Ho fatto una cazzata. Una cazzata enorme. Mi chiudo in camera mia e mi rifiuto di aprire a chiunque. Telefono a Felì, sentire la sua voce mi fa toccare il cielo con un dito. Verso la sera chiamo il servizio in camera e ordino un'insalata
-Faremo il più in fretta possibile
attacco. Dopo cinque minuti sento bussare “Però, che velocità” penso andando ad aprire. Ma invece di trovare il cameriere trovo Zayn. Provo a chiudere la porta, ma la blocca ed entra, chiudendola a chiave. Lo guardo, ha pianto, probabilmente per Perrie. Mi giro e gioco con un bicchiere di vetro per evitare il nervosismo ma in quella stanza la tensione si taglia con un coltello.
-Io credo che noi due dovremmo parlare- la sua voce trema.
-Perchè quando mi ha visto non mi hai detto subito chi eri? Ti ho pensato sempre, sono stato male...
stringo il bicchiere e in preda alla rabbia lo lancio ai suoi piedi, infrangendosi in mille pezzi
-E IO, SECONDO TE COME SONO STATA? Come mi sono sentita ad essere chiamata puttana tutti i giorni a scuola?! Come mi sono sentita, secondo te, quando mi sono ritrovata davanti casa dei miei genitori le mie valige?!! Sono stata cacciata via di casa!!! Tu facevi la bella vita e io pagavo il tuo danno!
Mi scendono lacrime amare sulle guance, forse sono quelle che non ho pianto per due anni.
-Io non ti ho dimenticata...
-Io ci ho provato a dimenticarti, ma non ci sono mai riuscita! Lei è la tua copia! Vederla per casa è come vedere te!
Mi si avvicina e prova a calmarmi ma io, per risposta, gli do uno schiaffo
-Non toccarmi, ti odio...TU NON VEDRAI MAI MIA FIGLIA!
-Farò di tutto per farmi perdonare..per rimediare
-IO NON VOGLIO LA TUA PIETA'
Mi schianto addosso a lui, voglio picchiarlo e fargli sentire tutto il dolore che ho provato, ma mi blocca i polsi
-LASCIAMI!!!- scalcio cercando di liberarmi ma mi spinge contro il muro. Mi accascio disperata
-Che vuoi fare...lasciami stare...ti prego...
mi divincolo ma improvvisamente... lui mi bacia e piano piano mi calmo. Ora ho capito, non odio lui, odio il fatto che non sia stato con me, ma non lo odio, mi è impossibile odiarlo.
Lo spingo via violentementeù
-Che cazzo fai....- sputo per terra, cerco di sembrare forte e irritata ma non ci riesco.
Mi appoggio al muro e cerco di smettere di piangere. Qualcosa mi spinge verso di lui. Alzo la testa e lo guardo negli occhi. Il cuore prende il sopravvento sulla mente.
-Vaffanculo..
-Cosa..
-Vaffanculo tu e il tuo essere te!
Stavolta sono io a saltargli addosso. Chiudo gli occhi. Non è come quella sera, no, perchè quella sera eravamo in preda all'alcol ma oggi no. Lo spingo violentemente contro il letto.
-Mi hai perdonato?
-Come potrei non perdonare la persona che mi ha donato la cosa più bella della mia vita?
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Nonostante tutto e tutti, ho bisogno di te!
FanfictionUn giorno ero una bambina, il giorno dopo mi sono ritrovata a crescere una bambina. *Dal testo* -Quindi tu hai un compagno? -No- risposi alzando lo sguardo verso di lui  -In un certo senso il padre mi ha violentata in una discoteca. Ecco pe...