⇝Chapter 2 |Jımın. Pαrk Jımın|

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Previously on 'Nuthouse'...

È il ragazzo con la felpa, il ragazzo che ho incontrato sul tetto, che sta difronte a me.
È così vicino che anche nell'oscurità posso distinguere il suo viso con la leggere luce della luna che filtra attraverso i fitti alberi che ci circondano.
La sua espressione è così seria e fredda che penso che il mio cuore possa saltare fuori dal petto.
Improvvisamente le sue labbra si rivolgono verso l'alto in un piccolo sorriso e sussurra: "Ti ho trovata"
...

Sono bloccata sul posto, il ragazzo incappucciato è qui, difronte a me, non mi aspettavo affatto di vederlo.
Ho così tante domande da porgli, ma, in qualche modo, le parole non escono fuori dalla mia bocca. I suoi occhi scuri sono ancora più affascinanti da vicino. Per una strana ragione, il mio cuore comincia a battere più velocemente e abbasso lo sguardo cercando di evitarlo.
"Hayley."
Alzo lo sguardo, sorpresa. Ha pronunciato il mio nome perfettamente.
"Questo è il tuo nome, giusto?"
Egli mi fa un sorriso contorto.
"Come sai il mio nome?"
"Semplicemente lo so."
Lui alza le spalle.
"Devo dire che non sei molto brava a nasconderti."
La freddezza fuoriesce da lui con una semplicità che non avevo mai visto prima su nessun'altro.
"Ma sei brava a nascondere ciò che senti"
Solco le mie sopracciglia in confusione.
"Che cosa vuoi?" gli chiedo, ricordandomi che dato che mi ha trovato, lui può chiedermi di fare qualsiasi cosa.
Il ragazzo incappucciato inclina leggermente la testa, esaminandomi, prima di fare un passo avanti, la fragranza di una colonia maschile colpisce il mio olfatto.
'Ha un odore così buono' penso.
"Cosa voglio?" mi chiede mentre comincia a camminarmi attorno in cerchio, rendendomi nervosa. Mi sento come una preda che sta per essere mangiata dal suo predatore.
Improvvisamente lui si ferma dietro di me e posso sentire il suo caldo respiro sul retro del mio collo.
"Cosa puoi offrirmi Hayley?"
Deglutisco.
"Dillo e basta così posso tornare a dormire".
Egli ricomincia a camminare ma questa volta si ferma proprio difronte a me.
"Penso di sapere cosa voglio"
"Cosa?"
Sento i suoi occhi penetrare nei miei.
"Voglio che tu sia onesta con me per cinque minuti".
"Cosa?"
"Ho delle domande per te e ho bisogno che tu mi dica la verità e che tu sia onesta con le tue risposte"
"Tutto qua?"
Gli chiedo confusa. Pensavo mi avrebbe chiesto di fare qualcosa di pazzo o pervertito.
Suppongo di essermi sbagliata.
Lui annuisce.
"Ok, chiedi pure"
Incrocio le braccia al petto.
"Hmm, come stai, Hayley?"
La sua domanda mi prende alla sprovvista.
"Io sto be-"
"Ricorda, no bugie"
Mi interrompe, il suo sguardo lo sento più pesante su di me.
"Mi sento... Io..."
"Triste? Arrabbiata? Depressa?"
Abbasso lo sguardo sulle mie mani serrate a pugno.
'Lui non ha nessun diritto di chiedermi questo'
"Questo è assurdo. Tu non puoi fare ciò, non puoi sforzarmi a rispondere"
"Perché non affronti ciò che senti?"
Si avvicina.
"O lasci che tutto si accumuli dentro di te fino a quando non ne avrai abbastanza per provare a suicidarti di nuovo?"
La mia bocca si spalanca in shock.
"Chi diavolo pensi di essere?"
La rabbia inizia a crescere dentro di me.
'Chi pensa di essere per parlare così casualmente della mia vita?'
"Devo andare" dico mentre mi giro, cominciando a camminare immediatamente.
"Si, scappa via, questo è ciò che fai sempre, non è così?"
Smetto di camminare e mi rigiro verso di lui.
"Stai zitto! Tu non sai niente della mia vita, tu non sai niente di me! Lasciami semplicemente in pace!!"
Lui sorride ancora, come se vedermi arrabbiata gli dia il più grande dei piaceri.
"So abbastanza, ho visto abbastanza"
"Tu sei pazzo!"
"E tu sei una codarda"
Quella frase mi ha lasciato senza parole, ma mi giro e continuo a camminare. Non devo ascoltare a quel pazzo arrogante e ho appena realizzato che non so neanche il suo nome.
