No. 12

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Fa male, fa così male.
Sento come un buco nel petto, che come un buco nero attira a sé ogni cosa e la cattura.
Cose che poi spariscono per sempre.
Credo sia successa la stessa cosa con i miei sentimenti quando papà è morto.
Mi ha abbandonato davanti a una realtà troppo grande per me.
Io ero piccolo e non capivo ma mi sentivo profondamente solo.

Lei.
Perché è andata così? Cosa le è successo?

Mi passo una mano tra i capelli, nervosamente.
Mi dimeno sul letto: una mano che stringe il petto.
Vorrei trafiggermi, con un coltello, uno molto affilato.
Questo dolore... vorrei metterlo a tacere.
Non resisto così: respiro a fatica, l'aria mi si mozza in bocca.

Metto gli auricolari e guardo il soffitto.
Partono canzoni che, però, non ascolto.
Il mio pensiero fisso è lei.
È sempre lei: l'unico eco che rimbomba, la voce che ritorna, la melodia casuale di qualche nota stonata, l'unico suono che voglio udire per sempre, anche se mi distrugge.

Sento il braccio inumidirsi e la faccia andare a fuoco.
Non sto piangendo, eppure, non riesco a far smettere le lacrime dai miei occhi.
Dalle mie ciglia scende acqua salata, acqua marittima.
Ci affogo dentro e l'ambiente naufraga.
L'immagine di lei nella mia mente da nitida, si sfoca.
Sbatto le palpebre ed è ancora lì.
Non sto piangendo, eppure, come posso uscire dalla burrasca in cui mi sono cacciato?

Margherita, vestita di rosa, piena di polline, balla sul mio lago perpetuo.
La sua leggerezza la solleva e lei sembra volare.
Io non mi muovo e la lascio fare.
Un mal di testa atroce mi colpisce.
Nella mano destra stringo la margherita che ho trovato nella scarpa.
È la terza, l'ho vista dopo essere tornato da scuola.
È morente, secca, Come lo sguardo di Margherita quel giorno.
La musica che va, io che crollo di nuovo.

Ho un fiore nella scarpa [2020]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora