"Allison." Disse James in quello che mi parve un sussurro. Lo guardai un momento, i capelli spettinati, gli occhi cerchiati e la barba da fare. Prima che io potessi parlare lui spostò lo sguardo dietro di me.
"Jacob. Cosa ci fai qui?" Gli chiese mio fratello stupito.
"Mi ha accompagnata a casa." Risposi io al suo posto. James abbassò lo sguardo e Jacob mi appoggiò una mano sulla schiena.
"Ci sentiamo dopo, va bene?" Mi chiese dolcemente Jacob, io mi limitai ad annuire. Jacob uscì, lasciandomi sola con mio fratello.
James si alzò e mi venne vicino, istintivamente feci un passo indietro.
"Hai paura di me." Il tono con cui lo disse mi spezzò il cuore. Un lampo di tristezza gli attraversò lo suardo.
"James, io... andiamo a fumare una sigaretta, ti va?" Gli chiesi gentilmente. Lui annuì e uscimmo in veranda. Rimanemmo un po' in silenzio, ognuno di noi stava cercando un modo di iniziare a parlare, poi fu lui a rompere il silenzio.
"Mi dispiace Ally, dico davvero. Io..." Mi faceva male vederlo così, con le lacrime agli occhi e l'aspetto di chi non chiude occhio da giorni.
"James, ascoltami... quello che è successo è terribile, è vero ma non è questo il punto. Hai un problema James, è inutile continuare a fare finta di niente. Devi farti aiutare da qualcuno." Glielo dissi, così, tutto d'un fiato.
"Hai ragione, ho un problema. Io non voglio essere così Ally, non voglio che tu abbia paura di me. Io dovrei essere quello che ti protegge, non quello che ti fa del male. Dovresti correre da me quando ti senti in pericolo, non dai miei amici. " Era distrutto, glielo si leggeva in faccia.
"Non sei da solo, io sono qui con te, i ragazzi ti stanno tutti vicino. Ma ti prego, lasciati aiutare." Ormai ero sfinita, volevo solo lasciarmi tutto alle spalle e tornare alla mia vita di prima.
James buttò via il suo mozzicone di sigaretta e si voltò a guardarmi.
"Ally... sono stato io vero?" Disse passandomi delicatamente un dito sul livido che avevo sullo zigomo.
"Non importa James, non è niente. Davvero." I suoi sensi di colpa erano già abbastanza pesanti senza che io li alimentassi. Buttai via anche la mia sigaretta ormai finita.
"Vieni qua." Disse tirandomi a sé e racchiudermi tra le sue braccia.
Io e mio fratello non ci abbracciavamo mai molto, ma quello fu l'abbraccio più bello e significativo che potessimo darci.
"Grazie, davvero. E mi dispiace, ti prometto che mi farò perdonare." Mi rassicurò lui accarezzandomi la testa.
"Lo so, so che lo farai. E adesso è meglio che scriva a Jacob prima che faccia irruzione in casa in preda all'ansia." Mi staccai lentamente da lui e gli sorrisi.
"Ally, tu e Jacob... per caso, beh ecco." Vederlo così imbarazzato mi riempì il cuore, era così carino.
"Cosa? No assolutamente! Ma come ti salta in mente?" Solo l'idea mi fece scoppiare a ridere come una pazza. Io e Jacob!! Sì, Jacob era un ragazzo simpaticissimo e carinissimo, ma non potevo dimenticare che fino a qualche giorno prima eravamo come cane e gatto!
Presi il telefono e scrissi a Jacob.
"Tutto bene, grazie per avermi accompagnata."
"E' il minimo. Chiamami se hai bisogno."
Involontariamente mi scappò un sorriso.
"Oh no, siamo già ai sorrisetti da messaggio." Mi stuzzicò James sogghignando.
"Ma piantala scemo!" Gli risposi io scherzosa.
Io e James fumammo l'ultima sigaretta insieme e poi tornammo in casa.
"Io forse è meglio che cerchi di dormire almeno un po'. Buonanotte Ally." Mi disse James accarezzandomi la schiena.
"Buonanotte James." Lo salutai io e poi andai in camera mia.
Finalmente nella mia stanza, mi spogliai e andai a farmi una doccia, dopodiché mi infilai il pigiama e mi misi a letto.
Cercai di prendere sonno ma mille pensieri si affollarono nella mia testa. Ero contenta di essere di nuovo a casa e di aver parlato con James, speravo solo che avesse davvero capito la situazione e che la pace non fosse temporanea. E poi Jacob... cosa sarebbe successo quando le cose sarebbero tornate normali? Avrebbe continuato a trattarmi come una ragazza normale o saremmo tornati ai cognomi e alle frecciatine? Jacob non era male, mi piaceva parlare con lui, non avrei mai pensato di poterlo dire ma era bello avere qualcuno con cui parlare.
Piano piano scivolai in un profondo sonno senza sogni.
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Non mi fai paura
ChickLitAllison è una ragazza di sedici anni, vive con suo fratello, il suo passato doloroso non la lascia vivere. Casa sua è sempre piena degli amici di suo fratello. Odiosi, supponenti. Suo fratello non è sempre quello che appare con gli amici, nasconde...