Sento alcuni passi dietro di me.
"Lasciami sola!" grido, girandomi.
"Hei... calmati" Jungkook dice mentre alza le sue braccia in segno di pace, i suoi occhi mostrano confusione.
Mi guardo intorno ma non vedo il ragazzo incappucciato da nessuna parte.
"Jungkook... mi dispiace, i-io pensavo... scusami, me ne stavo andando"
"Suppongo che tu sia stata trovata?"
"Si..."
"Chi ti ha trovata?"
"Un ragazzo a caso..."
Lui sembrava un po' preoccupato
"Ti ha chiesto di fare qualcosa di inappropriato?"
"No, no... non era nulla"
"Beh, allora, vuoi che ti raccompagna indietro?"
"Si, grazie"
Abbiamo cominciato a camminare quando lui si toglie la giacca e me la offre.
"Oh no, sto bene"
"Prendila per favore. Fa freddo e tu stai tremando" dice Jungkook a voce bassa.
'È molto avvincente, devo ammetterlo'.
Prendo la sua giacca prima di indossarla. È troppo grande per me ma mi aiuta velocemente a scaldarmi.
"Ti manca il tuo paese?" mi chiede mentre mette le sue mani nelle tasche.
"Si."
"Hai amici lì?"
"Ne ho alcuni. Non gli ho parlato da..."
Smetto di parlare.
Non ho detto a nessuno di loro cosa fosse successo ai miei genitori, so che avrei pianto all'istante se avessi sentito qualcuna delle loro voci. Non voglio la loro pietà e non voglio farli preoccupare. Ricordo la mia migliore amica Ashlynn, mi manca così tanto.
"Da quando?"
"Da alcuni mesi fa..."
Lui mi guarda.
"Se posso chiedere, tu cosa ci fai qui Hayley?"
"Che intendi?"
"Voglio dire, perchè sei in questo ospedale psichiatrico?"
Mi irrigidisco un po' e lui se ne accorge.
"Mi dispiace, non devi dirmelo se non vuoi"
"No, è ok"
Gli faccio un sorrido calmante.
"La mia diagnosi è lunga e noiosa ma diciamo semplicememte che la ragione principale è la depressione. Te invece?"
"Disturbo ossessivo compulsivo*"
'Oh'.
"Non preoccuparti, sto molto meglio ora"
Gli faccio un piccolo sorriso.
"Sono contenta di ciò"
Raggiungiamo il cortile frontale e ci nascondiamo dietro alcuni alberi.
"La guardia sta già dormendo, devi solo essere silenziosa"
Annuisco e comincio a togliermi la sua giacca ma lui mi ferma.
"No, puoi tenerla per stanotte"
"Ma come faccio a ridartela indietro? Abitiamo in aree diverse"
"Ci rivedremo"
Jungkook mi fa un sorriso promettente.
"Quando?"
Lui appoggia un dito sulle le mie labbra.
"Ti farò una sorpresa"
Con questo, lui fa un passo indietro e mi indica di andare.
Gli faccio un piccolo cenno col capo prima di girarmi e iniziare a camminare velocemente verso l'edificio.
Cammino silenziosamente verso il corridoio delle camere da letto, ma quando svolto l'angolo, cammino sopra qualcosa di bagnato sul pavimento e prima che io possa reagire, scivolo e cado.
Cado sulle mie ginocchia e sulle mia mani. Provo velocemente ad alzarmi ma continuo a scivolare sul liquido sotto di me.
È quando guardo alle mie mani e poi al pavimento che mi blocco.
Sangue.
L'odore metallico del sangue mi arriva improvvisamente al naso e il mio stomaco si contorce. Le immagini dei miei genitori invadono la mia mente e comincio a tremare.
Provo ad allontanarmi da esso ma ce n'è molto. Provo a rialzarmi nuovamente quando vedo qualcuno in piedi a pochi metri da me.
Lui è tutto vestito di nero e usa una specie di stoffa per coprirsi metà del viso.
"No! No! Aiuto!!!"
Provo a striscare via da lì ma egli fa rapidi passi verso di me.
Lui si inginocchia dietro di me e mi tira verso di lui dalle mie caviglie.
"No! Lasciami an-"
L'uomo mi copre la bocca con un panno.
"Shhh" preme la mia schiena contro il suo petto, non facendosi vedere da me. La sua mano si alza, coprendomi anche il naso e realizzo che non mi ci vorrà molto prim che svengo. Calcio, grido, ma nulla funziona e alla fine, l'oscurità invade la mia vista.
...

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