Parte 7

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Ho fatto una cazzata. Una cazzata enorme. Mi chiudo in camera mia e mi rifiuto di aprire a chiunque. Telefono a Felì, sentire la sua voce mi fa toccare il cielo con un dito. Verso la sera chiamo il servizio in camera e ordino un'insalata

-Faremo il più in fretta possibile

attacco. Dopo cinque minuti sento bussare “Però, che velocità” penso andando ad aprire. Ma invece di trovare il cameriere trovo Zayn. Provo a chiudere la porta, ma la blocca ed entra, chiudendola a chiave. Lo guardo, ha pianto, probabilmente per Perrie. Mi giro e gioco con un bicchiere di vetro per evitare il nervosismo ma in quella stanza la tensione si taglia con un coltello.

-Io credo che noi due dovremmo parlare- la sua voce trema.

-Perchè quando mi ha visto non mi hai detto subito chi eri? Ti ho pensato sempre, sono stato male...

stringo il bicchiere e in preda alla rabbia lo lancio ai suoi piedi, infrangendosi in mille pezzi

-E IO, SECONDO TE COME SONO STATA? Come mi sono sentita ad essere chiamata puttana tutti i giorni a scuola?! Come mi sono sentita, secondo te, quando mi sono ritrovata davanti casa dei miei genitori le mie valige?!! Sono stata cacciata via di casa!!! Tu facevi la bella vita e io pagavo il tuo danno!

Mi scendono lacrime amare sulle guance, forse sono quelle che non ho pianto per due anni.

-Io non ti ho dimenticata...

-Io ci ho provato a dimenticarti, ma non ci sono mai riuscita! Lei è la tua copia! Vederla per casa è come vedere te!

Mi si avvicina e prova a calmarmi ma io, per risposta, gli do uno schiaffo

-Non toccarmi, ti odio...TU NON VEDRAI MAI MIA FIGLIA!

-Farò di tutto per farmi perdonare..per rimediare

-IO NON VOGLIO LA TUA PIETA'

Mi schianto addosso a lui, voglio picchiarlo e fargli sentire tutto il dolore che ho provato, ma mi blocca i polsi

-LASCIAMI!!!- scalcio cercando di liberarmi ma mi spinge contro il muro. Mi accascio disperata

-Che vuoi fare...lasciami stare...ti prego...

mi divincolo ma improvvisamente... lui mi bacia e piano piano mi calmo. Ora ho capito, non odio lui, odio il fatto che non sia stato con me, ma non lo odio, mi è impossibile odiarlo.

Lo spingo via violentementeù

-Che cazzo fai....- sputo per terra, cerco di sembrare forte e irritata ma non ci riesco.

Mi appoggio al muro e cerco di smettere di piangere. Qualcosa mi spinge verso di lui. Alzo la testa e lo guardo negli occhi. Il cuore prende il sopravvento sulla mente.

-Vaffanculo..

-Cosa..

-Vaffanculo tu e il tuo essere te!

Stavolta sono io a saltargli addosso. Chiudo gli occhi. Non è come quella sera, no, perchè quella sera eravamo in preda all'alcol ma oggi no. Lo spingo violentemente contro il letto.

-Mi hai perdonato?

-Come potrei non perdonare la persona che mi ha donato la cosa più bella della mia vita?

Nonostante tutto e tutti, ho bisogno di te!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora