Capitolo 2*

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Sì ragazzi, la storia è un po' cambiata alla fine :/
Però non potevo lasciare le cose di prima, essendo in un altro ambiente scolastico.

Harry tornò a casa verso le dieci di sera, passato un pomeriggio a studiare insieme.
La casa era silenziosa, cosa che incuriosì Harry; si aspettava il padrino e il compagno litigare ancora (litigano spesso per cose inutili, è una routine).
Andò in soggiorno e trovò i due addormentati, abbracciati. A Harry si sciolse il cuore, era raro trovare i due silenziosi e per lo più insieme.
Li lasciò da soli ed andò in bagno a farsi una doccia e poi si mise a letto, da domani sarebbero cominciati gli allenamenti di football e quindi anche i provini, ed essendo capitano doveva occuparsi di tutto. Puntava a prendere un diploma per poi entrare in qualche squadra importante.
La mattina seguente si svegliò più stanco del solito, rimase a letto per altri minuti e poi si alzò, seccato.
Si vestì con lentezza, prese lo zaino e il borsone e scese di sotto; in cucina non c'era nessuno e neanche in salotto. Controllò in camera della coppia e li trovò di nuovo dormire, sempre attaccati l'uno all'altra come cozze. Li lasciò in pace, almeno non stanno litigando.
Si preparò una colazione veloce per non perdere l'autobus essendo quasi in ritardo.
Prese di fretta le sue cose ed uscì di casa, per fortuna l'autobus arrivò poco dopo che Harry uscì.

<< Harry!. >> lo rincorse Ron << Quando cominciano i provini?. >>
<< Basta che scrivi qui il tuo nome e ti presenti all'orario scritto. >> disse Harry attaccando il volantino alla bacheca nella Sala Comune.
<< Bene. >> disse Ron prendendo una penna e scrisse il suo nome sul foglio di iscrizioni. Anche lui sperava di poter fare carriera con il football.
<<Sarai un ottimo giocatore.>> disse Harry, felice per Ron.
Raggiunsero Hermione, che li aspettava impaziente vicino l'Aula
<< Eccovi qua..! Forza, c'è già tanta gente.>>
Il professore Bins lo credevano tutti una specie di automa. Non la smetteva di parlare, era un anziano professore pronto alla pensione ma, per qualche motivo mistico, non ci era ancora dato; alcuni scommettevano ogni anno su quando ci sarebbe andato.
Finalmente l'ora finì e tutti si alzarono di scatto, uscendo dall'aula come fulmini. Il professor Bins rimase un po' stupito quando vide l'aula vuota in un batter d'occhio.
Harry e Ron si diressero nella Sala Comune, avendo ora buca mentre Hermione raggiunse un'altra aula. Lezioni extra.
Ma era tutto pieno, tranne due posti. Si avvicinarono in fretta e, a quanto pare, anche altre due persone ebbero la stessa idea.
<<Siamo arrivati prima noi.>> aprì bocca Ron, guardando male i due <<Malfoy e Parkinson.>>
<<Potter e Weasly.>> rispose il biondo.
<<Ah ma tu sei quello che ha riso di me.>> parlò dal nulla Harry, riferendosi al biondo. Harry non conosceva tutti in quel College ma il cognome Malfoy gli era familiare. Forse perché quel College e città portava il suo nome. 
Malfoy, a quella affermazione alquanto stupida, scoppiò a ridere.
<<Sai..Non credevo che fossi così divertente, Harry Potter.>> ridendo ancora un po', si sedette e la sua compare lo seguì a ruota <<Dovremmo uscire insieme, sai?.>> alzò un sopracciglio, scrutandolo con i suoi penetranti occhi grigi.
<<Perché no, Malfoy.>> ribattè Harry. Di solito, Harry lascia perdere le minacce, risatine e commenti che la gente gli riferisce. La sua filosofia è "Dare poca attenzione agli stupidi, o si sentiranno troppo importanti." Ma qualcosa, gli diceva di divertirsi un po' con quel Malfoy.

<<Hermione, sai cosa ha fatto il nostro caro migliore e stupido amico?!.>> aprì bocca appena la vide, non dandole neanche il tempo di salutarli.
<<Che cosa?.>> tirò un occhiatina ad Harry, che girò gli occhi all'aria.
<<Si è messo contro il figlio del sindaco.>>
<<Quindi Malfoy è figlio del sindaco?.>> chiese Harry e si beccò un quasi pugno da Ron.
<<Senti, a volte sono io lo stupido ma è logico che è figlio del sindaco!.>>
Hermione ridacchiò <<Non è così male Malfoy e Parkinson, sono solo sicuri di se. Forse troppo. Lascialo fare, mica Malfoy mangierà Harry.>>
<<Esatto Ron, è un ragazzo come noi. Perché non conoscerlo un po' di più? Non so, mi ha suscitato qualcosa di strano Malfoy.>>

<<Quel Potter. Sono chiare le sue intenzioni, Draco.>> disse la Parkinson al suo migliore amico, seduti in caffetteria <<Non farti deridere da un ragazzino.>>
<<Ha la faccia tosta lo ammetto, e sembra proprio che non sa chi io sia. Lasciamolo fare dai.>> ridacchiò <<Non mi posso permettere di bullizzare uno studente. Intanto perché non siamo più alle medie e poi perché..Siamo nello stupido college di mio padre.>>
<<"Scandalo nel college più rinomato del paese!. Il figlio del signor Malfoy bullizza gli studenti!.">> disse con un vocione la corvina, ironizzando sulla cosa e Draco rise.
<<Sì, ha una bella faccia tosta il ragazzo. Potter.>> marcò la 'p'.

⊱ғɪʀᴇ⊰    (In revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora