Ciao a tutti! Vi voglio informare che la scuola della storia NON esiste nella realtà.
Questa mattina sono più agitata del solito, è vero, manca ancora una settimana prima dell'inizio della scuola, ma oggi mi sarei trasferita nel dormitorio. Quest'anno ho deciso di andare in un collegio, lo stesso di mio fratello Niall e dei suoi amici, e per mia grande fortuna lo stesso di Alec, il mio fantastico ragazzo. Sono agitata per le mie compagne di stanza, saremo in quattro: io, Diana, la mia migliore amica, una certa Jane e un'altra ragazzza di cui non mi ricordo il nome.
Mi alzo velocemente dal mio comodo e accogliente letto e mi infilo i miei jeans e una delle mie camiciette. Ecco una cosa che dovete sapere di me: io indosso sempre camicie, in casi eccezionali le magliette - e solitamente sempre più grandi di qualche taglia -. Mi mancherà la mia stanza, la maggior parte delle cose non posso portarmele via e sono costretta a lasciarle qui.
"Susy ti muovi?" urla mia madre dalla cucina. Scendo velocemente e la trovo comodamente seduta a leggere una rivista di moda, i capelli biondi -tinti- ondeggiano a ogni movimento e gli occhi grigio-azzurri incollati sulle parole. Abbassa lentamente la rivista scoprendo lo scollo della maglietta, lei le ha tutte scollate (e anche tanto).
"Finalmente! La colazione è sul tavolo. Le tue valige sono in macchina, ma lo specchio no! Vatti a pettinare quei capelli! Sembra che tu ti sia appena alzata dal letto!" mi rimprovera continuando a leggere.
" Ma', io mi sono appena alzata"
" Allora vatti a pettinare! E non toccare i miei trucchi"
Vado velocemente in bagno, mi lavo la faccia e mi pettino i capelli castano chiaro, tendenti al biondo-rossiccio, in una coda a cavallo. Torno in cucina e mangio la colazione mentre mia madre mi parla di gossip, cosa di cui non me ne frega niente, ma che sono costretta a subirmi ogni mattina.
" Hai finito?" mi chiede vedendo che metto il piatto nel lavello
"Si"
"Allora andiamo" si avvicina e mi abbraccia inondandomi, anzi, affogandomi nel suo profumo. "Anche la mia piccina va al collegio!"
" Già. E ora cosa farai?"
" Ho un sacco di cose da fare. Ma ora andiamo in macchina o facciamo tardi"
Quando arriviamo al collegio, un edificio (più simile ad un castello) di mattoni rossicci e pietre, giardini giganteschi e corridoi in cui sicuramente mi sarei persa, non facciamo in tempo a raggiungere l'ingresso che ci fissano tutti. Per di più fissano mia madre su quei trampolini che lei chiama tacchi e i vestiti aderenti e scollati.
"Mamma!" esclama mio fratello sbucando da un corridoio
" Ciao fratellone"lo saluto abbracciandolo. Mio fratello è molto simile a mia madre, stessi capelli biondi (tinti dallo stesso parrucchiere), occhi azzurri e un fisico atletico visto che gioca a calcio.
" Allora Susy, pronta per il collegio?"
" Si, penso di si. Sai dov'è Alec?" chiedo guardandomi attorno
" Stava sistemando le sue cose in stanza prima"
" Allora dopo vado da lui" sorrido sgargiante.
" Niall, amore, tu sai dove bisogna andare per la stanza di Susy?" chiede mia madre
" Sono già andato a ritirare le chiavi, eccole" dice porgendomele " Se volete seguirmi. Dove sono le tue valige?"
"In macchina"
" Le prendiamo dopo" mi rassicura iniziando a farci strada. Cerco di memorizzare ogni singola parete, ma tanto sarà inutile. Mi sono già rassegnata, mi perderò. Dopo svolte, archi, porte e chi più ne ha più ne metta, ci fermiamo davanti a una porta, uguale alle altre dieci nel corridoio, ma con su scritto A99. " Ecco la tua stanza sorellina. Devo andare a fare una cosa, poi ti aiuto con le valige" mi saluta velocemente prima di sparire. Chi sa se Diana è già arrivata, mi chiedo aprendo la porta.