La squadra
Nino era ancora sconcertato, non aveva la minima idea di cosa stesse succedendo intorno a lui: probabilmente lo stavano prendendo in giro e lui non se stava rendendo conto.
Così decise di fare un passo indietro, cosa che non parve inosservata agli occhi di Lupo, il quale cominciò a seguirlo con gli occhi, dalla postazione dove si era piantato, non appena era arrivato al "Quartiere Generale"
"Nino ha il tocco".
Questa frase non aveva senso, era uno stupido frutto della fantasia annoiata dei bambini del Paesello, i quali ormai dovevano convivere con un cervello squagliato dal caldo opprimente della loro terra natia, Nino non poteva sopportare più quella umiliazione, così con un scatto fulmineo si voltò all'indietro e decise di tornare a casa, dove c'erano il nonno, il papà e la mamma, che probabilmente erano già tornata a casa.
Aveva quasi raggiunto l'uscita del parco, lì dove vi era una delle due vaschette che, in origine, dovevano contenere sabbia, quando fu ostacolato da una leggerissima presa sulla spalla sudata, tanto lieve da non poter neanche essere considerata tale.
Nino si voltò per capire chi lo stesse trattenendo e vide un ragazzo che riconobbe subito, era Marco, andavano in classe insieme, entrambi in prima media.
Marco, come Nino, eccelleva in tutte le materie e nessuno poteva negare che tra loro si fosse instaurata una accesa competizione, anche se si sarebbe potuto dire che, nonostante entrambi fossero delle belle speranze, i due avevano delle caratteristiche diverse che li distinguevano inevitabilmente. Sopratutto a Nino mancava la voglia di avventure che accadeva l'animo di Marco e, infatti, una volta la signora Giovanna, madre di Marco aveva detto alla mamma di Nino di essere teneramente meravigliata del fatto che suo figlio andasse così bene a scuola, nonostante il suo desiderio apparente fosse quello di bighellonare in giro per il Paesello.
"Aspetta Nino, non andartene". La voce di Marco suonò gentile e decisa nel tempo stesso.
Nino socchiuse gli occhi, accecato dal sole che, placido, crollava al crepuscolo, posto dietro le spalle esili di Marco, che ora era una figura brunastra.
La mano fragile di Marco era ancora posta sulla spalla destra di Nino, nonostante questo si fosse voltato.
"Che vuoi Marco?" Nino si liberò dalla presa del compagno di classe "Voi siete pazzi"
Nino ebbe l'opportunità di scorgere un sorriso nel volto scuro di Marco, ma nello stesso tempo lo sentì parlare.
"Aspetta, ti spieghiamo tutto" deglutì, poi riprese, con una voce che tradiva un sentimento di imbarazzo. "Sta accadendo una cosa che non si è mai sentita nel Paesello e, forse, in tutto il mondo".
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Una piccola vita d'estate
General FictionAntonino, detto "Nino" e Gaetano, detto "Lupo", sono due ragazzi che vivono in un caldo e distaccato Paesello, dove le giornate sono scandite dal lento ritmo dell'estate. Lì non accade quasi nulla di particolare, i bambini che che ci vivono hanno s...