1..

748 10 1
                                    

Dylan era rimasto di sasso, quella ragazza era lì da qualche ora ed era già riuscita a sconvolgere il suo ordine. La convivenza non sarebbe stata affatto semplice.

<<Cerca di non invadere i miei spazi, al contrario di te io ho bisogno di ordine.>> senteziò freddamente mentre osservava il caos.

<<L'ho notato. Finisco di appendere questi e sistemo tutto.>>

<<Cosa sono? Disegni? Così è questa la tua arte..>>

<<Dal tuo tono sembra che disegnare sia come commettere un'omicidio..>>

<<Sei brava, ma potresti colpire di più sfruttando meglio la fantasia.>>

<<Grazie, tenterò di prenderlo come un complimento.>>

<<Metti giù tutto, ti porto a cena.>>

<<No grazie, sono a posto.>>

<<Ti sembro il tipo che accetta un rifiuto?>> le disse mentre la trascinava fuori dalla stanza.

Camminarono per le strade della silenziosissima città, tendando di comunicare in modo umano, sino a raggiungere la pizzeria. Era un locale accogliente e con un arredamento rustico. Mangiarono con calma osservando la tranquillità al di là del vetro dell'enorme finestra vicino al loro tavolo.

Eve penso che Dylan avesse ragione riguaro la città, eva vuota. Poca gente in giro, silenziosa, come fosse di un'altro mondo. Infatti lei l'aveva scelta per questo, nessuno che facesse domande su dove venisse o chi fosse.

Dopo che lui ebbe pagato tornarono all'università.

<<Io mi metto a dormire, domani la mia giornata sarà pesante.>> le disse appena entrati in stanza.

<<Ok, notte.>>

<<Senti, non credere che abbia qualcosa contro di te per il semplice fatto che ti tratto da schifo. Per farti un riassunto breve la mia vita non è per niente rose e fiori, quindi dopo un pò inizi a detestare qualsiasi cosa o persona. Ma tu non centri nulla ok?>>

<<Non avevo bisogno di spiegazioni, ma grazie almeno so di non esserti antipatica senza una ragione precisa.>> rispose lei mettendosi sotto le coperte.

<<Buonanotte.>> le augurò lui andando in bagno per farsi una doccia.

Mentre era sotto l'acqua bollente ripensò a ciò che le aveva detto, a quanto quelle parole erano vere e amare. In due anni era cambiato completamente, ma la colpa era della sua famiglia. Il ragazzo ribelle era stato cancellato per far posto ad un corpo sottomesso a ordini e decisioni. Si scrollò di dosso quei pensieri e sprofondò la faccia nel cuscino addormentandosi. 

-------------------------------------------------------------------------- 

Per ora questo,sperando piaccia. Fatemi sapere e se ci sono problemi o cose che non quadrano nella storia dite pure,accetto commenti positivi e critiche. Buona lettura,Katia.

Un amore...impossibile?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora