Capitolo 10

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Sono passati un paio di giorni e Leo non sta al quanto bene.
Mi sto preoccupando.
È sera e sto a casa.
Sto in soggiorno che sto giocando con mio fratello alla play mentre fede e Ari ci guardano.
Finiamo di giocare e andiamo in cucina per cenare tutti insieme.
M. Come sta Leo?
R. Non lo so... Mi sto preoccupando.
Pr.riki devi stare tranquillo
R. Si lo so papà però...
F. Vedrai che non è nulla di grave.
Luc. Si infatti...
È notte e stiamo tutti dormendo quando poi sento il telefono di casa suonare.
Io non ci faccio più di tanto caso e sento che dopo un po' smette di squillare.
Però mi sveglia del tutto l'urlo di mia madre.
M. Cosaaa?!
Rikiiiiii!
Salto fuori dall'letto e raggiungo Maria.
R. Che succede?!
Dico non capendo.
M. Tesoro, Leo non sta bene.
È grave.
R. O dio no, devo correre subbito in ospedale dico urlando facendo svegliare e far venire tutti.
F. Che succede amore?
M. Hanno chiamato ora dalla clinica e hanno detto che Leo  non sta bene ed è grave.
F.o mio dio.
R. Devo correre subbito in ospedale.
F. Vengo con te.
L-Ari.anche noi!
M. A questo punto vi raggiungiamo anche noi.
Ci prepariamo e  partiamo di corsa verso l'ospedale.
Appena entro non capisco niente più e mi fiondo nella camera di Leo dove lo trovo con gli occhi semi chiusi.
A. Riki
R. Andre, che succede?
V. Riki, Leo è grave, sta avevo un blocco al cuore, lo dobbiamo portare in sala operatoria al più presto.
R. Ho cazzo no dico dando un calcio ad una sedia.
Poi mi passo la mano tra i capelli e sento una vocina lievemente chiamarmi.
L. P-papà...
R. Amore mio dico andandogli vicino.
L. Papà, non mi lasciare, ho paura.
R. Tranquillo amore, non ti sforzare ora andrà tutto bene ok?!
L. Ok. Dice scendendogli una lacrima.
R. Hey hey, andrà tutto bene, c'è papà qui ok??!
Lui annuisce e poi vedo che chiude  i suoi occhietti blu.
A. Riki lo dobbiamo portare in sala operatoria.
Lo vuoi operare tu?
R... Si!
V. Ok allora noi lo prepariamo, quando è pronto ti chiamamiamo ok?
Io annuisco con la testa e accarezzo il faccino di mio figlio per poi uscire dalla stanza e sedenrmi fuori dalla sala operatoria.
Affianco a me ci sta fede che mi sta accarezzando per tranquillizzarmi , mio padre, mia sorella franci, Luca, ari e Maria.
M. Riki andrà turro bene.
Ps. Si figliolo dai.
F. Hey su, lui è forte e tu lo sai.
R. Si, ma non riesco a pensare che 4 anni fa stava rischiando la vita è ora lo stesso.
Non sopporto di perderlo.
Ormai lui è come un figlio per me. Dico e iniziano a scendere lacrime una dopo l'altra.
F. Hey shh. Dai.
Dai facciamo cosi, ora tu entri, e operi a Leo, poi quando sarà tutto finito ti aiuterò per scegliere una casa e una bella cameretta tutta per Leo.
R. Ok
F. Io comunque ci sarò sempre, ti amo riki dice per poi baciarmi.
R. Anche io.
Vedo andreas uscire dalla porta e mi dice.
A. Riki, Leo è pronto.
R. Ok arrivo.
F. Dai ce la puoi fare, pensa a Leo, a me che ti supporto da qui. A tutto quello che dobbiamo fare tutti e 3 insieme. Io mi alzo annuendo e poi mi dirigo verso la porta della sala operatoria.
Entro e mi avvicinò a Leo che è. Disteso sull'letto o operatorio.
L. Papà
R. Amore mio
L. Ci vediamo dopo?!
R. Ora ti facciamo dormire e quando ti svegli starai bene, ok amore?!
L. Va bene papà, non ti voglio perdere
R. Neanche io piccolo dico accarezzandogli la guancia e dandogli un bacio in fronte.
Mike gli mette la mascherina ed io tengo la mano tretta a Leo e piano piano inizia a chiudere i suoi bellissimi occhi azzurri.

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È passata un ora da quando abbiamo finito di  operato Leo.
Sta bene, però ora lo dobbiamo tenere sotto controllo e di questo passo non lo potrò mai portare fuori da qua.
Durante l'intervento c'è stato un problema ma Leo, è un bimbo forte e non lo voglio perdere.
Ora è in stanza in terapia intensiva e sta dormendo. Devo solo aspettare che si svegli.
Sono qua che sto aspettando fuori da camera sua.
Ho tutta la mia famiglia qui con me.
M. Amore non torni a casa?
R. No mamma, voglio stare qui insieme a Leo.
F. Allora rimango con te.
R. No piccola vai a casa tranquilla avrai sonno.
F. No, se resti tu rimango anche io con te e Leo.
R. Haa va bene, come vuoi.
Luc. Allora noi andiamo, magari veniamo più tardi
R. Va bene.
Ps. Fatemi sapere
F. Si
I miei genitori e Luca e ari sene vanno e rimaniamo io e fede.
F. Andrà tutto bene, ci sono io con te.
Le sorrido e la bacio, poi ci prendiamo per mano ed entriamo in camera di Leo.
Entriamo e vediamo Leo che sta ancora dormendo intubato.
Mi vado a sedere accanto a lui sulla sedia vicino all'letto e gli prendo la mano.
R. Piccolo mio, svegliati  presto ti prego.
F. Lo farà tranquillo lui è un leone hah.
R. Si haha è per questo che quando è nato gli ho dato questo nome.
F. E non c'era nome migliore da dargli.

Continuo?

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