenco delle fatture della sua azienda.
S: Meglio sbarazzarci di questi
Disse strappando i documenti; Courtney si sentì crollare il mondo addosso, senza quei documenti tutto il piano sarebbe andato a monte, ma una voce la fece preoccupare molto più di quei documenti.
D: Ma ciao pel di carota, che si dice?
Gli disse Duncan appoggiandosi al muro incrociando le braccia.
S: Tu?! Che diavoli ci fai qui?!
D: Coraggio Scott, ne sei veramente sorpreso? D’altronde l’hai detto tu, è una ragazza vendicativa.
Courtney se ne stava lì immobile senza parlare, era sconvolta per tutto ciò che stava vedendo e sentendo. Scott strinse i pugni e si avvicinò a Duncan mettendosi a pochi centimetri da lui, mentre il punk continuava a essere impassibile sorseggiando tranquillamente il suo caffè.
S: Ti avevo avvertito Duncan e adesso ne pagherai le conseguenze!
Duncan sorrise posò il caffè sul tavolo e si avvicinò al pel carota
D: Continua
S: Non sfid..
Scott venne interrotto dal pugno che il punk gli scagliò in pieno stomaco, piegandolo dal dolore
D: Ho detto: continua
S: Sappi che..
Scott non fece in tempo a finire la frase che Duncan gli tirò un altro pugno
D: Nono dai, ok scusa, continua dai, metto pure le mani dietro la schiena, forza.
S: Non cred..
Un altro pugno in pieno stomaco fece fermare le parole di Scott per l’ennesima volta, sotto lo sguardo sconvolto di Courtney
D: Oh cavolo, scusa, non volevo, è solo che mi diverto, quindi per favore continua
Gli disse Duncan giungendo le mani e abbassandosi verso Scott. Il pel carota capendo la situazione si alzò, si sistemò la giacca tirandosela verso il basso, per poi andare alla porta senza guardare in faccia nessuno dei due, poi aprì la porta e
S: Ci vediamo dopo Courtney.
Poi si chiuse la porta alle spalle, per venire sommerso da una folla di giornalisti e paparazzi
X: Signor Savage, dov’è la signorina Barlow
S: La signorina Barlow ha avuto un piccolo malessere mi raggiungerà più tardi con la sua macchina
X: Signor Savage, è sicuro di vincere oggi?
S: Oh ma certo, ho tutti i dati a mio favore, arrivederci.
Disse per poi salire in macchina e dirigersi in tribunale. Proprio mentre Scott andava via, e la folla di paparazzi cominciava a sfoltirsi ecco arrivare Bridgette, Geoff, Gwen e Trent.
T: Non pensavo fosse così sentita
B: Non so perché, ma ho un brutto presentimento
Ge: Tranquilla piccola, andrà tutto liscio come l’olio.
Gw: Sicuro?
Ge: Coome l’olio!
I quattro suonarono al campanello di Courtney, che andò ad aprire.
C: Ragazzi siete voi, menomale.
Ge: Duncan, fratello che ci fai qui?
D: Ho trovato un po’ di tempo
C: Ragazzi siamo nei guai!
B: Che è successo?
D: Io ho picchiato Scott
C: ... Oltre a questo Scott ha anche strappato i documenti con le fatture, non posso più darli agli avvocati dell’accusa
Ge: In effetti questa è una complicazione
Bridgette, Gwen e Trent fulminarono con lo sguardo il festaiolo per ciò che aveva detto prima di entrare in casa.
C: E adesso come faccio, sono anche in ritardo.
Gw: Ma non hai delle copie? Gli avvocati fanno sempre delle copie!
C: Beh io non le faccio perché sono molto sicura di me
Ge: Ecco qua! Tutto sistemato!
Disse Geoff, porgendo i documenti riattaccati con dello scotch a Courtney.
B: Sei serio?
T: Per lo meno li hai sul PC?
C: No, sono solo sul Computer di Scott, nel suo ufficio, e visto che lui è in tribunale sarà chiuso.
C: Siamo rovinati..
Angolo autore
Ma quanto è bello interrompere così? Dai avete il permesso di odiarmi. Ho goduto anch'io quando Duncan ha picchiato Scott, e niente Geoff aumenta le speranze di prosperità del genere umano ogni volta che apre bocca. Bene aggiorno domani, o forse no, giusto per tenervi un po' sulle spine muahahahah. Ciaooooo