Il mattino dopo mi svegliai con l'umore sotto i piedi - a volte mi capitava, mi svegliavo e sentivo che la giornata sarebbe andata storta fin dal primo passo- così decisi di rimanere a casa. Passai la mattina spostandomi dal letto al balcone per fumare. Di mala voglia scesi in cucina per cercare qualcosa da mangiare per poi tornare a buttarmi sul divano. La testa mi esplodeva di domande a cui non riuscivo trovare le risposte. Mi massaggiai le tempie cercando di alleviare il dolore quando qualcuno suonò al campanello, guardai l'ora, James doveva aver di nuovo dimenticato le chiavi.
"James quante volte ti ho detto di prendere le chiavi!!" Protestai aprendo la porta. Ma la persona davanti a me non era James.
"Simon! - esclamai stupita - Se cerchi James non è ancora tornato"
"No James è in giro con una ragazza! Cercavo te! Non ti ho vista a scuola e ho pensato di passare di qui" Rimasi un attimo stranita, non mi aspettavo che Simon venisse apposta a casa mia solo per vedere me. Ma non negai che la cosa mi facesse anche piacere. Sorrisi e lo lasciai entrare in casa.
"Sei stato carino ma non era necessario, solo una giornata più storta delle altre." Feci un sorriso tirato e mi passai una mano nei capelli.
"Allora, cosa mi sono persa a scuola oggi?" Continuai io per alleggerire la situazione.
"Ah niente di che, una noia pazzesca, Ethan continua ad avere il broncio e non si stacca un attimo da Nina. Jacob potrebbe iniziare ad essere geloso!!" Scherzò lui con una risatina. Ma sapevo che un po' ci stava male per Jones.
"Mi dispiace che ci sia finito di mezzo anche tu Simon. Una volta questa era una faida tra me e lui. Voi non dovreste c'entrare niente. Non è giusto che se la prenda con te solo perché passiamo del tempo insieme." Mi sentii in colpa, loro erano legati da sempre e per quanto sapessi che il problema fosse Jones non potevo ignorare che fosse anche a causa mia. Simon dovette interpretare bene i miei pensieri perché subito cercò di dissuadermi.
"Sono abbastanza grande per poter scegliere da solo con chi passare il mio tempo, e così anche gli altri. Ethan deve farsene una ragione o almeno dovrebbe decidersi a parlarne apertamente. E poi a te dovrebbe fare piacere avere così tanti bei ragazzi che litigano per te!" Simon ammiccò così palesemente che non riuscii a trattenermi dal ridere.
"Sei veramente un cretino Simon! Dico davvero!! E in ogni caso sarebbe una guerra persa per Jones! Non entrerebbe nelle mie grazie nemmeno pagando!" Non ci sarebbe stata la minima indecisione, avrei preferito Simon anche a occhi chiusi! Simon scoppiò a ridere, mi piaceva così tanto il modo in cui rideva quel ragazzo, emanava allegria da tutti i pori.
Mentre uscivamo sul balcone per fumare una sigaretta sentii il mio telefono vibrarmi in tasca.
"È James, dice che arriva per cena e che si porta il resto della ciurma." Misi via il telefono e mi lasciai cadere sulla sedia. Sperai vivamente che Jones avesse un impegno perché l'idea di un'altra serata insieme mi fece tornare il mal di testa.
"Non puoi dargli così tanta importanza Ally, non lasciarti rovinare le serate così da lui. Io voglio bene a Ethan lo sai, ma in tutti questi anni ho capito che a volte è meglio non lasciarsi coinvolgere troppo da lui." Io annuii stancamente e mi accesi la sigaretta. Quel ragazzo iniziava a conoscermi un po' troppo bene, non avevo neanche più bisogno di parlare che lui sapeva cosa mi passasse per la testa.
Io e Simon continuammo a chiacchierare finché non sentimmo la porta di casa aprirsi.
"Ally siamo noi!" Urlò James dall'ingresso.
"Non riesco più a prendermi nemmeno un giorno di vacanza da voi ormai!" Scherzai io dando un bacio a mio fratello, Simon arrivò subito dietro di me.
"Simon non sapevo fossi qui" Lo salutò mio fratello battendogli il cinque e lanciando un'occhiata curiosa verso di me. Io lo guardai confusa, Simon non aveva detto ai suoi amici che sarebbe passato da me, nemmeno a James. Ma perché?
