CAPITOLO 4

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<<Beh?>>

<<Beh cosa? Crede che sapessi cosa rispondere dottoressa?
Non avevo la più pallida idea di come mi fossi innamorata di lui, è stato il sogno della mia vita per così tanto tempo che non ne avevo la più pallida idea.>>

<<E allora cosa gli risposi?>>

<<"Da sempre, sono innamorata di te da sempre. Non ricordo un solo momento della mia vita nel quale non sono stata innamorata di te Nicolas">>

<<Beh gli hai detto la verità>>

<<Sì, suppongo che fosse la verità.
Se ne andò poco prima di cena con una cartellina piena di fogli bianchi per illudere mia madre. La salutò e la ringraziò per pranzo. Prima di uscire invitò anche tutta la mia famiglia a raggiungerlo a casa sua per una pizzata con i suoi l'ultimo del mese. Mia madre accettò sensa pensarci un secondo, aveva insegnato lei ad Anne, la madre di Nicolas, a preparare la pizza.  I nostri genitori si conoscevano da quando i miei erano arrivati in città dopo essersi trasferiti dall'Italia, mio padre e il padre di Nick si incontrarono la prima volta ad una cena d'ufficio, erano entrambi nell'ambito della finanza. Poi sono stati promossi in due settori diversi, ma non si sono mai persi di vista grazie al legame che avavno stretto le nostre madri. Era tradizione che ad ogni nostra pizzata loro fossero in prima fila, e noi lo stesso per ogni volta che la facevano loro. Conservavamo anche un album di foto. Quella è stata di certo l'idea peggiore che potesse venire a mio padre.
In ogni caso il resto della serata dopo cena lo passai in camera del mio gemello, mentre lui ingiuriava contro ogni membro della famiglia Fell che non fosse in quella stanza, dato che Bri crollando alla tortura di mamma e papa non lo aveva coperto per essere uscito e per colpa sua mamma e papà gli avevano vietato di uscire per una settimana.
Mi faceva stare bene Daniel, era il miglior fratello che si potesse desiderare, non giudicava mai,  quando stavi male ti ascoltava e ti faceva ridere, ti passava i compiti in classe in situazioni estreme, nonostante anche lui se li era fatti passare da altri, era tirchio, ma quando gli davi una motivazione più che valida ti prestava tutti i soldi di cui avevi bisogno, ti coccolava quando eri triste e ti massaggiava i piedi quando eri stanca per aver portato i tacchi durante un intera giornata.
"Approposito! Quando pensavate di dirmelo?"
Smise di colpo di infangare il nome della famiglia per chiedermi di Nick.
"Di che parli?"
"Di quell'idiota del mio migliore amico che dopo secoli si è dichiarato. Bri mi ha detto che ha dormito qui, credo che tu gli abbia fatto il miglior regalo di compleanno che potesse mai ricevere sorellina"
"Sei un idiota lo sai? E poi scusa, tu sapevi che a lui piacevo? Perché non me lo hai detto?"
"Così ti ha detto? Mi piaci? A me sembrava di aver sentito una cosa tipo: TI AMO CAZZO!"
Gli diedi un pugno sulla spalla e lui mi sorrise.
"Lo sai sorellina, riguardo l'amore altrui io non mi impiccio"
"Beh di quello altrui no, ma almeno di quello che provi tu magari dovresti interessartene"
"Sai bene che se dicessi a Marti che mi piace lei mi rifiuterebbe per rispetto a Bianca, finirebbe per odiarmi anche quella pazza di Lora e direbbe qualche stupido detto del suo paese che ha come conclusione che io sono uno stronzo e che Marti fa bene ad odiarmi, tra Bianca che si dispera e Lora che mi insulta forse inizierei a sentirmi davvero uno stronzo!"
"Non sei uno stronzo Dan, sei solo innamorato, non dovresti fartene una colpa"
"Tu me ne faresti una colpa se facessi piangere una delle tue migliori amiche? O se facessi litigare due di loro? E se ..."
"Se cosa Dan? Credi che io potrei avercela con te perché per una volta nella vita hai seguito il tuo cuore?"
"Grazie...Ti voglio bene pesciolina"
Quando mi chiamava così sorridevo sempre, in Italia Alice è il nome di un pesce, quel pesce che noi chiamiamo acciuga. È un nomignolo che solo lui usava con me, fin da quando eravamo bambini.
"Anche io Dan"

