VIII

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Mi risvegliai abbastanza calma, ma non c'era nulla da star calmi. Presi un lungo respiro, calmando la mia mente e ispirando scesi dal letto. Avevo deciso di parlare con Dominique. Era passata ormai una settimana dalla sua visione, e dovevamo iniziare ad attrezzarci al meglio per capire il pericolo a cui stavamo andando incontro. E a quanto parte l'unico modo, è parlare con lei. Mi dispiace farle rivivere ancora una volta quell'incubo, ma è una cosa estremamente essenziale. Parlerò io con Domique dato che, tra tutti, sono quella con cui ha instaurato un rapporto più stretto. Quel mal di testa di sette giorni fa non mi è piaciuto affatto. L'ultima volta, ho ucciso i miei genitori. Loro non accettavano che io fossi diversa. Presa da un momento di rabbia incontrollata, con la telepatia ho preso dei coltelli e uno ad uno si sono infilzati nei corpi della mia famiglia. L'unico che mi voleva bene per quello che ero davvero, era mio fratello, Tim. Ma presa dal momento, sbagliando mira ho colpito anche lui. In quel momento il pericolo ero io. Porto il fardello di aver ucciso mio fratello da quel giorno. Pensando e ripensando notai che Jean dormiva ancora. È bellissima perfino quando dorme.
<<Jean>>
Nessuna risposta.
<<Jean!>>
Ancora nessuna risposta.
<<Jeaaaaan!!!>>
<<.... Si?...>>
Finalmente rispose.
<<Dai alzati, dobbiamo parlare con Dominique>>
Jean si alzò assonnata dal suo letto senza discutere.
Circa 20 minuti dopo era pronta anche lei. Nonostante non ce lo dicessimo l'un l'altra, eravamo molto in ansia per quello che ci avrebbe detto la bambina. Non sapevamo da dove partire, cosa dire ne sapevamo che aspetto avessero e cosa fossero ciò che ha visto. Uscimmo dalla stanza ma dimenticai il mio piccolo taqquino all'interno (l'avevo preso per annotarmi qualche informazione importante) così con la telepatia aprii la porta e il taqquino fluttuava verso me. La porta si richiuse e Jean andò a svegliare Scott. Io mi incamminai verso la camera di Logan. Bussai molto violentemente e con poca femminilità urlai <<Logan alza il culo ed esci da sta stanza affumicata di sigaro!>> dopo un minuto la porta si aprì rivelando un Logan con uno sguardo sarcastico e un cenno di rabbia. <<Eccomi, Miss. Femminilità>> rispose.
Gli feci il dito medio e inziammo a camminare verso Jean e Scott.
Mentre camminavamo in quell'assordante silenzio, notai che aveva le nocche delle mani molto rosse. Più rosse del solito come quando fuori fa molto freddo. Lasciai perdere quando ci ritroviamo faccia a faccia con il resto del gruppo. Ci scambiammo uno sguardo d'intesa, consapevoli di ciò che stavamo per far ricordare a Dominique.

Bussammo alla porta.
<<chi è?>> disse la dolce e morbida voce della bambina
<<tranquilla Dominique, siamo noi. Vogliamo solo parlare un po'. Se vuoi posso entrare anche da sola->>
<<No va bene. Entrate è aperto.>>
Sospirai ansiosa e afferrai la maniglia. Mi spiace piccola, ma è una questione di vita o di morte.
Entrammo e Dominique era seduta a gambe incrociate sul letto.
<<So perché siete qui, l'ho predetto>>
Quelle parole, mi strinsero il cuore. Nessuno vorrebbe ricordare l'incubo di un'apocalisse.
<<Credimi Dominique mi dispiace che tu debba ricordare ancora una volta quel sogno, ma ci serve il tuo aiuto. Senza di te non abbiamo alcun riferimento e non sappiamo da dove partire>> Le dissi con una morsa alla gola.
<<È ok. Vi dirò tutto.>>
Iniziò a descrivere ciò che aveva visto.
<<C'erano delle grandi creature. Creature più alte addirittura degli alberi qui in cortile. Erano di un colore violastro e avevano dei segni neri strani sul corpo. Gli occhi erano il riflesso del male e la bocca con denti aguzzi e lunghi. Si dirigevano verso il Canada per invadere quest'ultimo, L'America e successivamente il mondo.>>
<<quindi arrivano dal Nord...>>
Commentò Ororo.
<<Esattamente. Adesso non ricordo esattamente chi o cosa guidava queste creature, ma ricordo un nome. Un nome specifico, c'è l'ho impresso nella memoria come uno stampo. È un nome molto strano. Xanis. Non chiedetemi cosa vuol dire perché non ne ho idea>>
Concluse Dominique.
<<Ricordi di preciso la città nella quale queste creature si dirigevano? >>
Chiese Raven
<<Si. Si dirigevano a Ottawa>>
Nel frattempo che la bambina parlava io avevo annotato tutto in modo di ricordare più avanti.
<<La città più fredda...>>
Commentò di nuovo Logan.
<<Grazie Dominique. Sei stata fondamentale.>>
<<Di niente, farei di tutto pur di aiutare gli X-men>>
Sorrise.
Quelle parole, mi fecero uno strano effetto. Forse il realizzare che a tutti gli effetti ora ero un'X-men da quasi tre mesi. Senza perdere altro tempo, ricambiai il sorriso della bambina e ci recammo di corsa dal Professor Xavier. <<Professore, abbiamo delle informazioni>> Disse Scott.
<<Abbiamo parlato con Dominique>> continuò Jean.
Il Professore prese il taqquino che avevi dato precedentemente a Scott e lesse tutto ciò che avevo scritto mentre la bambina spiegava il suo incubo.

Finito di leggere, il professore ci guardò.
<<Preparatevi X-men. Tra tre giorni si parte per Ottawa. Hank, in questi tre giorni dovrai fare delle ricerche su questo Xanis, magari c'è qualche informazione in più. Mi raccomando, portate dei vestiti caldi>>

Il pericolo è molto vicino.

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