Fragoletto era sdraiato al buio e gli doleva terribilmente la testa, con ogni probabilità lo aveva colpito qualcosa di pesante. Decise di alzarsi anche se temeva di sbattere nuovamente contro qualche ostacolo. Per un attimo cercò di ricordare dove fosse.
"Aiuto" riuscì a farfugliare con un tono di voce bassissimo.
La testa gli pulsava terribilmente e mentre cercava di ricordarsi cosa fosse successo, pensò che la cosa migliore da fare in quel momento fosse uscire immediatamente da quella casa.
Ma non ebbe il tempo di riordinare i suoi pensieri che sentì un rumore, era una voce femminile e quel suono lo fece rabbrividire.
Chiuse gli occhi dalla paura, come se quel gesto permettesse di chiudere qualsiasi rapporto con quella casa e con quella orrenda voce. Iniziò a tremare, nonostante il caldo opprimente della stanza buia, la voce si bloccò.
Fragoletto non ebbe la possibilità di capire cosa avesse detto e di certo non gli interessò nulla di carpire il significato delle parole, aveva solo intenzione di uscire il più presto possibile da quella casa. La voce continuò di nuovo, Fragoletto deglutì, ma decise di fare un passo, non azzardandosi a sollevare il piede, ma a farlo strisciare sul pavimento di legno, forse divorato dalle termiti e dalla polvere.
Fragoletto era tutto sudato, sentiva il dolore in testa e la voce che, placida, proveniva dal piano di sopra.
Aveva troppa paura per urlare il nome di Riccardo, che sicuramente era già arrivato sotto il pioppo: era terrorizzato dal fatto che se solo l'avesse fatto il fantasma del piano di sopra sarebbe sceso e a quel punto non sapeva cosa sarebbe successo.
La voce si bloccò.
A quel punto Fragoletto si fece prendere dal panico nell'esatto momento in cui, al fondo della stanza, riuscì a scorgere una linea bianca di luce.
Segno salvifico che, forse, indicava l'uscita dalla tana del fantasma.
Nonostante il dolore alla testa fosse diventato un bruciore pulsante, Fragoletto si scaraventò in direzione della luce e con immensa gioia si accorse che aveva trovato la porta, che, socchiusa, permetteva alla luce di entrare. Fragoletto uscì dal lato dell'orticello, in quel momento, con ogni probabilità, il fantasma lo stava guardando dalla finestra del piano di sopra . Al solo pensiero il bambino rabbrividì, ma al contempo decise di fare il giro della casa e raggiungere Riccardo.
E lo vide subito, sdraiato ai piedi del pioppo.
Fragoletto lo raggiunse e si accorse che stava dormendo, con la testa sullo zaino.
La sua voce era ancora scossa, ma con tuto il fiato che ebbe in corpo decise di svegliar l'amico.
"Riccardo, svegliati" la voce gli tremava. "Nella casa c'è un fantasma e mi ha rotto la testa" Riccardo si svegliò di soprassalto.
Pochi minuti dopo i due ragazzini stavano fuggendo sul sentiero assolato, in direzione del Paesello, dovevano dirlo a tutti: nella casa di Zia Lina C'era un mostro.
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Una piccola vita d'estate
General FictionAntonino, detto "Nino" e Gaetano, detto "Lupo", sono due ragazzi che vivono in un caldo e distaccato Paesello, dove le giornate sono scandite dal lento ritmo dell'estate. Lì non accade quasi nulla di particolare, i bambini che che ci vivono hanno s...