La mattina dopo ero decisamente euforica. Era il mio primo giorno di college e sembrava come se il mondo sorridesse soltanto a me. Durante la settimana, quando frequentavamo tutti e tre il liceo, io, Bri e Dan prendevamo il pullman per andare a scuola, poi quando Bri è andata al college a lei è stata regalata la macchina e ora che stavamo andando al college io e Dan mamma e papà hanno sentito il bisogno di accompagnare i loro due bambini più piccoli fino alle loro stanze. Noi del primo anno avevamo una settimana per ambientarci nel campus ed iscriverci ai corsi che sarebbero cominciati la seconda settimana. Le stanze andavano prenotate, dato che quelle delle ragazze erano quadruple io, Bianca, Lora e Martine l'avevamo prenotata insieme con largo anticipo, era molto spaziosa, con i letti singoli e una bellissima vista sul parco relax del campus, bene illuminata e con due bagni, che per noi erano essenziali. Invece Nick e Dan, i soliti ritardatari, erano stati sfacciatamente fortunati, ne avevano trovata una doppia, nel corridoio accanto al nostro che aveva addirittura il balconcino. Mio padre accompagnò Daniel, e mia madre invece seguì me, quando aprii la porta della stanza le ragazze erano già lì intente a sistemare i loro bagagli mentre dividevano un pacchetto di skittles. L'euforia che mi aveva travolto quella mattina a quanto pare aveva avuto un brutto effetto sulle gemelle che avevano portato una quantità di elettrodomestici che avrebbe fatto rabbrividire l'intera Whirpool Corporation. Un minifrigo per lattine, un frigo piccolo per quasiasi tipo di snack per il premestruo, una piastra, un fornello elettrico,  un'altra piastra ma questa volta una di quelle da waffle, un microonde, un bollitore e un caldobagno.
"Siete forse impazzite?"
Non fecero in tempo altra ascoltare neanche una parola che già ero tra le loro braccia con i piedi sollevati da terra e con i timpani che supplicavano di farle smettere di essere felici anche solo per un secondo.
"OK, Ragazze dato che vi vedo terribilmente indaffarate credo che saluterò mia figlia e toglierò il disturbo, sempre che voi non abbiate intenzione di soffocarla durante il suo primo giorno di college."
Tirai un sospiro di sollevò.  Salvata da mia madre!.
"Comportati bene, non bere, non ti drogare, non scordarti di studiare sempre e soprattutto non ti chiudere nella camera di qualche ragazzo."
Le ragazze sghignazzavano dietro di me, probabilmente Bri era arrivata abbastanza presto quella mattina da dire alle ragazze quello che era successo con Nick, oppure era stato Dan, oppure era stato proprio Nick. Mi sorse questo dubbio amletico nell'arco di 2 secondi, la stessa velocità con la quale sparì. Mia madre mi abbracciò e io le dissi che doveva stare tranquilla e che avrei controllato anche Dan. Ma ero certa che questo non l'avesse tranquillizzata. Appena chiuse la porta mi voltai verso le ragazze che mi fissavano con un espressione indecifrabile e le braccia incrociate.
"Che accidenti ci facciamo con quella fabbrica di elettrodomestici?"
"Invece di farci domande alle quali puoi dare una risposta tu stessa, perché non ci racconti che cosa è successo dopo che Nick ti ha portata a casa mezza morta l'altra sera?"
Sbuffai un pò contro la faccia di Bianca e dato che era evidente che sapevano solo quello che avevano visto cercai di non tralasciare i particolari per farle contente.
"E ora lui dov'è?"chiese Lory.
"Beh verrà questa sera, i suoi genitori tornano oggi dalla Svizzera, perciò  dato che arriveranno per le 11 mangeranno insieme al ristorante, visiteranno la zona e poi verranno a scaricare i bagagli. A fine mese ha anche invitato la mia famiglia per la solita pizzata."
"Quindi ovviamente tornerete entrambi a casa quel fine settimana. Ma tu hai solo quella valigia?"
"Effettivamente no"
Il resto delle valigie doveva portarlo su mio padre, non appena aveva finito con mio fratello, andai a cercarli e li trovai in corridoio con le mie valigie in evidente difficoltà. Non appena tutti i genitori andarono via per riprendere le loro vite e il caos nella nostra stanza divenne una personalizzazione ordinata, in modo maniacale con gli ultimi ritocchi delle gemelle, iniziammo a prendere in mano la situazione.>>

<<Aspetta un secondo, era la maschera ad aver deciso di condividere la stanza con le solite tre amiche dell'era paleozoica giusto?>>

