Cap.2 "Gioco di sguardi"

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Altri clacson e altra giornata che inizia.
Senza soffermarmi più di tanto tra i miei pensieri del tipo "chi me l'ha fatto fare a venire qui?", mi alzo e per prima cosa controllo il cellulare.
Ci sono dei messaggi da parte di Elisabeth, la quale mi dice che mi aspetterà nel punto del nostro primo incontro di ieri.
Dopo una veloce colazione esco subito di casa, prima di finire in una situazione come quella di ieri.
Dopo 10 minuti di camminata arrivo a scuola e, varcando la soglia della porta, vedo subito Eli mentre parla con una professoressa.
Aspetto che finiscano e poi mi avvicino a lei.
"Buongiorno y/n! Pronta per il tuo secondo giorno di scuola?"
Non so bene cosa rispondere, quindi mi avvalgo del solito "si".
Entriamo in classe e seguiamo le prime due ore di lezione normalmente.
Al suono dell'intervallo usciamo per dirigerci alle macchinette.
"Oh, c'è una fila lunghissima..." dice Elisabeth notando effettivamente una fila interminabile.
Il problema? È che ho tanta fame.
"Non ci sono altre macchinette?" chiedo più affamata che mai.
"Si ma sono all'ultimo piano..." risponde.
"E con ciò?"
"Quindi sono nel piano delle quinte"
Non so se stava scherzando o meno ma mi metto a ridere.
"Dai su Eli, cosa ti possono fare quelli di quinta?"
"Mh, fammici pensare... rovinarti la reputazione?"
In questo momento non me ne fregherebbe nulla di farmi rovinare la reputazione... quando ho fame, ho fame.
"Fammi strada" ordino ma lei non sembra volerlo fare.
"Nono, non se ne parla... se vuoi proprio farlo ti ci porto, ma non ti seguirò oltre le scale" dice e sembra stia parlando di dovermi lasciare in un ambiente post apocalittico.
"Affare fatto" porgo la mano e me la stringe in segno di approvazione.
Ci incamminiamo e, arrivati all'inizio della scala, mi lascia andare da sola con fare preoccupato.
La saluto, scherzando, facendo un cenno militare.
Salgo l'ultimo gradino iniziando a guardare il piano dove ci sono tutte la quinte.
Pochi mi iniziano a fissare, forse avendo notato che non sono appartenente a questo piano.
Comunque molti altri sembrano fregarsi.
Tra quelli che mi fissano vedo Jungkook, il ragazzo di ieri, insieme ai suoi 6 amici.
Noto che quello più basso di tutti, dopo avermi vista, gli dice qualcosa senza distogliere lo sguardo da me... penso di aver letto dal labiale un 'la vedi anche tu quella ragazza?', ma non ne sono sicura visto dal casino di persone che passano e dalla lontananza che ci sta.
Faccio finta di niente e, con il mio obiettivo in testa, mi avvio verso le macchinette.
Per fortuna, senza intoppi, riesco a prendere due barrette: una per me ed una per Eli.
Faccio per andare quando vedo tutti e 7 i ragazzi davanti le scale.
"Cosa ci fai in zona dei lupi tutta sola?" dice scherzando un ragazzo dal sorriso a cuore.
Non sapendo cosa rispondere cerco di farmi spazio ma... mission failed.
Iniziano a farmi domande, alle quali non rispondo, quando ad un certo punto vedo Jungkook fissarmi con fare divertito.. l'avevo detto di non fidarmi di uno come lui.
Dopo un po', non so come, riesco a sgattaiolarmene, correndo subito da Elisabeth che mi stava aspettando ancora all'inizio delle scale.
"Tutto bene? Cosa è successo? Ci hai messo tantissimo"
"Tutto ok, c'era un po' di fila anche su ma non quanta quella nel nostro piano" mento e le porgo la barretta.
Lei annuisce, la prende e si complimenta con me per essere sopravvissuta a quel piano... mhmh proprio così.
Finito l'intervallo torniamo in classe per fare le altre due ore e poi, come se non bastasse, andiamo in mensa dove, ovviamente, c'erano loro al solito tavolo.
Noi due ci sediamo in uno abbastanza lontano dal loro, ma, non so come, Jungkook riesce ad 'intercettarmi' e qui si da il via ad un gioco di sguardi.
Lui mi guarda cercando di non farsi notare, fallendo miseramente, e quando lo becco non sembra essere imbarazzato, anzi, sghignazza e mi sorride.
Bah... non ho ancora capito cosa vuole da me... spero solo di non essere diventata una sua preda.
L'ora della mensa va avanti così, tra sguardi e la voglia di uscire da quella situazione di disagio... ok, forse mi caccio in un po' di situazioni, eh.
Dopo aver fatto anche l'ultima ora di lezione, usciamo da scuola, fermandoci nel parcheggio.
"Ti trovi bene qui?" chiede ad un certo punto della discussione Eli, mentre si sistema il lucida labbra con la fotocamera frontale del cellulare.
"Beh.. si dai" mento un pochino, anche perché ancora non mi sono adattata del tutto, mi ci vuole del tempo.
"Che ne dici di venire a casa mia? Potremmo parlare di tutto e di più, e che ne so, spettegolare anche su ragazzi" chiede e, prima che io possa rispondere, vedo arrivare ancora quei 7 ragazzi al parcheggio.
L'arrivo, ai miei occhi, è stato in slow motion: ragazzi con le chiavi delle auto in mano mentre le facevano girare sulle dita e parlavano rumorosamente.
Ed eccolo lì, che come una calamita Jungkook mi intercetta, facendo quasi gelosia agli aerei militari.
Fa il suo solito ghigno e, con fare deciso entra in macchina, abbassa il finestrino per poi salutarmi con un cenno, e partire a tutto gas insieme alle altre macchine dietro.
Questo momento, durato si e no 20 secondi, mi è sembrato durare 1 ora.
Cosa mi prende?
"Cosa ti prende y/n?" appunto.
"Tutto ok tranquilla, e-ehm, per me va bene comunque"
"Ottimo"
Avviso i miei e, dopo aver preso il pullman, arriviamo a casa sua: da come si presenta si può capire che sia benestante... insomma, chi ha 3 macchine davanti al garage e una piscina pari a quella di una olimpionica?
Entriamo e ci dirigiamo direttamente in camera sua.
"Sentiti come a casa tua" dice sorridendomi per poi sedersi sul letto; faccio lo stesso.
"Allora" inizia il discorso.
"Sai che dopodomani ci saranno le gare scolastiche per l'inizio anno?" chiede e rimango stranita; non ne ero a conoscenza.
"Mh, no... dimmi di più"

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