"Sì beh, passavo da queste parti e ho pensato di fare un salto." Rispose lui con un'alzata di spalle.
Dopo un attimo di imbarazzo ordinammo la cena e ci sistemammo in giardino.
"Allora? Dovrei sapere qualcosa?" Mi chiese James sedendosi accanto a me.
"Non so di cosa tu stia parlando James. Simon non mi ha vista a scuola ed è passato a farmi un saluto." Risposi con un'alzata di spalle.
"Non sapevo che tu e Simon foste cosi amici..." Riattaccò lui.
"Ti da fastidio?" Chiesi.
"No, se c'è una persona sulla quale posso stare tranquillo è proprio Simon. È un bravo ragazzo e so che non farebbe mai nulla di sconveniente, sa che finirebbe male altrimenti" Lo disse scherzando ma sapevo che un fondo di verità c'era, e il suo senso di protezione mi fece sorridere.
"Avete finito di sparlare voi due?" Chiese Simon avvicinandosi da dietro e appoggiandosi ai braccioli della mia sedia. Quel gesto non sfuggì a mio fratello che mi guardò di sottecchi.
"Simon io starei molto attento fossi in te, sento i fulmini che arrivano da ogni direzione!" Lo avvertì James indicando con la testa il posto in cui si trovava Jones. Io e Simon ci voltammo nella stessa direzione e beccammo il diretto interessato a fissarci, mio fratello aveva ragione, altro che fulmini, Jones aveva la faccia di uno che ti avrebbe spaccato il finestrino della macchina da un momento all'altro.
"Ah sì, bravi complimenti! Proprio antisgamo tutti e due!" Scherzò James alzandosi e andando vicino a Jacob.
"Ah fanculo, adesso basta, non può andare avanti così!" Sbottai alzandomi dalla sedia pronta per andare a fare una bella chiacchierata con Jones. Non poteva continuare così, non aveva senso e qualcuno doveva farglielo capire. Purtroppo quel qualcuno dovevo essere io!
"Dai Ally lascia perdere, non importa, dico sul serio. Ethan è fatto così, vedrai che tra un po' si stancherà di tenere il muso." Simon mi tenne per un polso per non farmi andare, subito non me ne resi conto ma la sua mano rimase lì più a lungo del dovuto. La sua stretta era così dolce ma allo stesso tempo decisa. Non mi piaceva quando la gente si prendeva la libertà di toccarmi ma mi stupii quando realizzai che in realtà non mi dava alcun fastidio.
Io e Simon rimanemmo in disparte ancora un po' mentre gli altri finivano di sparecchiare il tavolo e poi ci unimmo a loro per il resto della serata. In un attimo si fece tardi così io e James salutammo i ragazzi e andammo a dormire. Simon mi salutò con un bacio sulla guancia e prima di uscire si voltò a farmi un occhiolino.
Mi misi nel letto e sorrisi ripensando a quella giornata. Mi trovavo così bene con Simon, quando stavo con lui la mia mente si svuotava, come se tutti i pensieri se li portasse via lui tra una risata e l'altra. Ma questo cosa voleva dire? Forse iniziava a piacermi? O semplicemente per una volta sapevo di poter avere un amico che ci tenesse a me? Simon aveva una capacità di farmi ridere e di tranquillizzarmi che non avrei mai più trovato in nessun altro. Potevo davvero rischiare di lasciarmi andare con lui? E soprattutto, perché Simon all'improvviso sembrava così vicino a me? Ci teneva davvero o trovava solo divertente infastidire Jones? E pensando a Jones mi chiesi perché avesse sempre quell'aria quando vedeva me e Simon insieme.
Sentivo la testa pesante, tutte quelle domande mi stavano facendo impazzire. Senza pensarci presi il telefono e mandai un messaggio a Simon.
"Ehi sei sveglio?"
Quasi immediatamente il mio telefono vibrò.
"Per te sì."
STAI LEGGENDO
Non mi fai paura
Chick-LitAllison è una ragazza di sedici anni, vive con suo fratello, il suo passato doloroso non la lascia vivere. Casa sua è sempre piena degli amici di suo fratello. Odiosi, supponenti. Suo fratello non è sempre quello che appare con gli amici, nasconde...