Seohee • Pantera

239 17 1
                                    

La pantera è silenziosa e misteriosa. È sdraiata su un grande ramo e lascia penzolare una gamba posteriore. La punta della sua coda si muove avanti e indietro mentre sembra dormire tranquillamente. La gente la guarda, scatta foto, bussa contro il vetro cercando di svegliarla e farle fare qualcosa di interessante. Non la lasciano in pace. Allora sono meglio quelli che passano via dicendo "Questa dorme soltanto. Andiamo dalle tigri". Nessuno sembra interessato a osservare la tranquillità di un animale quando riposa. Tutti pensano che i felini devono sempre correre e aggredire altri animali? Ecco la crudeltà dello zoo. Gli animali hanno così poco da fare che la gente dice che sono noiosi. Allora dovrebbero andare lì dove sono liberi, lì dove vivono davvero e dove possono fare altro che poltrire e farsi fare fotografie.
<Per quanto vuoi stare ancora lì a guardarla?> chiede il padre di Seoho dandogli un piccolo spintone.
<Non lo so> risponde lui senza girarsi. L'uomo sospira scuotendo la testa e si allontana per raggiungere sua moglie e la sua nipote di quattro anni. È stata l'idea della madre di Seoho di venire qui con la piccola, di modo che conosce animali di tutto il mondo. Hanno costretto il loro figlio ad accompagnarli dicendo che non può mai fare male passare un po' di tempo coi bambini. La nipote di sua mamma è certamente un tesoro, ma non pensa che mostrarle animali in gabbia che vorrebbero correre in libertà sia una cosa bella. Ci sono solo famiglie con bambini piccoli qua. Non si rendono conto di quanto tutti gli animali sono infelici e li trattano come se fossero quadri esposti in un museo.
Seoho osserva la pantera. Non sa perchè certa gente dice che è un animale brutto solo perchè ha un colore buio. È così pura e delicata. Ma qui, circondata dai vetri su un terreno con un solo albero non ha possibilità di mostrare le sue abilità nell'arrampicarsi. Non ha possibilità di nascondersi dalle persone perché la porta per la stalla si apre solo di sera. È completamente esposta, costretta a mostrarsi com'è e a subirsi il rumore che fanno le persone. È un'immagine così triste. Seoho appoggia le mani sui vetri ignorando le persone che gli lanciano sguardi stupiti e scettici. Vorrebbe che come nel primo Harry Potter il vetro sparisse e la pantera potrebbe correre in libertà. Ma lui non riesce a parlare con lei. Lei non lo guarda. Non è come il serpente.
<È bella>
Seoho sente la voce di un ragazzo dietro di sé ed è sicuro che sta parlando con lui, ma non si gira.
<È così triste. Sono sicuro che non vuole essere qua> risponde senza cambiare la sua posizione.
<Vero. Immagino che tutti non vogliamo essere lì dove siamo>
Seoho si congela. Conosce quelle parole. Le ha dette un paio di volte il suo ragazzo, Keonhee. Ora che ci pensa potrebbe anche essere la sua voce, abbassata apposta. Cosa ci fa qui?
Prima di poter fare qualcosa, una mano che conosce perfettamente gli scivola sulla spalla accarezzandola. Keonhee gli avvolge il collo con un braccio e gli stampa un bacio sulla guancia lasciandola arrossata.
<Ciao bellezza. Ti piace osservare le pantere?>
Seoho gira la testa con uno sguardo pieno di stupore.
<K-Keonhee, cosa ci fai qui?>
<Tu lo odi quando gli animali sono in gabbia. E i tuoi genitori sono occupati con la bimba. Non c'è nessuno che ti può consolare all'infuori di me>
Seoho sorride incredulo. Non ha modo per esprimere la sua felicità eccetto che con un gesto. Avvolge i fianchi di Keonhee con un braccio e lo attira a se per appoggiare la testa sulle sue spalle.
<Non è giusto che sia qua> dice guardando attraverso il vetro.
<Lo so. Nessuno di loro dovrebbero essere qua. Siamo animali anche noi. Stiamo imprigionando noi stessi. Stiamo esponendo noi stessi e ci trattiamo male pensando di essere superiori>
Keonhee parla con i denti serrati dalla rabbia. Accarezza i folti capelli rossi di Seoho. Ce li ha da poco e li adora.
<Vieni. Ti rattristi soltanto se la guardi ancora a lungo. Non si è accorta che c'è qualcuno che non vuole fotografarla> gli sussurra all'orecchio e gli lascia un bacio sulla testa. Seoho annuisce e si strofina gli occhi.
<I tuoi genitori dove sono?>
<Non lo so. Penso che a loro non importa se sono da solo dato che sono distaccato da quando siamo arrivati>