<<Corretto>>

<<La nuova te non si è pentita di questa scelta?>>

<<Dottoressa, sa, in realtà credo che in tutta quell'uforia non me ne resi conto, e quando entrai in quella stanza e mi abbracciarono tutte mi sentii talmente bene che le ragazze diventarono subito parte della "nuova me", quella che non era costretta ad interpretare sempre una parte>>

<<Adesso te ne penti di averle incluse in tutto questo?>>

<<No>>

<<Ne sembri molto sicura>>

<<Lo sono, le ragazze mi facevano stare bene, mi facevano sorridere e con loro mi sentivo ascoltata, protetta , al sicuro, come se qualcuno mi guardasse sempre le spalle>>

<<Bene. Credi che se loro non ci fossero state sarebbe cambiato qualcosa?>>

<<È importante? Se le cose fossero state diverse sarebbe stato diverso, mi sembra ovvio, e se loro non ci fossero volute essere non ci sarebbero state, ma erano proprio lì. Perciò... è importante?>>

<<Hai ragione. Insomma come avete preso in mano la situazione?>>

<<Beh di certo non restando a guardarci tutto il giorno. Per incasinare i nostri armadi ci bastò un quarto del tempo che ci avevamo messo per sistemarli, una volta scelti i vestiti ci truccammo e ci sistemammo i capelli a vicenda. Nel frattempo chiamai Dan dopo le numerose richieste strazianti di Bianca. A lui servirono 5 minuti per bussare alla nostra porta già perfettamente pettinato e profumato. Portava una camicia bianca, che aveva messo sperando di fare colpo su Marti, che odiava i fighetti in camicia e jeans per la cronaca. Lo feci entrare mentre le ragazze erano in bagno a finire di truccarsi e le avvisai urlando di non uscire in condizioni sconvenienti. Sbottonai la camicia di mio fratello dopo averlo informato riguardo i gusti di Martine e gli diedi una delle tante t-shirt aderenti che gli fregavo. Gli fasciava i pettorali in modo perfetto.
"Ti adoro piccola, ma devi smettere di rubare le mie magliette"
Quando le ragazze uscirono dal bagno decidemmo di scendere al caffè per bere qualcosa.
"Daniel a chi scrivi? Hai fatto conquiste?"
Bianca tendeva ad essere invasiva a volte.
"No, è Nick"
"Ma perché non lo lasci in pace, è con i suoi genitori, non li vede mai".
Gli spensi il telefono mentre scriveva e lui sembrò deluso. La sua espressione fece ridere le ragazze mentre si gustavano i loro milkshake, io invece avevo preso un frullato alla banana e Dan alla fragola, quando arrivavamo a metà li scambiavamo sempre, questo perché li volevamo sempre entrambi i gusti.
"Mi ha scritto lui comunque, voleva sapere come stavi e dove fossi e cosa stessi facendo e se ti stavo spiando abbastanza..."
"È così ossessionato da te che non poteva farne a meno di usare tuo fratello"
"Dan, Lora ora basta, lasciatela stare"
Adoravo le difese di Bianca.
"Alice ma il tuo ragazzo non doveva tornare sta sera?"
"Dai Marti non ti ci mettere anche tu ti prego".
Dan e Marti si scambiarono uno sguardo e sorrisero, poi Lora e Bi fecero lo stesso. Girai gli occhi al cielo perdendo la speranza quando non vidi più niente. Due mani calde mi attappavano gli occhi. Una voce calda e familiare si avvicinò al mio orecchio.
"Indovina, chi sono?"
"Nick" La sua voce l'avrei riconosciuta ovunque.
Arrossii come una bambina che presenta per la prima volta il suo ragazzo alle amiche, il silenzio che regnava tra le facce sorridenti delle ragazze di certo non mi aiutò.
"Che progetti hai per pranzo?"
"Ho portato un paio di panini" La fragorosa risata delle ragazze mi fece saltare dalla sedia, guardai Dan per capire perché ridessero, ma lui aveva le mani in faccia per coprire anche la sua di risata.
"Ah la mia piccola ingenua. D'accordo, non sei abituata, lo capisco, meglio così. Ci riprovo ok?"
"Ma a fare cosa?"
"A invitarti a pranzo"
" E i tuoi?"
"I miei sono tornati sta mattina, così mi hanno accompagnato subito, anche perché nei dintorni non c'è un gran che da visitare. Sai che facciamo?Rimandiamo il nostro primo appuntamento a domani e oggi andiamo a pranzo tutti insieme, vi va?">>

Perdere la mascheraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora