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Harry si passò una mano sulla sua fronte sudata. I sospiri pesanti sembravano togliergli ancora più ossigeno, invece che riceverne. I capelli erano completamente disordinati, ed alcuni ricci gli scendevano lungo i lati delle tempie più bagnati rispetto agli altri.

«Harry!» urlò una voce dietro di lui.

Con maestria il giovane Grifondoro riuscì a schivare il bolide con un colpo di scopa. Sentì gli spalti esultare ovunque, per un momento gli sembrò che anche tutti i Serpeverde stessero esultando. Gioì al suono della folla e si chiese se una partita di Quidditch fosse mai stata tanto stancante. Quello di cui Harry non si rese conto, però, è che lo stesso bolide che lui aveva scacciato poco prima, stava tornando da lui più veloce che mai. I battitori sembravano spariti. Harry era ancora in direzione del boccino d'oro, pensando che in ogni caso sarebbe stato coperto dai suoi compagni battitori.

Quando il bolide gli arrivò addosso con una tale imponenza, con più forza di quanto si potesse aspettare, non ci fu modo di evitare il colpo.

Cadde dalla scopa. La folla che poco prima stava esultando, subito dopo alzò un grido di stupore, di spavento. Harry, però, continuava a precipitare nel vuoto...

Quella mattina si respirava un'aria pesante ad Hogwarts. Era il giorno della partita di Quidditch. L'astio tra Serpeverde e Grifondoro si era intensificato ancora di più in vista della sfida che sarebbe iniziata a breve. Harry era abbastanza teso, non quanto la sua prima partita il primo anno, certo, ma quest'anno sarebbe stato per la prima volta Capitano della squadra e si aspettava il meglio. Dall'altro lato, poi, Harry si aspettava che come sempre ci sarebbe stato Malfoy contro di lui, inseguendo il boccino d'oro come sempre... inseguendosi tra di loro come sempre. Eppure quell'anno c'era Harper come cercatore di Serpeverde. Questo portò Harry a sentire una leggera delusione, ma non lo mostrò mai. Più che altro si chiese cosa c'era di più importante per Draco per farsi sostituire da qualcun altro, considerando che Harry sapeva quando il Serpeverde ci tenesse al Quidditch. Si smise di chiedersi il perché. Più che altro perché aveva paura di sapere cosa avrebbe scoperto. Dei pensieri continuavano a balenargli nella testa, all'improvviso. Non sapeva se era più perché aveva paura che Draco fosse finito dalla parte di Voldemort o se perché non riusciva semplicemente a smettere di pensare a lui e basta. Senza un motivo.

«Sei pronto a perdere in modo schiacciante quest'anno, Potter?»

Harry si girò di scatto, aspettandosi quasi di vedere il biondo dietro di lui. Si ritrovò Harper, però. Gli fece una smorfia in segno di sarcasmo. Non disse nulla. Non era più divertente se a provocarlo non era Malfoy.

Draco si trovava dall'altra parte del corridoio. Vide il suo compagno Serpeverde prendere in giro Potter. Gli salì quasi una vena di gelosia nel sangue. Voleva quasi andare a difenderlo. Non perché gli importasse chissà che di Harry, ma più che altro perché non poteva accettare che qualcun altro lo offendesse. Aveva lui il primato delle provocazioni nei suoi confronti. Nessuno poteva stuzzicarlo, infastidirlo o anche solo toccarlo se non fosse stato lui.

Lasciò che la squadra di Serpeverde e di Grifondoro si avviasse verso il campo di Quidditch e poi si avvicinò al ragazzo.

Gli sfiorò la spalla sinistra con una mano, leggermente. Gli sembrò quasi di aver sussurrato "Harry..." tra le sue orecchie, ma forse era stato solo nella sua mente. Non sarebbe riuscito a pronunciare il suo nome ad alta voce neanche per sbaglio.

Harry si girò per poterlo guardare e se lo ritrovò davanti a sé. Draco aveva ancora la mano appoggiata leggermente sulla sua spalla.

«Malfoy» disse mentre le parole gli morivano in bocca. «Sei qui per augurarmi buona fortuna?»

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