Il primo amore

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Eccomi qui, a scriverti una lettera che probabilmente non leggerai mai.
Non so perché lo sto facendo, ma sento che è giusto per me e per te.
Per noi.
La prima volta che sono venuta a conoscenza della sua esistenza è stato il primo gennaio 2016, al concerto in piazza della mia città.
Sei entrato nella mia vita inaspettatamente.
Mi trovavo in prima fila a festeggiare con le mie migliori amiche e improvvisamente ti ho visto: quella chitarra che tenevi in mano e suonavi con delicatezza ma allo stesso tempo energicamente, le tue iridi ancora più blu per le luci sul palco e quel ciuffo che svolazzava a causa della tua adrenalina.
È stato lì che per la prima volta in vita mia ho guardato un ragazzo in modo diverso. Ero totalmente attratta da te e non riuscivo a toglierti gli occhi di dosso. E come uno scherzo del destino i nostri occhi si sono incrociati. Ho perso completamente la testa quella sera, ma ancora non lo avevo capito. In breve tempo sei diventato tutto per me.
Eri nelle iniziali del tuo nome sul banco, nelle dediche scritte dentro i libri di scuola, il primo pensiero al mattino e l'ultimo quando chiudevo gli occhi.
Qualsiasi cosa mi riportava in mente la tua immagine. Bastava davvero poco perché tu ricomparissi tra la confusione dei miei pensieri per dare un senso a tutto.
C'erano voluti 2 mesi esatti per capire che io e te eravamo davvero legati. Che grazie a te stavo provando il vero senso della parola amore.
Stavo ore a sentirti parlare di qualsiasi argomento e amavo quando facevi lo stupido.E poi mi faceva sorridere quando mi stringevi la mano come per proteggermi dal male intorno a noi  e mostrare a tutti che io ero tua.
Mi hai ricoperto di affetto.
Eri tutto quello che avevo sempre sognato: il principe azzurro delle fiabe, l'eroe che ti salva al momento giusto.
In 3 anni mi hai dato più di quanto nessuno abbia mai fatto. Sei stata la mia ancora, la luce nei periodi bui, la mia bussola quando perdevo la strada. E per questo non ti ringrazierò mai abbastanza.
Ricordi quando ci siamo incontrati dopo il concerto?
Sono venuta dietro le quinte, cercando di rivederti nonostante la folla di fan che impazzivano per te. Poi ti ho visto avvicinarti per fare gli autografi e io ti ho sussurrato un "Ciao" che tu hai sentito e hai ricambiato sorridendomi.
Non so come tu abbia fatto, ma la sera successiva ho trovato su Instagram un tuo messaggio. E così è iniziata una storia importante. Una vera e propria favola.
Credo proprio che tutto quel miscuglio di emozioni provate non succederà mai con altri ragazzi.
A scriverti mi vengono i brividi.
Come quella volta in cui ci siamo baciati . Il mio primo vero bacio!
Ti giuro, ero così impaurita all'inizio, ma con te è stato più semplice di quanto pensassi. Ho scoperto di quali farfalle nello stomaco parlano i romanzi. Sono stata in paradiso!
Ne abbiamo passate davvero tante insieme.
Poi è arrivato quel periodo di travaglio per te. Quando tua madre è andata in cielo, diventando così una stella nella costellazione dell'Orsa Minore, la tua preferita.
Ti vedevo cambiare davanti ai miei occhi. Non riconoscevo più il Danny  solare che aveva voglia di vivere.
Mangiavi sempre di meno e restavi chiuso in casa sotto le coperte.
Ti ostinavi addirittura a non parlare più.
Per me è stata dura.Ti stavo accanto senza mai essere troppo invadente. Sapevo che avrei solo peggiorato la situazione.
Cercavo in tutti i modi di ripetermi che quello sarebbe stato  solo un brutto sogno da cui ti saresti svegliato presto.
Ero sicura che saresti tornato il Danny  che quando andavo a trovarlo a casa sua, suonava la chitarra e scriveva una canzone per dare un pò di lui alla gente che lo seguiva. Credevo che ti avrei rivisto  su un palco a cantare e io a guardarti da sotto con gli occhi lucidi,fiera del tuo percorso artistico.
Pensavo che avremmo ripreso i nostri lunghi discorsi alle 4 del mattino, quando la nostra mente si ostinava  a non voler smettere di tamburellare , facendoci restare svegli. Ci facevamo tanti film sul nostro futuro. Il nostro amore si sarebbe trasformato in un'unione solida , attraverso il matrimonio, e da questo forte legame sarebbero nati due boccioli di rosa.
Ti ricordi che mi dicevi sempre  di sognare una casa sul lago per poterti perdere a osservare il paesaggio su un'amaca con la tua metà?
Io ci credevo a tutto questo.
Pregavo affinché Dio ti desse un'altra possibilità, per non lasciarti sfuggire  questo regalo meraviglioso che è la vita.
Ti saresti rialzato e avresti ripreso in mano tutto ciò che avevi lasciato in sospeso per cosi tanti mesi.
Poi è successo tutto come una reazione a catena irreprimibile:il peggioramento, il ricovero in ospedale, le notti insonni, le flebo, le medicine, la mia mano che stringeva la tua.
E poi te ne sei andato...
Non ce l'hai fatta.
Improvvisamente ti sei trasformato  in una stella.
Da quel momento  sei diventato  solo un'immagine  sbiadita sul comodino, un nome senza anima lasciato sul banco di scuola, un punto interrogativo sulle frasi scritte nei libri.
È ormai passato un anno, eppure non riesco a perdonarmi di averti perso. Mi sento in colpa  per non aver fatto niente.
Hai stravolto la mia vita.
Mi hai fatto vivere delle sensazioni mai provate, esperienze che pensavo di non aver mai avuto il coraggio di fare: abbiamo fatto il bagno a mezzanotte a metà febbraio,abbiamo scalato una montagna solo per provare l'adrenalina di urlare e sentirne l'eco.E queste sono solo alcune delle avventure insieme.
A te ho affidato il mio cuore, mi sono spogliata di tutte le mie paure.
E non grazie non basterebbe.
Sei stato il mio primo amore.
E giuro che non ti scorderò mai
Rimarrai sempre nella tasca destra del mio petto. Lì dove nessuno potrà toccarti.
Non voglio dirti addio, ma salutarti esattamente come la prima volta che ci siamo incontrati:
"Ciao amore mio, ci vedremo presto".

Dalla tua amata

Jessica

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