Camminano tra la gente con le braccia avvolte attorno ai loro corpi. I bambini sono occupati a conoscere gli animali imprigionati e i genitori a badarli. Nessuno fa caso a una coppia di ragazzi completamente fuori posto.
<È così triste. Tutto è così triste> sussurra Seoho mentre passano accanto a un recinto dove alcune zebre con decisamente troppo peso vengono letteralmente accecati dai flash dei telefoni.
<Lo so amore. Ma cosa vuoi fare? Non puoi lasciarli liberi. Non qui>
Keonhee gli passa le dita tra i capelli e gli accarezza la mascella in modo delicato da procurare un lieve solletico. Per un momento cortissimo un piccolo sorriso compare sulle labbra di Seoho.
<Non voglio vederti triste>
<Non voglio vedere animali infelici>
<Sono sicuro che se sapessero che qualcuno è così in pensiero per loro sarebbero molto più felici>
<Dici?>
<Sì>
Non hanno una meta. Vogliono soltanto andarsene da qua.
<Pensi che i tuoi si arrabbiano se li aspettiamo di fuori?>
<Non penso. E anche se lo faranno, non mi interessa>
Keonhee annuisce e guida il suo ragazzo fuori da quelle prigione dorata. Alla cassa accanto all'entrata c'è una fila lunghissima di persone. Seoho li guarda tutti, senza dire niente. Non serve incolparli. Non hanno idea.
Accanto allo zoo c'è un vecchio parco giochi e da parte anche un campo di calcio, entrambi completamente deserti. Keonhee cammina in quella direzione e Seoho si lascia guidare senza opporsi. Accanto agli scivoli c'è una di quelle semplici casette di cemento con i bagni.
<Dove vuoi andare?> domanda Seoho curioso notando che vanno direttamente lì.
<Voglio tirarti su di morale>
<In un bagno?>
<No, no tranquillo>
C'è piuttosto tranquillità qua per essere in città. Uno zoo dev'essere per forza più fuori possibile. Keonhee raggiunge il muro della struttura e ci fa appoggiare Seoho dolcemente con la schiena.
<Sorridi di nuovo, ti prego. Si può fare qualcosa. Si possono fare petizioni, scioperi, manifesti, anche se non credo che cambi molto. Ma almeno si fa qualcosa>
Seoho annuisce a testa bassa.
<Vedremo>
Keonhee alza gli angoli della bocca e appoggia entrambe le mani ai lati della testa di Seoho.
<Ti ricordi quella volta che ti ho sorpreso mentre dormivi per terra?>
Al più grande scappa un leggero sorriso.
<Ecco. Così va meglio> sussurra Keonhee e gli accarezza la guancia con il dorso della mano.
<Pantera>
Seoho aumenta il sorriso, anche se contiene una leggera scia di tristezza. Alza il mento e prega con gli occhi. Ciò che gli serve ora è la bocca di Keonhee. Lui si avvicina per poggiare le sue labbra sulla fronte di Seoho lasciando poi tanti baci rapidi su tutto il suo viso e infine arriva alla sua bocca. Profuma di cioccolato e fragole. Come riesce a profumare sempre così tanto? Keonhee strofina la sua lingua contro quella di Seoho facendole girare e ballare assieme. Allaccia le braccia dietro alla sua testa e appoggia le dita sulla sua nuca per attirarlo a sé. Il più grande intreccia le mani dietro alla schiena di Keonhee mentre piega il collo per arrivare all'altezza del suo viso. Gli è sempre piaciuto il fatto di essere più basso e non sa spiegarselo. Gli piace il senso di protezione che gli trasmette l'altezza di Keonhee, l'età non c'entra assolutamente niente.
<Va meglio?>
<Molto. Grazie per essere venuto qui per me. Mi sorprendi ogni volta>
<Per te sempre. Tutto ciò che vuoi e che ti serve, amore mio>
Seoho sorride. Accarezza i fianchi di Keonhee con i palmi il quale passa le dita sul colletto della T-shirt del più grande causandogli un'ondata di brividi. Si toccano, si accarezzano, si sentono.
Un telefono squilla. Entrambi controllano le tasche.
<È mia madre> dice Seoho guardando lo schermo.
<Rispondo?>
<Sì. Penso sia meglio>
Seoho annuisce e si tiene il telefono all'orecchio.
<Sì?>
<Seoho! Dove diamine sei? Ti stiamo cercando ovunque!>
<Tranquilla, sto bene. Vi aspetto all'entrata con il mio ragazzo>
Spegne la chiamata senza aggiungere altro o lasciare possibilità di dire altro.
<Ho bisogno di altro conforto>
Seoho stringe i fianchi di Keonhee contro il suo corpo. È fortunato ad averlo. La pantera invece non lo è. Vorrebbe salvarla. Forse un giorno ci riuscirà.

𝒪𝓃𝑒𝓊𝓈 || 𝒪𝓃𝑒 𝒮𝒽𝑜𝓉𝓈Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora