CAPITOLO 5

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"Non è una buona idea, non è affatto una buona idea. Voi non sapete con cosa avete a che fare. Non capisco come ho potuto spiattellarvi tutto dopo venti anni di silenzio. Ma dopotutto, tu Xavier non avresti mollato. È la tua Luna. Ma se fossi stato zitto, Friedrich ne sarebbe stato all'oscuro, tutti potevamo essere al sicuro. E invece no, vi decretano come compagni, e io ho mentito alla mia figlioccia per così tanto tempo... non mi perdonerà mai. No, fatemi tornare indietro. Le dirò che è tutto uno scherzo e che in realtà non c'è niente da sapere. Risolverò tutto, tu le starai vicino senza dire nulla, vero Xavier? Andrà tutto bene... FATEMI USCIRE DA QUI!"

"Qualcuno sa come spegnere Mauro?- chiese esasperata Caroline- è da quando siamo partiti che sta dando di matto. Forse vedere Libera così sconvolta, gli ha fatto ricredere riguardo il piano."

"O forse ha solo paura che Friedrich lo faccia fuori..." commentò Luke a bassa voce.

"Luke, stai zitto! Così peggiori solo le cose" lo rimproverò la bionda.

"Ragazzi, la macchina è mia ed io voglio uscire. ORA. Devo risolvere le cose con Libera, non può reggere tutto questo, per favore".

"Se non stai zitto, ti tiro un cazzotto talmente forte da farti svenire per tutto il viaggio!"

Xavier stava guidando; non aveva proferito parola da quando aveva lasciato la sua compagna sconvolta. Si sentiva terribilmente in colpa, era stato crudele nei suoi confronti. E non voleva. Ma convincerla a seguirli fino alla radura era l'unico modo per dirle la verità senza ferire nessuno.

Il piano di Mauro stava funzionando: Libera, insieme all'idiota colorato, li seguivano mantenendo qualche auto di distanza.

Nel mentre Mauro continuava a vaneggiare, imperterrito. Caroline e Luke discutevano senza sosta, ed i nervi di Xavier erano messi a dura prova.

"Dovresti essere più gentile con le persone. Mauro lo ha fatto solo per proteggere Libera. Non aveva intenzione di mettere nei guai nessuno."

"Mettere nei guai nessuno, dici? Quella è la nipote di Dimitri; se dovesse venire a sapere che è ancora viva e che è stata nel territorio di Friedrich tutti questi anni, verrebbe qui e ci farebbe uccidere tutti. Vuoi che ti ricordi come sono morti i suoi genitori? Queste storie ci venivano raccontate quando eravamo piccoli, come racconti del terrore. Ma sono tutte vere, Cristo!"

"E cosa avrei dovuto fare? Lasciare quella ragazza al macello? Denunciarla? Ero il suo unico punto di riferimento, aveva bisogno di me! Non potevo abbandonarla. E non potevo raccontare a nessuno di lei, sarebbe stata troppo esposta! Chiunque con un briciolo di cuore avrebbe fatto lo stesso nella mia stessa situazione!"

"ADESSO BASTA!" le parole seguirono un possente ringhio che fece zittire tutti all'interno della macchina:"Nessuno emetterà un fiato fino a quando non saremo alla radura. Ne parleremo con mio padre e lui deciderà come affrontare tutta questa situazione! Ci siamo capiti?" decretò Xavier. I tre annuirono, senza più proferir parola.

***

"Thomas gira a destra.- Non avvicinarti troppo, desteremo sospetti.- Cazzo Thomas così li perdiamo, accellera un po'. -Ma si può sapere cosa stai facendo? Hanno appena svoltato!-Dovresti spegnere i fari, altrimenti ci noteranno..."

"Libera, io ti voglio bene, ma se adesso non ti stai zitta e mi lasci guidare, ti assicuro che ti lascio a piedi e continuo a seguire quella faccia da culo e Mauro da solo!" Libera si zittì, aveva ragione. Negli ultimi dieci minuti era stata davvero insopportabile.

"Sì, perdonami. Hai ragione: ma lui sapeva il mio vero nome, capisci? Nei miei documenti mi chiamo Libera sin dalla nascita, il nome Layla non si trova da nessuna parte. Sono sempre stata Libera McLaine, ma lui mi ha sempre ripetuto che in realtà il mio nome fosse Layla e che non dovessi dimenticarlo, ma che non dovevo assolutamente dirlo a nessuno.

libera e ribelleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora