"Allora ragazzi, le lezioni stanno giungendo a termine, a breve inizierà la sessione estiva e gli esami sono alle porte. Le prossime lezioni verteranno sul ripasso ed esercitazioni. Vi raccomando vivamente di essere presenti." Così il professore congedò i ragazzi, terminando così la lezione. Libera si alzò dalla sedia per ultima, non gradiva quella bolgia di persone, preferiva aspettare e uscire con più calma. Ma ciò diede la possibilità al professore di interrompere la sua camminata, richiamandola:"Libera, avrei bisogno di parlarti per un attimo." La ragazza fece un gran sospiro, prevedendo già quello che il professore le avrebbe voluto dire e si girò verso di lui:"Ho notato che nelle ultime settimane sei stata poco presente, e che l'ultimo progetto non è stato ancora consegnato; lo sai che vale il quaranta percento dell'intero esame? È molto importante che tu lo consegni il prima possibile. Sei una delle studentesse più brillanti del corso, non vorrei che perdessi la tua borsa di studio per un progetto consegnato in ritardo". Non le diede il tempo di replicare. Mise in ordine le sue cose e se ne andò. Libera rimase qualche secondo in silenzio, contemplando la scrivania.
Non le importava granchè di quel compito, aveva da fare in quel periodo, tra gli allenamenti, gli incontri e le corse di Thomas. Soprattutto in vista delle vacanze estive, che comportavano più incontri. Anche se in quel periodo, la contattavano più raramente. La sua fama da imbattuta comportava che molti lottatori si rifiutassero di giocare contro di lei pur di non essere umiliati. E poi era una procrastinatrice per eccellenza. Era molto portata per lo studio, quel progetto avrebbe potuto finirlo in mezza giornata se avesse voluto. Ma era quello il problema: non ne aveva per niente voglia.
Si incamminò verso casa, il suo amico aveva lezione fino a tardi e non aveva voglia di aspettarlo. Voleva solo stravaccarsi sul divano, mangiare qualche schifezza, guardando qualche serie tv e magari dormire. Per quella sera non aveva altro da fare, la giornata era già stata pesante. Ne aveva proprio bisogno.
L'università non si trovava molto lontana da casa sua, una ventina di minuti a piedi, ma mai le erano sembrati così lunghi come in quel momento: forse era per la stanchezza, o forse era paranoica, ma sentiva quasi come se qualcuno la stesse osservando, di nuovo. Continuava a non tollerare quella sensazione.
Sto esagerando, non c'è nessuno che mi segue o mi osserva. E chi mai dovrebbe? pensò tra sé e sé, ripetendo quel mantra ripetutamente. Ma ciò non bastò a calmarla.
Accellerò il passo, non perdendo la concentrazione. Sentì un rumore di foglie, dall'altra parte della strada, proveniente da un cespuglio. È di sicuro un animale,non c'è niente di cui preoccuparsi. Voleva avvicinarsi per controllare, ma desistette, concludendo che stesse esagerando e che fosse ora di andare a dormire.
Pensando ciò, continuò per la sua strada, fino al portone di casa sua.
***
"Sei un coglione, per poco non veniamo beccati" disse il ragazzo dagli occhi color pece, tirando un pugno sul braccio a Luke.
"Ahia! Mi hai fatto male. Dovevo starnutire, non è colpa mia. Questi bisogni non possono essere controllati." Rispose.
"Calmi voi due, abbiamo una missione. Teniamoci più distanti e continuiamo a seguirla. Smettetela di fare come il vostro solito, Tom e Jerry." Si intromise esasperata Caroline.
"Mi auguro che con Tom ti riferissi a me." Si pavoneggiò Luke.
"Intendi quel micio spelacchiato e stupido che non riesce mai a catturare e mangiare un piccolo e indifeso topolino? In questo caso hai ragione: siete due gocce d'acqua." Luke, indignato, intavolò una teoria folle su come in realtà quella di Tom fosse una tecnica predatoria a lungo termine per rendere la caccia più eccitante.
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libera e ribelle
WerewolfUna ragazza dai poteri straordinari, ma di cui non ne è a conoscenza. Protetta dai genitori fino alla morte. Braccata, ma senza saperlo. Un passato burrascoso e tante menzogne che hanno accompagnato la sua esistenza. Chi era Libera McLaine? E co...