due

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Ron ed Hermione arrivarono ad Hogwarts, successivamente seguiti anche da Harry. Si era riuscito a liberare grazie all'aiuto di Luna, che l'aveva trovato sul treno dopo aver avuto il suo scontro con Draco.

Malfoy era diventato indiscutibilmente un grosso problema per Harry. Non che non lo fosse anche prima, ovvio, eppure era ormai sicuro che quell'anno gli avrebbe dato del filo da torcere.

E poi non riusciva a toglierselo dalla testa, non riusciva a togliersi dalla testa l'idea che potesse essere un Mangiamorte.

Harry avanzò per i corridoi di Hogwarts, pronto per raggiungere Ron ed Hermione nella Sala Grande. Non si rese conto, però, che un ragazzo dietro di lui lo stava seguendo. Quest'ultimo accelerò il passo fino a pararsi davanti a lui.

«Che piacere rivederti in questa scuola, Potter» disse Draco Malfoy con un ghigno sul viso.

Harry storse il naso. Ovviamente lui era lì.

«Non hai nessun altro da immobilizzare, Malfoy?»

L'espressione del serpeverde cambiò radicalmente. Il ragazzo si incupì e i suoi occhi divennero gelidi e taglienti.

«Ascoltami bene, Potter» Malfoy cominciò a spingerlo lentamente verso il muro. Più Draco avanzava e più Harry indietreggiava, non volendosi ritrovare troppo vicino.

«Ti è andata bene oggi in treno. Ma non voglio che questo accada mai più. Non voglio più rivedere la tua faccia deturpata che mi spia.»

Harry si sentì il sangue gelare nelle vene, ma non lo diede a vedere. Si sentì in trappola e non sapeva come sfuggire alla presa di Malfoy.

«Ci siamo intesi?» chiese ancora il biondo.

Erano uno distante pochi centimetri dell'altro, entrambi serrati vicino al muro. Ma invece di avere paura, Harry avanzò ancora di più, portò il suo viso ancora più vicino a quello di Draco, e alla fine fu il Serpeverde a dover indietreggiare per non sentire i loro corpi sfiorarsi.

«Mi diverte come credi che io sia così interessato a te o a quello che fai. Be', sappi che non mi interessa. Tornatene tu da quel buco di una serpe da cui sei venuto e lasciami in pace.»

Harry lo spinse con una spalla e Malfoy si scansò a sua volta, alzando le mani come in segno di resa.

«D'accordo, Potter. Stavolta te la do buona.»

Le parole di Draco risuonarono per tutto il corridoio mentre Harry si allontanava. Sentiva ancora il cuore battere per la pressione del momento. Avrebbe voluto tenerlo a bada, aveva avuto persino paura che Malfoy avesse sentito il suo battito cardiaco che impazziva. Anzi, si chiese se anche il cuore del suo rivale battesse così all'impazzata in momenti di tensione.

Quando Harry arrivò nella Sala Grande raggiunse velocemente Ron ed Hermione, pronto a togliersi dalla testa l'ultimo incontro avuto con Malfoy.

Eppure quando si sedette a tavola, lui era lì. Malfoy era lì, non vicino a lui, certo. Ma dall'altra parte del tavolo, di fronte a quello dei Grifondoro, si trovava Draco, seduto al tavolo dei Serpeverde, assorto nei suoi pensieri.

«Tutto okay, Harry?» gli chiese Hermione.

Il giovane ragazzo sembrò risvegliarsi da un sogno. A quanto pare Malfoy non era l'unico ad avere la testa da un'altra parte.

«Sì, sì. Certo. Stavo solo pensando—»

«Alla lezione di domani, spero» lo interruppe Hermione.

Ovviamente solo di studio e lezioni si poteva parlare con lei vicino.

Harry alzò gli occhi al cielo ridendo.

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